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La grammatica serve anche nell’era del digitale o è sorpassata?

2020-03-12 16:28:43

Il costante utilizzo dei social ha evidenziato una scarsa attenzione verso le regole grammaticali. Anche i siti web spesso sono scritti in un italiano poco comprensibile. Quale ruolo gioca la grammatica al giorno d’oggi?

La società attuale ci ha resi costantemente impegnati cosicché spesso ci ritroviamo a fare anche più cose contemporaneamente.

Se in passato scrivere una lettera richiedeva tempo e attenzione, oramai preparare un post sui social è un’attività quotidiana eseguita quasi con noncuranza.

Questo ha avuto delle ovvie ripercussioni sullo stile della scrittura e del linguaggio adoperato.

Ma se questo può non sorprendere in un post su Facebook, rimaniamo ancora perplessi nel trovare la stessa incuria in certi blog o siti web.


Per quale ragione dovremmo curare il linguaggio?


👉 Prima di tutto, se un sito internet presenta dei contenuti di scarso valore e mal scritti, gli utenti penseranno che anche ciò che viene venduto sia ugualmente scadente


👉 In secondo luogo, se i testi non sono ben scritti saranno di difficile comprensione e gli utenti non saranno in grado di decifrare il messaggio né le informazioni che stanno leggendo.

E, dato che le persone non hanno tempo da perdere, abbandonano in fretta un sito che non riescono a comprendere subito, il che si tramuta in perdita di potenziali clienti.


👉 Terzo punto, contenuti ricchi di parole chiave e privi di errori ortografici e grammaticali ottengono un ottimo posizionamento nei motori di ricerca. Al contrario, se Google rileva un linguaggio incerto penalizza il sito e lo classifica come di scarso interesse.


Il linguaggio influenza la fiducia, l’usabilità e la valutazione di una pagina

Stai considerando anche a chi si rivolge il tuo sito e in che area geografica vive?


La localizzazione degli utenti è un altro fattore critico spesso sottovalutato. Per decidere come presentare i contenuti dobbiamo capire chi deve recepire il messaggio

E’ importante scegliere una sola tipologia di linguaggio e mantenerla nel corso di tutta la comunicazione.


Questo vale soprattutto per 2 fattori:


1) Se utilizzo dei termini locali o dialettali, soltanto chi vive nella mia stessa regione riuscirà a capirli.

Questo va bene per una locandina di una festa di paese, ma se desidero vendere il mio prodotto in tutta Italia allora devo essere certo di adoperare solo termini italiani.


Un esempio semplice lo troviamo anche per la lingua inglese.

Esistono sia l’inglese americano che l’inglese britannico. Se il mio target è americano, allora il mio vocabolario non dovrà presentare parole inglesi per non disorientare gli utenti.


C’è differenza tra scrivere e comunicare. Per vendere dobbiamo comunicare.

2) Bisogna decidere se usare un linguaggio formale o informale.

  • Sto fornendo informazioni istituzionali e professionali? Meglio uno stile sobrio e impersonale.
  • Sto cercando di creare un clima amichevole per vendere un prodotto? Posso dare del “tu” all’utente per trasmettere confidenza.

Però, una volta presa una direzione devo mantenerla sempre, in tutte le parti della pagina.


Se il linguaggio e i contenuti non trasmettono fiducia e non invogliano all’azione, allora tutto il traffico di visitatori risulterà inutile.


Hai controllato la punteggiatura?


Una punteggiatura errata o assente rende illeggibile una frase. 

La presenza di una semplice virgola può fare la differenza tra un concetto chiaro e un testo confuso. 


Ogni accorgimento è importante per migliorare l’usabilità di un sito.


Anche la scelta dei caratteri può fare la differenza?


Naturalmente. Ecco 2 esempi:


1) L’utilizzo delle maiuscole iniziali

Gli utenti effettuano uno “scan” delle parole per velocizzare la lettura e, all’interno di un titolo, le parole che iniziano con una lettera minuscola vengono prese meno in considerazione.

Per questa ragione spesso troviamo dei titoli scritti con tutte le prime lettere in maiuscolo, mentre le congiunzioni (non indispensabili ai fini della comprensione) vengono scritte in minuscolo.

Es. “Gestisci Blog e Siti Web con Successo”.

2) I testi tutti in maiuscolo

Se tutte le lettere sono in maiuscolo, il lettore ha più difficoltà a distinguerle una dall’altra, perché hanno la stessa altezza.

Un titolo “in grande” è sicuramente d’impatto, purché breve.

Se il testo è lungo, meglio utilizzare il minuscolo per non inficiarne la leggibilità.


Il contenuto, è il Re. (Bill Gates)

Ultimo consiglio: il concetto di leggibilità


Quando si parla di leggibilità, si intende la facilità con cui si legge un testo.

La leggibilità però non dipende solo dal lessico e dalla sintassi.


Evitiamo il “burocratese” fatto di frasi infinite e di parole lunghe dal significato troppo complesso. 

Meglio usare parole brevi, frasi da 20-25 parole al massimo, evitando le subordinate o gli incisi.

Qualsiasi argomento, anche quello più difficile, può essere esposto in modo semplice.


La parola d’ordine è semplificare.

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Bibliografia: articoli web “Will the Internet Make Grammar Obsolete?” by Charlie Adams ; “Language is Critical to Usability” by Craig Tomlin ; “Punctuation & Grammar: Bridging the Gap Between UX and Copywriting” by Daniel Schwarz

by Cam.TV Staff