Carla Fiorentini

Non definirmi: sto cambiando

Carla Fiorentini

Non definirmi: sto cambiando

Maggio 2023 – Acqua

21/05/2023, 09:14

Sono accadute diverse cose questa settimana, ma tutto è stato sovrastato dall’alluvione in Romagna.

Sono romagnola, e nei luoghi colpiti ci sono i miei familiari, tutti fortunatamente senza danni, e moltissimi amici, molti dei quali di danni ne hanno subiti tanti.

In questa settimana mi sono preoccupata, ho pianto guardando i progressi e i danni dell’alluvione, mi commuovo continuamente leggendo e osservando come stanno reagendo i romagnoli.

Sono orgogliosa di essere romagnola. 

Riporto il post di Massimo Manzoli su FB

Cos’è la Romagna? 

  • Alla domanda “come state?” dopo un alluvione è il luogo in cui chiunque ti risponde “ah ciò, una tragedia, ma noi possiamo considerarci fortunati.”, senza una lamentela.
  • La prof che chiede “ragazzi se lunedì si torna a scuola, portate le pale”, e loro che rispondono con foto, sporchi fino alla testa, pale alla mano: “prof noi siamo già qua.”
  • Il parroco che in puro italiano romagnolizzato “noi abbiamo rimasto due cose: le braccia e gli amici”. E tenendo per ultimo e quasi in disparte: “e il signore, per chi crede come me.”
  • Gli hub sommersi dalla solidarietà dei nostri cittadini: “per ora siamo pieni di aiuti, dirottateli altrove.”
  • Le evacuazioni coi pedaló
  • Decine di ragazze e ragazzi con le pale in mano, il sorriso, che cantano “Romagna mia” negli scantinati, nelle case, nei garage.

Tutto questo perché “s'l'è not us farà dè!” (se è notte, si farà giorno)

La Romagna e i romagnoli stanno dando dimostrazioni di collaborazione, solidarietà, resilienza… Ripenso a una tragedia che mi fece un effetto simile, sia come commozione che assoluta ammirazione per chi aveva subito i danni: il terremoto del Friuli nel 1977.

Se vi capita leggete i post su facebook, le notizie che arrivano, i gesti delle persone, le offerte di aiuto.

Già, le offerte di aiuto sono moltissime. Sono poche, invece, le richieste, salvo alcune, disperate, richieste per salvare gli animali, nelle fattorie e negli allevamenti. 

C’è qualche polemica, ovviamente, ma non tante: prevale la voglia di capire cosa è successo e come fare per evitare che succeda ancora.

Il Gran premio di formula uno, a Imola, è stato annullato. Leggo, da qualcuno, che il motivo è il paddock allagato: non è vero. È stato annullato per rispetto, per non mettere a rischio chi doveva o voleva, raggiungere Imola da zone allagate, per non aggravare una viabilità fortemente compromessa, per non distogliere forze dell’ordine e protezione civile dalle zone alluvionate.

Il Gran premio annullato, e il pilota giapponese di formula uno prende la vanga e va ad aiutare per togliere il fango

Parecchi artisti, per rispetto, hanno spostato o annullato eventi.

Non così il concerto a Ferrara, che si è tenuto impegnando idrovore, vigili del fuoco, forze dell’ordine e persone della protezione civile che forse avevano cose più importanti da fare. 

E, peggio ancora, non è stata detta una parola, da quel palco, su quanto accadeva a pochi chilometri, da parte di uno dei cantanti che tutti abbiamo sempre ritenuto una bandiere di impegno sociale.

Non me ne vogliano i ferraresi, ma lo sappiamo bene, noi, che Ferrara non è in Romagna!


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