Non definirmi: sto cambiando
L’ottimismo è una cosa seria!
Mentre leggo, per il 2022, uno degli oroscopi più sfigati degli ultimi anni, e rifletto che quello del 2021 mi prometteva grandi cose, ascolto radio e TV annunciare possibili drammi da covid, e cerco di tamponare l’altissima capacità di drammatizzazione del coniuge, mi rendo conto che la situazione, globalmente, è grave, ma non seria.
L’ottimismo, invece, è una cosa seria!
- So bene di essere una sciocca a leggere l’oroscopo, quindi chiudiamo il discorso.
- Non nego la gravità del covid, quindi evitiamo polemiche.
Ciò che noto, e un po’ mi preoccupa, è quante persone, in questi due anni di pandemia, abbiano trasformato il loro mondo in qualcosa di spettrale, decisamente in bianco e nero, molto simile ai paesaggi di devastazione che si vedono in certi fantasy, e riflettono questa loro visione del mondo in ciò che dicono o scrivono, e in come parlano o scrivono.
Siamo sotto il pieno dominio della paura. Centra poco il pensiero positivo, come non sono serviti gli arcobaleni, i canti dai balconi e gli slogan Andrà tutto bene.
L’ottimismo è una cosa seria perché combatte la paura con l’amore, e con una bella risata.
È una cosa seria perché non nega le difficoltà, le cadute, i fallimenti: cerca il coraggio di rialzarsi.
L’ottimismo non nega nemmeno la paura, le riconosce un ruolo, ed evita di esserne dominati.