Barbara Bonesi

I 6 comportamenti dei genitori che segnano la vita dei figli

2019-03-09 10:05:41

I 6 comportamenti dei genitori che segnano la vita dei figliGentilezza, presenza, violenza, mortificazione, punizioni o conforto, percosse o carezze, ci sono comportamenti dei genitori che segnano la vita dei figli e lo fanno profondamente. Alcuni comportamenti dei genitori segnano la vita dei figli e sono più di un marchio: rappresentano la matrice del comportamento che il figlio assumerà nella vita adulta; sono la radice difficile da sdradicare; sono il baccello da cui nasceranno i semi del futuro. Tra i comportamenti significativi dei genitori, alcuni saranno ricordati dai bambini sino all’età adulta, saranno, nel tempo, esaminati, accettati o rifiutati e, a seconda dei casi, riproposti o meno nella propria quotidianità e nella propria esperienza genitoriale. Si potrebbe fare una lista di ciò che i figli non dimenticano e sono molti i “fare” che realizzano le matrici delle anime degli adulti del domani. 1 – DEI COMPORTAMENTI DI MAMMA E PAPÀ, I BAMBINI NON DIMENTICANO LA DEVOZIONE Un genitore devoto non è semplicemente quello che fa il suo dovere, il dovere è un’aspettativa sociale che può essere assolta in diversi modi, anche meccanicamente e persino per non tradire il proprio ruolo. La devozione verso i figli è qualcosa di più alto ed esteso: è appartenenza, empatia, complicità e al contempo è aiuto all’autonomia del figlio, tensione alla “sua” felicità (che non necessariamente corrisponde con le aspettative del genitore). 2 – DEI COMPORTAMENTI DEI GENITORI, I FIGLI NON DIMENTICHERANNO MAI COME IL PAPÀ TRATTA LA MAMMA E COME LA MAMMA TRATTA IL PAPÀ Una volta, quando ero molto giovane e non conoscevo ancora mio marito, una persona saggia mi disse: “Prima di affidare il tuo cuore e il tuo futuro ad un uomo, osserva bene come tratta sua madre e le sue sorelle, se ne ha“. Ebbene, questa osservazione critica vale anche in relazione alle donne e parte da un presupposto: è degno d’amore quell’individuo (maschio o femmina) che non rinuncia al rispetto nemmeno nel nascondiglio della famiglia, lì dove potrebbe sfogare ogni frustrazione, stress o mancanza. Quando mamma e papà si trattano tra loro con rispetto non fanno altro che educare i figli a rispettare l’amore, gli affetti e i legami. 3 – TRA I COMPORTAMENTI DEI GENITORI, CIÒ CHE I BAMBINI SUBISCONO È LA MANCANZA DI ATTENZIONE Viviamo una vita votata al successo, alla produzione e al consumo, per una strana logica del fare materiale ci sentiamo giustificati anche quando questo agire sacrifica le esigenze del cuore, quelle emotive ed emozionali. I figli non hanno solo bisogno di prodotti, hanno soprattutto bisogno di sentimenti! E non dimenticano mai il senso di abbandono e mancata presenza che lascia dietro di sè la quotidianità con un genitore troppo stanco, troppo affaticato dalla vita e troppo preso dall’adulta e moderna tensione a realizzare.

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4 – DEI COMPORTAMENTI DEI GENITORI, I BAMBINI DETESTANO IL TRADIMENTO DELLE PROMESSE 

Chi promette mantiene, mantenere una promessa equivale a dimostrare che le parole hanno un peso specifico, sono un legame, rappresentano un incontro e sono conformi alle aspettative quando realizzano un obiettivo.

 

Promettere e non mantenere equivale a rompere un patto fiduciario di cui le parti sono reciprocamente responsabili. Se il genitore viola le sue promesse anche il figlio potrebbe fare altrettanto!

Allo stesso modo i bambini non perdonano il non senso, cioè tutto ciò che viene punito, tolto o negato senza una ragione specifica, senza un perché, senza un regola precostituita, metabolizzata e accettata.

 

5 – UNO DEI COMPORTAMENTI DEI GENITORI CHE CONSOLERÀ SEMPRE I FIGLI, ANCHE NEL RICORDO DELL’INFANZIA, È IL CONFORTO 

I bambini non dimenticano mai le carezze, gli abbracci, i silenzi in cui tutto si dice e le sere passate a raccontare le cause del cuore. 6 – I COMPORTAMENTI DEI GENITORI CHE NEL MODO PIÙ NEGATIVO MARCHIANO I FIGLI, NELL’ANIMO E NEL PROFONDO, SONO LE VIOLENZE (CHE SIANO FISICHE O VERBALI), DA ESSE NON CI SI LIBERA MAI 

In molti affermano che pur essendo in prima persona figli di un’educazione punitiva e avendo subito pene corporali, sberle e sculacciate, la loro vita è stata fatta salva e la loro educazione è salda.

 

Questo, però, è solo ciò che l’adulto racconta a se stesso quando non ha affrontato un percorso di rielaborazione di quella educazione.

 

Le botte, come le violenze verbali, affliggono, derubano i figli della loro autostima, ingenerano risposte violente alle difficoltà della vita e limitano l’affermazione del sé.

 

Ogni adulto dovrebbe compere lo sforzo di ricordare se stesso da piccolo e rivisitare ciò che ha amato, esattamente come ciò che ha odiato.