Arte & Intrattenimento
Resoconto dell'incontro con Stefania Tosi, "Yahweh dio della guerra" (18. 2.2016)
Anche il secondo incontro con l'Autore, che segna la riapertura, quest'anno, del salotto privato di Candìde - dopo gli incontri "esportati" al Valentino Vintage dello scorso anno con autorevoli scrittori - ha visto la partecipazione di vecchi e nuovi amici.
Gli inviti sono avvenuti in modo singolo e nominale, a fronte delle precedenti circular email a destinatario nascosto, per la preannunziata iniziativa di coinvolgere, un poco alla volta, tutti gli amici di Candìde e far rientrare i "dispersi"... Devo dire che tutti gli invitati hanno risposto, all'invito via WhatsApp o via SMS (per i meno tecnologici con telefonini ancora non al passo con i tempi), in modo entusiasta, quindi ci siamo ritrovati, in data 18 febbraio 2016, nel mio sempre caloroso salotto in Brera in cui ha avuto inizio una serata memorabile.
Molti avevano già letto la mia recensione (https://www.facebook.com/notes/candìde/yahweh-dio-della-guerra-di-stefania-tosi-uno-editori-2015/983249481756674) al libro Yahweh dio della guerra di Stefania Tosi, e già sapevano dell'argomento, avendo preparato domande anche difficili alle quali l'Autrice ha risposto in modo generoso e con dovizia di particolari (pure con l'ausilio delle diapositive che sono state proiettate).
Avevo già affrontato, del resto, nell'incontro con l'altro autore, studioso biblista, Mauro Biglino, questa scomoda verità: il testo più amato dai cristiani è prima di tutto una grande antologia di guerra in cui sono celebrate le gesta spietate dei patriarchi - Mosè, Giosuè, Davide - e le battaglie compiute nel secolare tentativo, sotto l’egida di Yahweh, di accaparrarsi la fantomatica ‘terra promessa’.
Dopo la mia introduzione (ne ritrovate di seguito la trascrizione) il selezionato auditorio ha ascoltato con mente aperta e insieme all’Autrice si è dibattuto circa le modalità di costruzione del "testo sacro", la reale presenza di un messaggio salvifico e la conscia manipolazione del testo da parte dei teologi cristiani. Le oggettività letterali emerse possono contribuire a squarciare il buio superstizioso che avvolge la Bibbia e a svelarne la natura testuale. Di ciò dobbiamo tutti essere grati, questa volta, alla studiosa e ricercatrice Stefania Tosi.
La quale mi ha lusingato con una bella frase, a fine serata, che non è un complimento di circostanza, perché esprime la sua sincera gratitudine: "La preziosa occasione di confronto offerta da Candìde, nella persona dell'avv. Giovanni Bonomo, è una perla rara nella selva di happy hour ‘senza anima e cervello’ di Milano: quelli di Candìde sono gioiosi incontri culturali da conservare e vivere ogni qualvolta è possibile."
E proprio per fare rivivere - e vivere per chi non ha potuto esserci - la bellissima serata, anche quest'incontro viene registrato per i posteri dal mio resoconto anche fotografico.
Oltretutto la serata ha avuto pure un inaspettato intermezzo musicale omaggiatoci dal maestro Raffaele Nobile con il suo violino.
Posso dire, anche questa volta, che i miei sforzi sono stati ben ripagati. Grazie a tutti e alla prossima, ad majora!
Vostro, Giovanni Bonomo - Candìde C.C.
Trascrizione del discorso introduttivo: http://www.candide.it/yahweh-dio-della-guerra-di-stefania-tosi-uno-ed-2015-introduzione
Galleria fotografica: https://photos.app.goo.gl/Je3bYSm3NFHaVTAx2