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CAPIRE BITCOIN | PARTE PRIMA: LA MONETA | SEZIONE PRIMA: DEFINIZIONE DI CRIPTOVALUTA

2019-12-03 13:07:43

Il testo è una guida completa, che partendo dalla parte teorica e toccando quella pratica, entra in profondità nelle dinamiche interne di Bitcoin. Per approfondimenti: "Mastering Bitcoin" di A. Antonopoulos e "The Bitcoin Standard" di S.Ammous. Per info sui corsi [email protected]

Con la Direttiva 2018/843 il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea riconoscono giuridicamente l’esistenza delle valute virtuali senza riconoscere loro la dignità di valuta o moneta, ma solamente quella di rappresentazione di valore accettata come mezzo di scambio.

La dignità di valuta e moneta è riservata al valore monetario memorizzato elettronicamente emesso da una persona giuridica che è stata autorizzata ad emettere moneta elettronica.

Tutte le altre rappresentazioni di valore accettate come mezzi di scambio godono di una dignità differente (ergo un trattamento differente in materia di prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo). Pur rimanendo nell’ambito generale con le altre rappresentazioni di valore accettate come mezzi di scambio, la Direttiva 2018/843 è al di là di ogni ragionevole dubbio indirizzata alle criptovalute

Pur non menzionandole in alcuna occasione, è plausibile leggere la Direttiva come il tentativo di creare uno iato giuridico tra valute fiat (autorizzate) e criptovalute (non autorizzate).

Una criptovaluta (o crittovaluta o criptomoneta) è una valuta paritaria, decentralizzata e digitale la cui implementazione si basa sui principi della crittografia per convalidare le transazioni e la generazione di moneta in sé

Se da un lato è vero che le crypto potrebbero essere definite moneta poiché capaci di svolgere le funzioni di misura del valore (unità di conto), mezzo di scambio (strumento di pagamento) e fondo di valore (riserva di valore), dall’altro è altrettanto vero che queste stesse funzioni sono svolte parzialmente. 

Questo non significa che le valute fiat (come euro o dollaro) assolvano in maniera migliore a queste funzioni (ad esempio la funzione di riserva di valore è scadente, poiché soffrono, in potenza e in atto, della perdita di valore connessa all’aumento di massa monetaria, altrimenti detta inflazione).

In ultima istanza, in accordo con la Direttiva 2018/843, è corretto non attribuire la dignità di valuta alle criptovalute giacché è la stessa dignità di valuta ad essere riduttiva e limitante. 

Se questo è parzialmente vero, poiché non tutte le criptovalute godono del grado di affidabilità ed efficienza necessario (di fatto le altre criptovalute sono definite alternative-coin, alt-coin), è vero per Bitcoin, la prima criptovaluta, o meglio, “un’innovativa rete di pagamento e un nuovo tipo di denaro”.

“Potremmo dunque definire il bitcoin (così come si usa dire il dollaro, o l’euro, anche se la bibliografia si è tarata sull’utilizzo del minuscolo per l’unità di conto mentre sul maiuscolo per il sistema di pagamento) come il primo bene digitale, trasferibile, non duplicabile, decentralizzato.

Giriamo dunque la questione per il verso giusto: non è il bitcoin a non godere degli attributi idonei per realizzare completamente le funzioni che potrebbero garantirgli la dignità di valuta, quanto piuttosto è la dignità di valuta ad essere riduttiva per un bene come il bitcoin. 

Il bitcoin espleta due delle tre funzioni (strumento di pagamento e riserva di valore) in maniera migliore rispetto alle valute fiat, poiché è “ad assenza di fiducia” (trustless, non serve fidarsi di alcuno per il buon esito di una transazione), “ad assenza di confini” (borderless, non ci sono limiti territoriali di alcun tipo), “ad assenza di permesso” (permissionless, non serve chiedere il permesso ad alcuno per accedere al proprio credito) e altre caratteristiche funzionali che gli garantiscono la dignità di moneta-merce che supera ontologicamente quella di mera valuta (legale o virtuale che dir si voglia).”


Alessio Salvetti. Co-founder di Bcademy e board member (VP), business developer, filosofo per formazione e bitcoiner per passione, esperto di modeling e lean startup, è co-founder di Inbitcoin e responsabile prodotto di Bcademy (CPO).



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