Candide C.C.

Arte & Intrattenimento

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Aperitivo con l'autore. Luigi Longhin, "Il benessere mentale", Florence Art ed. 2011. Presentazione (16. 2.2011)

2019-02-18 19:49:08

Ringrazio gli intervenuti e il dott. Antonio Baldo, titolare del bistrot letterario, per l’elegante ospitalità. Il nuovo incontro con il prof. Longhin mi ha offerto l’occasione per ricordare, nell’introduzione, lo spirito liberale e razionale del Centro Culturale Candide, così intitolato in omaggio a Voltaire per la forza della ragione che lo anima.

L’autore prof. Longhin ci ha intrattenuto con una interessante relazione, ricca di esempi concreti, su come la psicoanalisi aggiunge alla conoscenza della componente cosciente l'indagine sulla dimensione inconscia, e questo significa aggiungere al motto socratico "conosci te stesso" l'altro motto "cura te stesso". Il libro affronta anche il problema dei fondamenti epistemologici del sapere psicoanalitico, valorizzando il pensiero di Kant, conoscitore della mente e primo epistemologo nonché il pensiero del filosofo Taylor in costante dialogo con il sapere psicoanalitico.

E’ intervenuto infine il prefatore del libro, prof. Maurizio Zani, lasciando seguire un animato scambio di opinioni con il pubblico, che per quanto ristretto si è rivelato attento e informato. Riporto sopra il link alla galleria fotografica dell’evento e di seguito la trascrizione del mio discorso introduttivo.

Ad majora!

Giovanni Bonomo

Aperitivo con l'autore. Luigi Longhin, "Il benessere mentale. Psicoanalisi e filosofia alla ricerca della serenità e della felicità", Florence Art ed. 2011. Introduzione (16. 2.2011)


Amici di Candide, benvenuti a questo incontro della serie “aperitivo con l’autore”, formula ideata insieme ad Antonio Baldo, titolare di questo caffè letterario, che mi permette di affiancare al nutrimento intellettuale di Candide il piacere palatale degli stuzzichini e degli eccellenti vini che qui troviamo. Questo libro di Luigi Longhin, intitolato “Il benessere mentale. Psicoanalisi e filosofia alla ricerca della serenità e della felicità” si pone in linea di continuità con il precedente, intitolato “La qualità della mente”, che presentai in una mia serata nell’ottobre 2008.


Ritengo che la psicoanalisi, nonostante le non poche opinioni contrarie, sia ancora metodo di indagine valido, che nel suo approccio ‘mentalistico’ si contrappone all’impostazione meccanicistica e chimica di gran parte della psichiatria ancora oggi purtroppo operante, che riduce l’individuo e la sua complessa personalità ad un sistema di interazioni neuronali e di reazioni chimiche che si formano nel cervello.


Prima di cedere la parola all’autore prof. Longhin, che ci spiegherà come il campo di indagine del complesso fenomeno “mente” non sia ancora sgombro, arrivati all’anno 2011, da pregiudizi e semplicismi, vorrei stimolare il vostro pensiero critico con alcune riflessioni, come sempre faccio nelle mie introduzioni.


Anzitutto ricordo i dibattiti che ho promosso, anche con il contributo di esponenti di Scientology, di cui peraltro non condivido l’insegnamento, sul ruolo della psichiatria. Ricordo la serata con il dott. Roberto Cestari, presidente del Comitato Cittadino per i Diritti dell’Uomo (CCDU), che ci raccontò la storia della psichiatria e ci spiegò la sua infondatezza scientifica. (Apro una parentesi: il dott. Cestari sarà il primo dei relatori illustri del convegno intitolato “Ai confini della mente e… oltre” organizzato dalla divulgatrice scientifica Barbara Boniardi, qui presente tra noi, per la data di sabato 26 marzo 2011 presso l’enorme sala congressi dell’hotel Leonardo da Vinci. Prendete nota di questo importante convegno, di cui ho alcune brochure, perché fa da controcanto all’informazione ufficiale e carente sulla coscienza e sulla psiche umana, preannunciando le nuove scoperte del terzo millennio). Ricordo anche che il 4 giugno 2007, con una decisione più unica che rara, il Consiglio Comunale di Milano ha approvato all'unanimità una mozione che chiedeva di vietare i test psicologici nelle scuole e impegnava il Comune in una vera e propria campagna per informare le famiglie milanesi sulla questione degli psicofarmaci e sulle presunte malattie mentali dei bambini iperattivi o con disturbi dell'apprendimento. Articoli sono usciti sul Corriere, Libero, Repubblica, Cronaca qui, Il Giorno, Il Giornale, Metro e City.

