Bellezza Naturale
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L'Abbronzatura si! ma con consapevolezza
2021-06-08 20:55:31
A tutti piace una bella abbronzatura , ma sappiamo come proteggerci dal sole?
Il sole è la sorgente naturale che maggiormente determina il livello di esposizione ai raggi U V e, a seconda della loro capacità di penetrazione sulla pelle, viene stabilita la “pericolosità” per l’uomo. La radiazione U V-B è molto più efficace della radiazione
U V-A nel provocare l'eritema. Raggi U V-C, sono i raggi ultravioletti più pericolosi e possiedono una lunghezza d'onda di 100 - 280 nm. I raggi U V - C sono particolarmente dannosi per la salute poiché possiedono un alto potere cancerogeno.
Cosa sono i raggi U V ?
Il sole emette una grande quantità di
radiazioni e solamente il 10% raggiunge la superfice terrestre poiché la maggior parte viene assorbita dall'atmosfera, che agisce da filtro.
Le radiazioni solari che riescono a raggiungere il suolo si distinguono
in:
quelle visibili a occhio nudo;
quelle infrarosse (raggi I R), invisibili e
responsabili del senso di calore;
quelle ultraviolette (raggi U V) capaci generare la
pigmentazione della cute.
I raggi
U V rappresentano dunque, la luce ultravioletta immediatamente inferiore alla luce visibile dall'occhio umano e immediatamente superiore a quella dei raggi X, suddivisi in tre bande contigue di differenti lunghezze d’onda, conosciute come:
Raggi
U V A – con alto potere penetrante che accelera il processo di invecchiamento cutaneo.
Raggi U V B –
che agiscono sulla superficie della pelle e sono responsabili dell’abbronzatura.
Raggi U V C - caratterizzati da un’energia molto elevata ma completamente assorbita dal’atmosfera.
Differenza tra raggi UVA e U V B
Le radiazioni ultraviolette che raggiungono la,superficie terrestre sono per il 95% raggi U V A e per il 5% U V B, e la loro principale differenza sta nella diversa capacità di Mentre i raggi U V B penetrano a 280-315 nanometri e colpiscono lo strato superiore dell’epidermide creando rossori e scottature.
I raggi UVA penetrano invece fino a 315-400 nanometri e vanno a colpire gli strati più profondi della pelle.
Inoltre, i raggi UVA agiscono durante tutto l’anno e soprattutto nei mesi estivi, invece i raggi U V B si concentrano da aprile ad ottobre e sono massimi durante le ore centrali della giornata.
Infine, le radiazioni U V B sono presenti a tutte le altitudini ma vengono bloccate da nuvole e vetro delle finestre a differenza invece dei raggi U V A che passano facilmente.
Raggi U V dannosi per pelle e occhi
Il sole, in generale, è un alleato per la salute dell’organismo perché favorisce alcuni processi fisiologici come la produzione della vitamina D tuttavia, soprattutto nei mesi estivi o in città, l’eccessiva esposizione ai raggi U V può causare diversi rischi.
Infatti, i raggi U V possono provocare danni degenerativi agli occhi, alla pelle, al connettivo e ai vasi sanguigni e, nei casi più gravi, tumori cutanei.
In particolare: profonde scottature.
I raggi U V A, tra gli effetti a lungo termine,producono invecchiamento precoce della pelle, con la comparsa di macchie e rughe,
L’esposizione prolungata degli occhi ai raggi U V può favorire la comparsa di cheratite acuta, maculopatie- fotocromatiche a lungo andare, perfino cataratta.
Reazioni fototossiche, come dermatiti solari, che sono una possibile causa di sviluppo di tumori cutanei, come carcinoma e melanomi.
Inoltre, l’esposizione alle radiazioni U V ambientali può ridurre l’immunità cellulo-mediata aumentare il rischio di alcune malattie infettive (Herpes virus) e ridurre l’efficacia delle vaccinazioni.
Come proteggersi dai raggi U V
Per limitare i danni provocati dal’esposizione ai raggi ultravioletti è importante proteggersi accuratamente durante tutto l’anno, ma in particolar modo durante la stagione estiva con occhiali da sole, cappello con visiera e creme con fattore di protezione solare adeguato al proprio fototipo.
A queste quattro regole fondamentali vanno poi aggiunte altre raccomandazioni:
1. Evitare l’esposizione al sole durante le ore più calde della giornata;
2. Indossare abiti leggeri che coprano anc
he braccia e gambe;
3. accertarsi che i farmaci assunti non siano foto-sensibilizzanti;
4. evitare l’esposizione ai raggi U V una
volta che è avvenuta una precedente reazione al sole. razione della cute.
Conoscere il proprio fototipo della pelle è fondamentale per imparare a proteggere meglio la salute dell'epidermide e prevenire scottature o eritemi.
Fototipo, come riconoscerlo:
Sono sei i fototipi riconosciuti: più alto è il valore, maggiore è il tempo di esposizione al sole consentito prima di ustionarsi.
Una persona con fototipo 4 (occhi scuri, capelli castani
o neri, carnagione olivastra, si scotta di rado e si
abbronza con facilità), per esempio, potrà esporsi ai
raggi solari con più
facilità rispetto a una persona con fototipo 2 (capelli
biondi, occhi verdi,
carnagione chiara, presenza di efelidi, si scotta con
facilità e si abbronza con difficoltà).
I raggi solari sono il fattore di rischio più importante per l’insorgenza dei tumori alla pelle.
La possibilità di sviluppare un melanoma non dipende dal fototipo, ma è un’interazione di fattori di rischio tra cui anche il fototipo, associato a familiarità, pregresso melanoma, elevato numero di nei,scottature solari nel’infanzia e nel’adolescenza, lavoro, sport e stili di vita che espongono continuamente ai raggi ultravioletti.
Riconoscere il proprio
fototipo aiuta a esporsi al sole con coscienza, scegliendo le modalità di protezione più opportune.
Per esempio, una persona con fototipo 1 o 2 sarà più portata a scegliere una crema solare con fattore di protezione 50, a evitare il sole nelle ore centrali della giornata, o a indossare dell’abbigliamento coprente, magari in cotone o lino bianco.
Cappelli, occhiali da sole, indumenti e creme solari sono i nostri alleati durante l’estate.
Fototipo giusto, le regole per la prevenzione e i luoghi comuni
Una persona con fototipo 6 (pelle scura, occhi scuri e capelli neri, necessita generalmente di foto-protezione bassa) sicuramente dovrà adottare comportamenti diversi da una con fototipo 3 (pelle chiara, occhi castani, capelli castani).
Per tutti i fototipi valgono però alcune regole.
L’esposizione al sole deve essere graduale, evitando le ore più calde (tra le 11 e le 16) per consentire alla pelle di sviluppare naturalmente l’abbronzatura.
Le creme solari devono essere applicate più volte al giorno.
I dispositivi abbronzanti (lettini, docce solari e lampade) rappresentano un rischio in età giovane e contribuiscono al’invecchiamento precoce.
Pensare che questi dispositivi “preparino” la pelle al sole “vero” è una trovata commerciale:
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