Non definirmi: sto cambiando
La confessione del coach
Errori, sbandate, mancanza di attenzione... c'è un po' di tutto in questa confessione
Raramente mi definisco coach, nonostante i certificati, anche se spesso tengo sessioni o percorsi di coaching, soprattutto con il supporto dell’I Ching.
Credo, però, che i messaggi di oggi abbiamo più valore sia per me che per chi mi legge, o mi guarda, se riconosco che ho tutte le competenze e le esperienze necessarie per evitare alcuni errori, ma li faccio lo stesso.
Ho esitato molto, e spesso ho dubbi anche ora, dopo molti anni, nel prestare aiuto e supporto agli altri. Il certificato è un pezzo, poi ci sono le esperienze e l’esperienza professionale, quel po’ di saggezza che ho acquisito, il percorso della mia vita, i corsi che ho frequentato e quelli che ho tenuto (si impara molto sia come discente che come docente).
E poi, credo, la consapevolezza che comunque nessuno è immune da errori o disattenzioni.
Ciò che voglio dirti, oggi, se mi stai leggendo o guardando, è che siamo fallibili. Tutti.
L’importante sarebbe imparare dai propri errori, avere abbastanza fantasia da fare ogni volta un errore nuovo. In questo caso io ho ripetuto un errore già fatto.
Non mi sto flagellando, e non ho alcuna intenzione di mettermi in castigo.
Credo che riconoscere e ammettere gli errori abbia un valore. Forse servirà a qualcuno per evitare di copiare i miei.