Vorrei porre una questione di principio, una questione basata sulla riflessione, di cui l’homo sapiens è capace, perché è il pensiero che sta alla base di ogni azione come ogni ideologia è alla base dei comportamenti: se l'uomo imparasse a ragionare, a riflettere veramente, a pensare in modo critico, si affrancherebbe dalla malattia mentale? Io penso di sì. E penso che si affrancherebbe anche da ogni superstizione così come da ogni idolatria. Perché ogni malattia, sia fisica che mentale, è solo il risultato finale della non educazione, dell’ignoranza, dei limiti che la religione, proponendosi come unica depositaria della verità, pone alla ricerca scientifica.

Quanti malati di fede abbiamo in Italia? Basti pensare alla proibizione della diagnosi embrionale preimpianto, a causa di quell'interpretazione dogmatica e arrogante della legge sulla procreazione assistita da parte di chi si ostina ad affermare che il genoma umano è una creazione divina perfetta e intoccabile. Anche l'eugenetica, che è un passo più avanti verso il miglioramento della specie e dell'uomo, viene ovviamente osteggiata. E così l'Europa, non solamente L'Italia, smentisce le sue stesse origini illuministiche per seguire il più ottuso totalitarismo culturale cattolico che nega libertà di coscienza, di pensiero e di progresso scientifico. Ancora oggi, come se non fossero nemmeno esistiti pensatori dello spessore di Voltaire, Nietzsche, Schopenhauer, Darwin, Popper, Carnap, Russell e a prescindere dai loro insegnamenti fondati sulla ragione, si resta schiavi delle verità rivelate e dei dogmi.


E questo atteggiamento di pigrizia mentale viene legittimato dalle tre religioni monoteistiche, che insegnano a credere nel trascendente per trascinare i popoli in un’arrendevolezza cognitiva tale da indurre l'individuo a deresponsabilizzarsi sulla scelta di ciò che è bene e ciò che è male, perché c'è un dio che tale scelta ha già compiuto per lui. E allora, in nome di questo “Dio”, si possono commettere le più belle e altruistiche azioni ma anche i più biechi ed efferati delitti, e sono questi che purtroppo prevalgono. Anche nella storia della nostra religione cristiana troviamo che la parte preponderante sono i crimini commessi in nome di “Dio”.


Questo nuovo incontro con il prof. Longhin mi offre l’occasione, insomma, per ricordare lo spirito, liberale e razionale, del Centro Culturale Candide, che non a caso è così intitolato, in omaggio a Voltaire, per la forza della ragione che lo anima. E proprio la consapevolezza di essere “scaraventati nel mondo” senza sapere perché, come dice Heidegger, distingue l'uomo dagli altri esseri.

 

Questa consapevolezza può distinguere anche l'uomo attivo, intraprendente, desideroso di conoscere e di sapere, dall'uomo passivo, arrendevole, che di fronte all'ignoto e a ciò che è ancora inesplorato delega la propria coscienza al soprannaturale per togliersi da ogni responsabilità esistenziale e di ricerca. Spero che queste riflessioni servano ad animare il dibattito con gli ospiti in seguito all’intervento dell’autore al quale cedo la parola, benvenuto Luigi Longhin!


avv. Giovanni Bonomo - Candide C.C.

Fonte: https://www.facebook.com/notes/giovanni-filippo-francesco-bonomo/aperitivo-con-lautore-luigi-longhin-il-benessere-mentale-florence-art-ed-2011-pr/10150101441673486/

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