Non definirmi: sto cambiando
Strada facendo troverai un gancio in mezzo al cielo
Per trovare clienti o rimpolpare le mailing list, o solo per farsi conoscere, è abitudine consolidata offrire un test. Permette di raccogliere la mail e offrire poi servizi personalizzati.
Io non resisto: la curiosità vince sempre. Ieri, però, ha vinto l’ironia.
L’obiettivo del test era trovare l’emozione negativa dominante. Comincio ad affrontare le domande e una delle prime era relativa alla relazione con la madre.
Presupposto, non così scontato, è quello di avere una madre, o almeno averla avuta un tempo necessario per avere una relazione di qualche tipo. La risposta “non ho e non ho avuto relazione con mia madre!" Non era prevista.
Mi sento un po’ tagliata fuori. Un po’ come quando, alle elementari, bisognava scrivere la letterina alla mamma nel giorno della sua festa e io dovevo fare la moltiplicazione dei compiti, e scrivere più lettere a nonne, zie o altri supplenti.
Procedo, ottengo il responso e la relativa offerta per risolvere ogni mio problema in 45 minuti e con poca spesa. Anzi, con elevata spesa scontata moltissimo.
Ciò che mi lascia più perplessa è la mail di spiegazioni che accompagna la clamorosa offerta, in cui scopro che:
- la mia emozione negativa è frutto degli errori e delle scelte passate
- faccio dei miei errori un’accusa pesante e costante di colpevolizzazione degli altri
- una delle cause radici di questa emozione negativa è “non avere figli e rimanere inadeguata ed incompleta”
E qui rischio di esplodere.
Non ho avuto figli.
So che ci sono donne che se non hanno figli si sentono inadeguate e incomplete. Si sentono, non sono. Qui viene dato per scontato che la non maternità fisica sia indice di inadeguatezza e incompletezza.
Nel 2022?
E io dovrei affidarmi?