Carla Fiorentini

Non definirmi: sto cambiando

Carla Fiorentini

Non definirmi: sto cambiando

Perdersi

31/10/2022, 14:17

Perdersi: la parola stessa incute timore. Perdere se stessi, sembra una cosa terribile.

Eppure, come ha scritto Tiziano Terzani, Finirai per trovarla la Via... se prima hai il coraggio di perderti. 

Amo il concetto di proattività, quel costruirsi la vita costruendo se stessi, e devo troppo all’I Ching e alla Kabala, due testi che insegnano a vivere in maniera proattiva, per rinnegare il bisogno di proattività.

Parte della mia vita è fatta da scelte su come vivere, soprattutto esperienze difficili, più ancora che da decidere cosa fare o come essere. Troppe cosa sono accadute prima che io avessi voce in capitolo su me stessa o sui fatti della mia vita per poter pensare che tutto dipende da noi! 

Da ragazzina pensavo di essere particolarmente sfigata, o di aver fatto cose terribili in una vita precedente accumulando un karma di punizione, poi ho semplicemente imparato ad accogliere ciò che arrivava senza recriminazioni, cercando di trarne comunque insegnamenti. 

Certo, ho avuto, e ho, obiettivi, desideri, direzioni da seguire. Per strada ho acquisito resilienza.

Spesso, forse un po’ troppo spesso, ho affrontato draghi. Li ho affrontati quasi da sola, talvolta perché non c’era nessuno a cui chiedere aiuto, a volte per timore di disturbare chiedendo aiuto, o per orgoglio o senso del dovere. Ringrazio quei draghi che oggi sono buoni amici.

Nulla di ciò che ho fatto o imparato è stato inutile, nulla è dimenticato.

Ora è il momento di perdermi. 

Non so perché: non ho grandi progetti da portare avanti o da inventare, e nemmeno quei desideri che sono il vero motore del futuro. 

Accolgo questo vuoto, accetto di perdermi.

Durerà un attimo o un secolo, poco importa. 

Mi perdo nei colori dell’autunno, nel tappeto di foglie variopinte del bosco, cadute per far spazio ai nuovi germogli a primavera. Mi perdo in questo mondo confuso, e paradossalmente mi sento meno confusa ora che mi sono persa di prima, quando partecipavo alla confusione.

Mi perdo perché è la stagione giusta, perché è il momento per farlo.

Mi perdo per scoprire altro, per tendere all’ignoto.

Mi perdo per ritrovarmi, per scoprire altro di me, là, in fondo, nel buio, dove la luce nascosta è più vivida quando, finalmente, si scorge.