Mariangela Melato
Mariangela Melato, il racconto della storia della sua vita
Mariangela Melato la diva dalle mille sfumature.
Antidiva, anticonformista, versatile, capace di sostenere ruoli comici e drammatici con la stessa intensità.
E di trasformarsi nei personaggi agli antipodi tra loro.
Un esempio: la "sciura"milanese ricca nel film di Lina Wertmuller "Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto".
Contribuì al cambiamento dell'immagine femminile nel cinema.
Federico Fellini la definì: "una via di mezzo tra una divinità egizia e un extraterrestre.
Ma seppe essere iperfemminile e allo stesso tempo androgino, sexy e buffo. Elegante nell'eloquio ma sempre pronta alla battuta.
Una sua frase:
"Per non volare in basso nel mondo dello spettacolo si rischia l'ulcera".
Espresse una milanesità autentica la figlia del "ghisa" ( Vigile in italiano) Adolfo Honig.
Originaria di Trieste, italianizzata in Melato, nacque a Milano il 19 Settembre 1941.
Vetrinista alla Rinascente e frequentatrice, nel tempo libero, del Bar Giamaica, dove cantava con la sua caratteristica voce, che definì "la mia voce da camionista". Mariangela Melato di quel periodo disse: "Mi coloravo e mi bistravo tanto che, quando arrivavo al Bar Giamaica, si stupivano persino i pittori: Manzoni, Dova, Migneco, e Recalcati. Mi avevano affibiato un soprannome 'l'occhio che vuole la sua parte'. Riuscivo a far restare a bocca aperta persino il mio innamorato, un fotografo. Per tanti anni la gente del mio quartiere ha continuato a ricordarmi così". Il suo quartiere era la zona di San Marco,
Via Montebello, vicino all'Accademia delle Belle Arti a Brera, dove studiò pittura.
Andando a lavorare alla Rinascente passava tutti i giorni davanti all'Accademia dei Filodrammatici che era lì a ricordarle il suo più grande desiderio: recitare.
Recitò con i migliori registi nel cinema, nel teatro e nelle fiction televisive. Il cinema allora parlava romano e napoletano, mentre lei, da milanes autentica seppe imporre un nuovo stile.
Compagna per molti anni di Renzo Arbore, scomparve l'11 gennaio 2013 a Roma, all'età di 71 anni a causa di un tumore al pancreas.