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Sai come effettuare una corretta revisione del testo?

2020-03-26 11:11:15

Una volta ultimata la scrittura di un articolo è necessario valutare il suo livello di leggibilità e di coerenza. Come fare?

Hai appena finito di scrivere il tuo ultimo articolo e da una prima analisi ti pare non presenti nessun errore grammaticale, nè particolari carenze.

Sei pronto a pubblicarlo, ma potrebbe essere un grave errore.


Revisione non significa solo correzione


Un testo non deve essere soltanto privo di errori grossolani, deve rispettare anche altri parametri:

  • Completezza - non deve tralasciare informazioni fondamentali

  • Concisione - deve risultare sintentico ma comunque incisivo ed efficace

  • Ritmo - l’esposizione deve essere fluida e non presentare parti che rallentano la lettura

  • Coerenza stilistica - è necessario scegliere uno stile unico e mantenerlo (nel resto dell’articolo approfondiremo questo punto)

  • Comprensibilità del messaggio da comunicare - il contenuto deve essere chiaro per tutti, anche per chi non è esperto dell’argomento 


Se per la correzione degli errori grammaticali e dei refusi di battitura può bastare un’attenta rilettura, i parametri sopra elencati vanno analizzati a mente fredda e comportano una riscrittura di parti del testo.


Le fasi della produzione di contenuti scritti


La scrittura si articola in 3 fasi:


1) LA PRIMA STESURA 

Crea uno schema a punti dei concetti e degli argomenti che vuoi affrontare per fare chiarezza nella tua mente ed esporre tutto ciò che hai in testa in ordine logico.

Inizia poi a scrivere lasciando fluire i pensieri liberamente: è importante non attenersi rigidamente alle regole canoniche della stesura per non ostacolare la creatività.

E’ meglio non sentirsi vincolati e preoccuparsi in un secondo momento di sgrezzare il materiale prodotto d’impeto.

2) LA RILETTURA

Leggi il testo dall’inizio alla fine per rilevare gli errori più macroscopici, come parole scritte male e scorrettezze lessicali. 

Rileggi il testo anche dalla fine all’inizio, così da concentrarti sulle singole parole e non solo sulle frasi e sui blocchi di testo.

Utilizza eventualemente anche il correttore automatico del computer, ma senza fidarti troppo: non ha tutti i vocaboli in memoria e non può conoscere termini locali, dialettali o fantasiosi.

3) LA RISCRITTURA

Questa a sua volta si suddivide in più segmenti:


A) Lascia passare del tempo tra la stesura e la revisione del brano (l’ideale sarebbe riprenderlo in mano il giorno seguente).

Il tempo che intercorre, permette al cervello di “staccare” e di capire poi meglio la differenza tra ciò che intendevi comunicare e ciò che effettivamente hai scritto.

In questa fase è decisamente più facile immedesimarsi nell’utente finale e riuscire a vedere il testo “con occhi nuovi” per valutarne la comprensibilità.

B) Se hai difficoltà a leggere dal monitor del pc, stampa la pagina.

La lettura su carta è fino al 30% più veloce e scorrevole e ti permette di appuntare a mano ed istintivamente le tue correzioni.

C) Leggi il testo ad alta voce.

Ascoltarsi mentre si legge, radoppia l’attenzione, impedisce di saltare parole o frasi e aiuta ad individuare potenziali passaggi tortuosi.


D) La revisione deve avvenire concentrandosi su un singolo aspetto alla volta.

Valuta ad esempio prima solo il lessico e poi solo la coerenza di stile.


E) Il feedback dei lettori.

Chi scrive sa già di cosa parla e spesso dà per scontati alcuni concetti, creando un buco nella logica del discorso. Si chiama “effetto conoscenza”, ovvero la tendenza a credere che la propria conoscenza sia già condivisa da tutti.

Come superare questo ostacolo? Attraverso un test di usabilità.


Il test di usabilità


Prima di pubblicarlo, fai leggere il tuo articolo ad almeno 2 altre persone affinché esprimano un giudizio sul contenuto e ti dicano se riscontrano delle problematiche nella comprensione del testo e nella scorrevolezza della lettura.


Le grandi aziende, per testare l’usabilità, allestiscono delle situazioni realistiche in cui coinvolgono dei potenziali utenti a cui fanno visualizzare un contenuto o un sito web. Grazie alle valutazioni che emergono, l’azienda può quindi correggere e migliorare il proprio operato.

Perché creare una guida di stile


Lo stile di un testo può essere principalmente suddiviso in:

  • Formale o informale

  • Tecnico o generico

  • Tradizionale o creativo

  • Informativo o emotivo

  • Espositivo o basato sulla vendita

.. e così via.


Ma non solo.

Se strutturo una serie di articoli o un sito web devo prendere delle decisioni che includano anche i dettagli di stile.

Se uso una grafia diversa per la stessa parola, se utilizzo le maiuscole senza una logica o scelgo forme grammaticalmente corrette ma ogni volta differenti, genero un’impressione di scarsa cura e magari di scarsa affidabilità.

In particolar modo, se lavoro all’interno di una redazione o di uno studio, sarà fondamentale redigere una guida valida per tutti coloro che lavorano al progetto.


Quali elementi tendono a essere scritti in modi differenti?

  • Le ore: 15.30, 15:30 o 15,30?

  • Le date: 12 agosto 2013, 12.08.2013 o 12/8/13?

  • I numeri: quando in cifre e quando in lettere? 15.000, quindicimila o 15mila?

  • La grafia di certe parole: e-mail o email? Online, on line o on-line?

  • Le forme di enfasi: quando usare il corsivo, il grassetto, un colore diverso?

  • Le modalità di citazione: i titoli di film, libri, manifestazioni e simili vanno in corsivo o fra virgolette? 

  • I termini da preferire in presenza di sinonimi potenzialmente confondenti: carta Bancomat o carta di debito?



Le incoerenze, seppur piccole, inficiano la professionalità e rovinano l’efficacia comunicativa.

Quindi curiamo anche questo aspetto con la stessa dedizione con cui curiamo il resto.

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bibliografia: “Scrivere per il Web” di Daniele Fortis

by Cam.TV Staff