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LE BARRIERE IMPERMEABILI PER LA MESSA IN SICUREZZA DI TERRENI CONTAMINATI
Tra le tecnologie comunemente adottate in presenza di terreni contaminati, le barriere impermeabili rappresentano una soluzione tecnica applicata dove emerge la necessità di isolare e contenere, in modo definitivo o temporaneo, la propagazione dei composti inquinanti.
Questi sistemi di confinamento possono essere impiegati sia come misure di messa in sicurezza di emergenza (opere temporanee per contenere la diffusione dei contaminanti in attesa di successivi interventi di bonifica), sia in un contesto di bonifica con misure di sicurezza e di messa in sicurezza permanente, ovvero in quelle situazioni in cui, pur applicando le migliori tecnologie disponibili a costi sostenibili, non è possibile raggiungere le concentrazioni limite ammissibili.
Non vengono invece impiegati per la bonifica ed il ripristino ambientale in quanto non favoriscono la riduzione delle concentrazioni, della massa e del volume di sostanze inquinanti.
Le barriere fisiche si possono sostanzialmente classificare in superficiali (coperture), laterali (verticali) e di fondo. Tali opere possono essere abbinate ad altri sistemi quali barriere idrauliche finalizzate all’intercettazione ed allo smaltimento di acque superficiali e sotterranee (in tal caso vengono definite “attive”) oltre che accoppiate ad interventi accessori e funzionali quali reti di monitoraggio interne ed esterne, sistemi di controllo idraulico interni (pozzi di aggottamento) ed eventuali opere di protezione delle barriere stesse, come ad esempio sistemi di difesa dall’erosione delle coperture superficiali.
La scelta e lo sviluppo progettuale dei sistemi di impermeabilizzazione, in particolare per quelli a carattere permanente, parte dall’esame delle tecniche disponibili e dei materiali impiegabili in relazione al grado di isolamento richiesto, senza tuttavia prescindere da un’attenta valutazione delle caratteristiche geologiche e geotecniche del sito oltre che della tipologia, grado ed estensione della contaminazione. Tali informazioni devono essere il risultato delle indagini effettuate durante la fase di caratterizzazione.
Lo sviluppo tecnologico e l’efficienza delle coperture superficiali e delle barriere verticali, grazie all’esperienza maturata nel campo delle discariche controllate, possono essere ritenute sufficientemente collaudate, mentre le barriere fisiche di fondo rappresentano a tutt’oggi una tecnica sperimentale a causa delle notevoli difficoltà progettuali e delle rare applicazioni a casi di studio reali in campo ambientale.