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CAPIRE BITCOIN | PARTE PRIMA: LA MONETA | SEZIONE SECONDA: L'INNOVAZIONE TECNOLOGICA

2019-12-06 08:47:59

Il testo è una guida completa, che partendo dalla parte teorica e toccando quella pratica, entra in profondità nelle dinamiche interne di Bitcoin. Per approfondimenti: "Mastering Bitcoin" di A. Antonopoulos e "The Bitcoin Standard" di S.Ammous. Per info sui corsi [email protected]

Ad una prima occhiata emerge chiaramente come la storia della moneta sia di fatto la successione di innovazioni tecnologiche (la moneta intesa dunque come tecnologia) rivolte a risolvere problemi legati alla:

  • Misurazione del valore (moneta come unità di conto);
  • Transazione del valore (moneta come strumento di pagamento);
  • Mantenimento del valore (moneta come riserva di valore).

[V millennio AC] La moneta-merce risolve dunque i numerosi problemi del baratto, su tutti quello della doppia coincidenza degli interessi (l’interesse del compratore deve coincidere con l’interesse del venditore sia sulla qualità che sulla quantità dei beni oggetti di scambio), in virtù di un processo emergente  (argomento molto caro al pensiero libertario: la moneta “buona” eletta dal mercato decentralizzato opposta dalla moneta “cattiva” imposta dal potere centrale) che seleziona come moneta ciò che:

Non è deperibile;

  • E’ disponibile (ma scarso);
  • E’ verificabile;
  • E’ divisibile (deve essere in qualche misura frazionabile).

 [VII sec AC] I problemi dei metalli (la moneta-merce affermatasi) furono quelli del peso dichiarato e della purezza. La tecnologia che risolse questo fu il “punzone del re”, promessa che il lingotto venisse accettato (coercitivamente) nonostante limature o impurità. 

La soluzione della “zecca” spostò il problema sulla sua affidabilità: il potere (coercitivo) centrale diviene potenzialmente (e divenne realmente) il principale falsario e causa d’inflazione.

A questo problema, che a titolo di ipotesi anziché accelerare frena l’innovazione (il potere centrale ha solo vantaggio dall’imporre coercitivamente la fiducia, ergo non viene impiegata nessuna risorsa – disincentivando anche la ricerca di soluzioni private) se ne aggiungono altri due:

  • La possibilità di controllare l’offerta di moneta: per quanto si possa limare quantità o abbassarne la qualità, l’offerta di moneta è certamente più influenzata da fattori esogeni che endogeni;
  • I trasferimenti di denaro: appena superate quantità minime, i metalli creano difficoltà logistiche (ingombro ed esposizione al furto).

[Ming | XIII secolo] Le tecnologie che risolvono queste problematiche, senza minare il potere centrale, sono gli strumenti di tipo cartaceo: banconote e ordini di pagamento, ergo emissione di titoli di credito a fronte di un deposito (in banca), e concessione di scambio delle cosiddette “lettere di cambio” (presso altra banca) o utilizzo diretto di moneta cartacea come strumenti di pagamento.

Questa tecnologia genera un ulteriore problema: la solvibilità del banchiere emittente.


[XVII] Con l’affermazione dei sistema aureo le banche centrali (controllate dal potere centrale) cominciano a stampare banconote in serie (titoli di credito nei confronti dei depositi in oro detenuti dalla banca) per un ammontare maggiore rispetto alla capacità di copertura aurea delle banconote stesse: le banconote rappresentano la quasi totalità del circolante e l’emissione genera elevati profitti (interessi sui prestiti).

La stampa in serie a sua volta risolve un problema di scalabilità del cartaceo, ma soprattutto, un problema di profittabilità delle banche

Amplifica invece il problema della fiducia nella solvibilità, che da problema particolare diviene un problema strutturale del sistema banche – potere centrale.


[1870] La nascita delle banche commerciali (aperte al pubblico e organizzate in società per azioni) permise di raccogliere il risparmio dei privati e prestare denaro. L’oro divenne gradualmente una riserva, e le autorità monetarie cominciarono ad emettere moneta per un valore pari ad alcune volte il valore dell’oro detenuto.

Anche questo risolve un problema: il potere centrale può superare ora i limiti di scarsità garantiti dalla parità tra deposito di metallo ed emissione di titoli, ergo regolare la quantità di moneta in funzione dei propri obiettivi di politica monetaria

Questo aggrava ulteriormente l’incidenza del problema del potenziale d’inflazione (nel sistema aureo i metalli servono a regolare i saldi nella bilancia dei pagamenti, che in caso di deficit persistente assorbe le risorse metallifere, ergo si genera moneta), e mostra in modo evidente altre problematiche latenti:

  • La dipendenza del sistema finanziario globale dall’intervento (“ismo”) dei poteri centrali (statali);
  • Il dover riporre fiducia in tutti gli elementi del sistema: potere centrale (che non intervenga generando effetti negativi sul sistema); banche centrali (che non siano solvibili in ultima istanza); banche commerciali (che tutelino il credito privato e l’accessibilità ad esso).


Alessio Salvetti, Co-founder di Bcademy e board member (VP), business developer, filosofo per formazione e bitcoiner per passione, esperto di modeling e lean startup, è co-founder di Inbitcoin e responsabile prodotto di Bcademy (CPO).

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