Non definirmi: sto cambiando
Protesta, ribellati, ma non cercare scuse
Quante volte, criticando la professionalità di qualcuno, hai sentito la giustificazione "non è pagato abbastanza"?
L’affermazione di non essere pagati abbastanza vale per molte professioni.
Vale per gli insegnanti. Annosa questione che alcuni (che evidentemente non insegnano) giustificano con i famosi (e falsi) tre mesi di vacanze o con altre amenità simili.
Vale per i farmacisti, vale per i medici, vale per tutto il personale sanitario, soprattutto dopo l’emergenza pandemica
Secondo me vale anche per i giovani ingegneri, architetti, avvocati, ai quali vengono fatte offerte di cui bisognerebbe solo vergognarsi.
Vale anche per quelli come me, consulenti – partite IVA …
La domanda, però, è che cosa significa ABBASTANZA.
Credo che vada cancellata dal vocabolario, e lo penso in virtù di una vita in cui ho pensato di non essere abbastanza rispetto ad aspettative e pretese di mio padre, del marito, dei datori di lavoro… abbastanza non significa nulla.
E, in termini economici, cosa mai vuol dire essere pagati abbastanza? Chi può definire la cifra?
Ma … aspetta ad insultarmi. Te ne darò altri motivi.
Il non essere pagati abbastanza non è una giustificazione valida per far male il proprio lavoro.
Al contrario. Chi fa male il lavoro offre motivi per non pagare abbastanza (qualunque cosa voglia dire quell’abbastanza) tutti coloro che fanno quel lavoro, e magari lo fanno bene.
Conosco insegnanti che educano, creano cultura e studenti felici, sviluppano nuove generazioni positive, esattamente con lo stesso stipendio di chi fa danni.
Lo stesso vale per medici, farmacisti, infermieri…
Fare al meglio il proprio lavoro è una questione di rispetto di sé, in primo luogo, e degli altri. È dignità. È partecipazione attiva e positiva alla società.
Per essere brave persone e buoni cittadini non serve piegare la schiena e accettare le botte: a volte bisogna ribellarsi, protestare.
Molti, troppi, nel dramma della pandemia hanno cercato, e purtroppo trovato, motivazioni per sentirsi autorizzati alla peggiore maleducazione, all’estremo fancazzismo. Molti hanno, invece, trovato motivi per dare il massimo, mettersi in gioco. È una scelta personale, fatta di libertà individuale e rispetto.
È tempo di eliminare le giustificazioni e migliorare il mondo, mettersi in gioco.