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Motori

N. 8 - LANCIA Aurelia GT B24 Spider (1955)

2019-11-02 17:26:25

"Vai cavallinaaa!". Così l'attore Vittorio Gassman incitava la sua Lancia Aurelia B24 nel film Il Sorpasso di Dino Risi del 1962. Nei panni di un quarantenne amante delle belle donne e della guida sportiva, il protagonista esibisce il suo carattere da spaccone, come si vede dal gesto delle corna...

...rivolto all'automobilista appena sorpassato. 

Oggi questo gesto appare antiquato, fuori moda; le sue origini risalgono addirittura all'antica Grecia. La mitologia racconta che il Minotauro, creatura dotata di corna sulla testa, era figlio del Toro di Creta e di Parsifae, moglie di Minosse, re di Creta; il popolo di quell'isola ricordava al suo re, che evidentemente non lo amava molto, il tradimento della moglie facendogli il tipico gesto con la mano. Occorre dire che tale gesto è anche segno di scaramanzia, per evitare guai o sfortuna, che possono essere rappresentati, come nel caso de Il Sorpasso, da guidatori poco esperti, rendendosi probabile causa di incidenti per la loro imperizia o distrazione. 

Dagli anni '80 tale gesto è stato sostituito dal dito medio alzato, anch'esso di origini antichissime; all'epoca dei Latini esprimeva un ammonimento nei confronti di un'azione vergognosa. Nel patrimonio culturale dei nostri giorni, facendo riferimento agli attributi maschili, ha un significato più offensivo e volgare.

La B24 del film era simbolicamente trasformata da auto raffinata ed elegante ad auto aggressiva, arrogante ed anche esibizionista, dato che era dotata della caratteristica ridondante tromba tritonale. Rappresentava quella svolta che stava avvenendo in Italia: da un clima di fiducia nel miracolo economico, che dai primi anni sessanta si stava spegnendo, all'entrata di comportamenti opportunisti e cialtroni, che diventavano così i nuovi riferimenti, i nuovi pseudovalori del benessere sociale.

L'Aurelia GT B24 viene presentata al Salone dell'Auto di Bruxelles nel 1955: è un altro capolavoro di stile del carrozziere Pininfarina, assieme alla Alfa Romeo Giulietta Sprint di quegli anni. E' l'ultima nata nella famiglia delle Lancia Aurelia: nel 1950 era uscita la berlina Aurelia B10 e nel 1951 la coupé Aurelia GT B20. L'auto, oltre a linee sinuose ed eleganti, ha il parabrezza panoramico, le porte senza maniglie esterne e i finestrini laterali non scendono, ma sono amovibili tramite gallettoni;  i paraurti, sia anteriori che posteriori, sono divisi, con la parte verso l'interno rialzata come un'ala. 

All'interno i sedili e i rivestimenti in pelle sono di serie; la plancia ha tre strumenti circolari posti a cavallo del piantone dello sterzo, con il tachimetro rialzato rispetto agli altri indicatori: il contagiri, il manometro pressione olio e il livello benzina. Al centro della plancia vi è un interruttore per le frecce di direzione e al posto del cassetto porta oggetti vi è un vano porta guanti, senza sportello.

Dal punto di vista meccanico le Aurelia sono dotate di un motore di quasi 2500 centimetri cubi, elastico e potente, a 6 cilindri a V di 60° (detto a "V stretto"), primo al mondo con questa caratteristica che, riducendo le sue misure d'ingombro, lascia più spazio all'abitacolo; collaborò alla progettazione di questo motore Francesco De Virgilio, un giovane ingegnere che con una geniale intuizione trovò soluzione ad un problema di equilibratura che sembrava insuperabile. Particolarmente elevata è la tenuta di strada, adatta perciò ad una guida sportiva.

Al Salone dell'Auto di Torino  del 1956 viene presentata la seconda versione denominata  B24 S "Convertibile America": questa ha una linea più classica, perché le porte sono più grandi e dotate di maniglie esterne; la coda termina con due pinne sui parafanghi posteriori, più evidenti rispetto la prima serie; il parabrezza non è più panoramico, ma più tradizionale; i paraurti sono in un unico pezzo e non più divisi in due ali; sulle porte sono montati finestrini che salgono e scendono ed anche deflettori girevoli. All'interno il cruscotto è meno arrotondato e la strumentazione è formata da due quadranti circolari anziché i tre originari; è possibile ottenere come accessori il cupolino da applicare come tetto rigido e l'autoradio; il motore, per adattarlo alle esigenze del mercato statunitense, è depotenziato e passa così dai 118 CV ai 110 CV.

Viene utilizzata nel film Il Sorpasso la seconda versione, dotata anche di mangiadischi, un accessorio di grande novità in quei primi anni '60; il protagonista Bruno Cortona (Gassman) fa ascoltare al malcapitato Roberto Mariani (Jean-Louis Trintignant), le nuove canzoni di allora,  come "Vecchio frak" di Domenico Modugno. Come andava allora molto in voga, sul cruscotto in metallo era attaccato il magnetino con la foto della sua amata e la frase "Sii prudente a casa ti aspetto io".  

Prodotta fino al 1958, complessivamente la B24 è stata costruita in circa 800 unità, di cui più di 500 della seconda serie. Gran parte sono state esportate in America per soddisfare soprattutto i ricchi californiani che apprezzavano l'inconfondibile stile italiano. Nel mercato americano, l'Aurelia aveva come concorrenti auto come la Jaguar XK140, la Mercedes 190 SL, la Porsche 1600 S Cabriolet e la conterranea Alfa Romeo Giulietta Spider. Possedevano la B24 anche Brigitte Bardot e la scrittrice Francoise Sagan, che, si dice, amasse guidarla scalza.

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Principali caratteristiche:

Dimensioni: lunghezza 4,200 m; larghezza 1,555 m; altezza 1,325 m; peso 1060 kg

Motore: anteriore a sei cilindri a V "stretto" di 60°; cilindrata 2451 cm cubi; potenza 118 CV;  

Velocità massima: 172 km/h

Prezzo: lire 2.822.000

                                                                   (Inviatemi un commento e .... alla prossima!)