Borderline Zeta

Lo strano caso delle gemelle Eriksson

2019-08-30 09:03:57

L’incredibile e inquietante storia accaduta in Inghilterra alle gemelle svedesi Eriksson

Per molti è noto il fatto, che tra i gemelli esiste una sorta di alchimia particolare, inspiegabile anche a livello scientifico. Due vite concepite nello stesso istante, che condividono lo stesso genoma.


Quante volte abbiamo sentito dire di un gemello che ha mal il di testa quando l’altro ha una forte emicrania, o che uno abbia il mal di denti quando l’altro nello stesso momento è in visita dal dentista?


A quanto pare (non provato scientificamente) tra i gemelli omozigoti, esiste una piccola possibilità che sembra dimostrare, che fra gemelli di questo tipo, esistano delle facoltà psichiche che li accomunano l’uno con l’altro.


Nota: da uno studio del 2000 condotto sul oltre 700 coppie di gemelli, è emerso che un gemello su 5 sia dotato di una sorta di telepatia.

Le gemelle Eriksson

Era il maggio del 2008 quando ormai le note gemelle Eriksson furono colpite da uno strano caso di follia nello stesso momento.

Ursula e Sabina Eriksson, nate in Svezia nel 1967 sono due gemelle omozigote, diventate famose grazie al misterioso e strano caso di psicosi condivisa che fece parlare tantissimo a livello nazionale nel Regno Unito.


Il caso delle due gemelle provocò una serie d’incidenti sull’autostrada M6 e la morte di Glenn Hollinshead di Fenton, vediamo nel dettaglio cosa successe in quei giorni.


Maggio 2008, Ursula Eriksson dagli Stati Uniti va in Irlanda per andare a trovare la sorella Sabina. Le sorelle dopo essersi incontarte decisero di andare a Londra in autobus per passare un po’ di tempo insieme.


Arrivate nei pressi di Birmingham, le due sorelle cominciano a comportarsi in maniera anomala con il passare del tempo, fino al punto che senza nessun motivo apparente cominciarono ad andare in escandescenza.


Sull’autobus iniziarono ben presto ad urlare e usare un linguaggio scurrile verso gli altri passeggeri.


L’autista, convinto che le due ragazze fossero sotto l’effetto di alcool o droga, si fermò in un autogrill e le costrinse a scendere dall’autobus, dopo di ciò avvisò la vigilanza prima di ripartire.


Arrivati sul posto i poliziotti, trovarono le due sorelle in mezzo all’autostrada che camminavano a casaccio con il rischio di farsi investire dai veicoli ad alta velocità.


Mentre una delle sorelle Ursula, schivava il traffico, Sabina fu colpita da una Seat Ibiza, ma essa si rialzò da terra come se nulla fosse successo, ed insieme alla sorella si rigettò in mezzo al traffico, causando una serie di terribili collisioni a catena.


Ben presto gli agenti riuscirono a raggiungere le due gemelle ma ebbero grossi problemi per farle ritornare in se, le due donne riuscirono a scappare ai poliziotti ed entrambe ruscirono a farsi investite dai veicoli che da Liverpool andavano a Londra.

Ursula, si gettò sotto un camion Mercedes-Benz Actros, la sorella Sabina, impassibile resto ferma ad osservarla, poco dopo anche lei si lanciò contro una Volkswagen Polo.


Quasi per miracolo nessuna delle due ci rimase stecchita.


Sabina che a causa di un trauma cranico da impatto rimase a terra per qualche minuto, non appena rinvenne rifiutò l’aiuto medico e aggredì uno dei due poliziotti, inoltre rivolgendosi ad uno degli agenti disse:


“Vi riconosco, so che non siete reali! Non mi avrete mai!”


Anche l’altra sorella incredibilmente riprese velocemente conoscenza, si rialzò e tentò la fuga nella carreggiata opposta, ci vollero sei persone per bloccarla.

Le due sorelle vennero immediatamente sedate e trasportate in ospedale. Le condizioni di Ursula erano abbastanza critiche, Sabina invece venne dimessa dopo poche ore e affidata alla polizia.

Lo strano comportamento di Sabina

Una volta affidata alla polizia Sabina stranamente si rivelò con gli stessi agenti, affabile e scherzosa, come se nulla fosse successo, come se avesse quasi dimenticato tutto l’accaduto, inoltre non sembrava minimamente preoccupata per le condizioni critiche della sorella.


Dalle analisi effettuate sulle gemelle non si riscontrò nulla di anomalo, non fu trovata nessuna traccia di alcool, droghe o qualsiasi altro farmaco, inoltre le due sorelle non erano mai state colpite da stati di psicosi prima di quel giorno.


Dopo 24 ore in cella, la polizia giudicò Sabina non pericolosa, per cui fu rilasciata il giorno dopo. Uscita dalla caserma incontrò Glenn Hollinshead, che decise di darle un passaggio a Londra.


L’uomo la convinse a seguirlo a casa sua per qualche giorno, in modo da darle la possibilità di andare in ospedale per poter assistere la sorella.


Sabina approfittando di un attimo di distrazione da parte dell’uomo afferrò un martello e lo uccise con almeno 20 colpi alla testa.


Dopo aver ucciso Hollinshead Sabina fuggì di nuovo verso l’autostrada e si gettò da un ponte alto circa 30 m, la ragazza si fratturò il cranio e tutti e quattro gli arti, ma incredibilmente sopravvisse.


Confessò il suo crimine dichiarandosi colpevole di omicidio colposo, fu condannata a 5 anni di reclusione, ma venne rilasciata sulla parola nel 2011.


Ancora oggi nessuno ha mai capito cosa sia scattato veramente nella mente delle due sorelle. Due giorni di pura follia che rimangono nel mistero.


Per ulteriori informazioni è consigliato guardare le sequenze video QUI e le interviste sullo strano caso delle sorelle Eriksson


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