CANITUDO il Cane Spirito Guida

Impariamo dal cane a vivere meglio

CANITUDO il Cane Spirito Guida

Impariamo dal cane a vivere meglio

"Tale padrone, tale cane" o "Tale cane, tale padrone"?

2021-05-29 17:42:22

Quando le persone lo chiedono a me, rispondo che preferisco essere io ad assomigliare al mio cane che viceversa; continua a leggere e ti spiegherò perché..

Nella foto sopra puoi vedermi insieme al mio Cane Ponchio: allora aveva 1 anno ed aveva già il musetto bianco come adesso che di anni ne ha 11, perché già da piccolo era un cane saggio!

Grazie a lui ho fatto un salto di qualità nel mio modo di approcciarmi ai cani ed interagendo con lui nel quotidiano ho elaborato la teoria del Cane come Spirito Guida.

Il benessere è lo scopo della vita di ognuno, ma in effetti il termine corretto da usare è quello di armonia.
Senz’altro devono essere soddisfatti i bisogni fisiologici e materiali, ma al tempo stesso si devono appagare quelli immateriali, altrimenti subentra quella condizione di frustrazione avendo sì la pancia piena, ma lo spirito vuoto.
Questo lo possiamo osservare anche nel nostro cane, che in un certo qual modo rappresenta il nostro alter ego e così imparare da lui il modo  per uscirne.
Consiglio sempre di rovesciare il cannocchiale e abbandonare gli stereotipi, ed in questo caso significa far propri i comportamenti strategici e vitali che il cane adotta, anziché imporre a lui i nostri.
Il cane infatti è il miglior insegnante non solo per l’educatore cinofilo bensì per tutti, perlomeno stimola riflessioni alternative a quelle dei nostri modelli sociali, utili per l’istituto della comunità ma non per il singolo individuo.
Lui infatti è un anarchico libertario, segue le leggi biologiche della natura, e pur adeguandosi al nostro mondo antropico, non rinnega mai il proprio.
D'altronde è parte della sua indole perseguire per quanto possibile equilibrio ed armonia, anche se per far ciò rosicchia il mobilio o abbaia quando è solo, avendo tali azioni il significato di surrogato di  quanto gli manca. Molti di noi farebbero lo stesso se non fossero inibiti dai divieti sociali!!
Innanzitutto il tronco da cui dipartono tutti i rami è

"il vivere qui e ora " ( puoi trovare un approfondimento a questo tema, QUI)  questo è il nucleo che contiene il segreto della felicità: disfarsi dei fardelli del passato e dalle preoccupazioni per il futuro, concentrandosi unicamente nel momento presente.


C’è chi disse che il 90% del cose vanno bene, solo il restante 10% contiene qualche problema, ma chissà perché è proprio su quello che rimuginiamo tanto da dimenticarci che in linea di massima tutto è a posto.
La processione emozionale del cane si articola sul positivo, e viene evitato quanto è inutile e negativo, così riesce a godere pienamente ogni attimo di vita che scorre e lo fa in modo spontaneo e naturale.
Ovviamente pure lui può essere vittima di traumi, di eventi che frammentano il suo stato psichico ma la sua velocità di recupero è di gran lunga superiore alla nostra.
Questo è in ragione di quella che definisco la “Legge del girasole”,  ovvero quanto è funzionale si afferma, mentre va a recedere il suo contrario e se lo può fare un fiore ed il cane, perché mai non dovremmo riuscirci anche noi?

Il cane rappresenta il nostro riflesso, quello che siamo intimamente ma non riconosciamo, per cui riferendoci a lui come fosse il nostro specchio, possiamo capire come colmando in noi le nostre lacune lo stesso si ripercuoterà in lui.

Per converso ci rivela nei suoi pregi quanto potenzialmente è in noi anche se inespresso e così il cerchio della relazione si chiude portando vantaggi ad entrambi.

Quanto più siamo disposti all’auto critica, tanto più capiremo il nostro cane in ragione del fatto che individueremo in lui ciò che siamo.  

Per questo motivo è una scuola e una palestra di vita tra le più importanti, purché non si creda che il cane sia soltanto un cane.

Il successo o meno dell’educatore cinofilo che viene interpellato per aiutare a risolvere situazioni problematiche legate al cane, dipende dal coraggio dell’adottante di cambiare il punto di vista, accettando il fatto che il cane deve essere ammirato per i suoi pregi e amato per i suoi difetti; questo è il primo passo perché il percorso di rieducazione abbia un buon esito finale.

Così è accaduto a Francesca che si rivolse a me perché non riusciva a farsi ascoltare dal suo cane Russell: lei era un’adolescente dotata di spiccata intelligenza e con carattere volitivo, ma così era anche il suo piccolo Terrier, per cui lo scontro era inevitabile, i due si sfidavano e non si fidavano.

Per fortuna i giovani sono più plastici degli adulti che hanno ormai consolidato in modo rigido il proprio sistema di vita, e ha accettato di mettersi in gioco; attraverso il mio metodo basato sullo sviluppo di una corretta relazione, ho mostrato ad entrambi le reciproche qualità, senza più dare importanza ai difetti e alle lacune, ma facendoli relazionare in modo positivo con i soliti giochi che normalmente si fanno, e cosi è cambiata la colonna sonora, niente rimproveri ma solo complimenti fino ad ottenere la "quadratura del cerchio".

È nata così l’intesa che ha prodotto quella compatibilità che all’inizio mancava, infatti tale cane… tale padrone, Francesca si è vista in Russell e questo l’ha aiutata a comprenderlo e ad accettarlo, e così pure è stato per il piccoletto.

Poiché è sempre difficile fare un’auto analisi, ti suggerisco questo esercizio che io trovo molto utile oltreché divertente:

  • quando sei in passeggiata con il tuo fedele amico osserva le coppie umano-canino che incontri per strada (dimenticati per un po' del tuo smartphone!!!) oppure ragiona sui tuoi conoscenti ed i loro cani e poi fai analogie e raffronti su te stesso.

Fammi sapere com'è andata lasciando un commento qui nella chat, sarò lieto di leggerti. 


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