coloro che seppur praticando uno stile, colgono tutte le occasioni possibili per confrontarsi, fare esperienze, apprendere ed attingere al di fuori del proprio mondo Marziale.
Chi ha ragione, chi torto marcio?
Cosa è giusto, cosa sbagliato?
Lo so, fa specie parlare di questo ormai a 2021 inoltrato, eppure... mi sono accorto che questa è ancora una questione irrisolta.
Un argomento scottante per milioni di praticanti di ogni generazione, di ogni genere, di ogni Nazione.
Facciamo chiarezza allora, capiamo dove sta veramente la verità una volta per tutte.
Partiamo quindi dal concetto di pratica tradizionale ma tieniti forte, ciò che sto per dirti al 90% non ti piacerà. 😉
Per "tradizionale" comunemente identifichiamo quegli stili, quel metodo, quel sistema o lignaggio appreso e tramandato nel tempo seguendo le stesse linee guida da praticante a praticante.
Ora non mi fraintendere, lasciami essere diretto e lungi da me dal voler sminuire nessuno.
Qui, le domande che dovresti porti sono:
Il punto è che, la prima cosa che dovresti chiederti e che dovresti conoscere se sei un sostenitore del tradizionale è...
Se fai questa retrospezione ti sorprenderai nello scoprire che la maggior parte degli stili che oggi riteniamo tradizionali, sono nati proprio dalla ricerca di un approccio differente da come inizialmente appreso, ovvero...
da una o più persone che ad un certo punto hanno deciso di:
1) personalizzare la propria pratica in base alle proprie esigenze o le esigenze del momento;
2) implementare il proprio bagaglio tecnico e strategico attingendo da altre fonti, altri stili, altri metodi, altre esperienze;
3) creare un sistema di lavoro più completo, più adatto, più efficace.
Quindi, assodato che l'arte marziale, il sistema o metodo perfetto non esiste e che ogni stile è nato da una commistione di un insieme di conoscenze con altri metodi passiamo ora a capire quale è la via più logica da seguire.
Ci sono 3 step evolutivi, (3 domande logiche) che ogni serio praticante dovrebbe applicare al suo studio delle arti da combattimento.
===>> Cosa c'è di buono in ciò che pratico, cosa posso lasciare e cosa invece togliere in base alle mie esigenze?
===>> Cosa posso migliorare quello che pratico ed adattarlo in base alle mie esigenze?
===>> Cosa posso apprendere da altre discipline, da altri maestri o esperienze, cosa renderebbe più efficiente la mia pratica?
Se bypassi il pregiudizio, le convinzioni limitanti e cominci a guardarti intorno con fare curioso verso altre linee di pensiero, attingendo alle conoscenze di chi ha altre verità lontane dalle tue, vedrai sicuramente crescere la tue capacità oltre ogni misura.
Per chiudere quindi, se ricerchi l'efficacia nella tua pratica e non "archeologia marziale" il tuo compito primario è quello di migliorare ciò che fai imparando da ciò che fanno altri.
Non si tratta di creare un nuovo metodo o stile, si tratta semplicemente di adattare l'arte marziale a te e non tu all'arte marziale che è capitata sul tuo percorso.
Sei d'accordo con me?
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Buona pratica.