Arte Erotica

“Non sono bella, sono soltanto erotica.”

Arte Erotica

“Non sono bella, sono soltanto erotica.”

La Donna nell'Arte

2022-11-04 09:41:22

L'immagine femminile è stata l'oggetto prediletto della creatività, le statuette antropomorfe, chiamate “Le Veneri Preistoriche”, alte 10/15 centimetri, di pietra, osso, o di steatite, trovate in vari scavi ritraggono più di 25.000 anni fa una donna che è genitrice dell'essere umano, che veniva adorata e alla quale millenni dopo venivano dedicate cerimonie con offerte votive, riportato in molte testimonianze: nel passato più antico infatti la donna era associata all'idea della fecondità, protagonista della vita.

La lunga battaglia delle donne pittrici 

L'immagine femminile è stata l'oggetto prediletto della creatività, le statuette antropomorfe, chiamate “Le Veneri Preistoriche”, alte 10/15 centimetri, di pietra, osso, o di steatite, trovate in vari scavi ritraggono più di 25.000 anni fa una donna che è genitrice dell'essere umano, che veniva adorata e alla quale millenni dopo venivano dedicate cerimonie con offerte votive, riportato in molte testimonianze: nel passato più antico infatti la donna era associata all'idea della fecondità, protagonista della vita.



In epoche a noi più vicine la donna è diventata un modello di bellezza e di erotismo da studiare e rappresentare e la modella è stata la musa ispiratrice, ma anche la fonte del peccato, oppure l'esempio delle doti domestiche e della virginale maternità, una donna madre che per tutto il Medioevo, fino al ‘600 si è identificata nell'immagine sacra della Madonna.



Nell'immaginario maschile, predominante nel campo delle arti, la figura ancestrale della madre è una presenza insistente e prevalente, una figura che col passare del tempo e del mutare dei costumi si è trasformata, in certa arte nella cultura occidentale, in una tentatrice distruttiva, sensuale e pericolosa per l'uomo perchè seducente.



Il riscatto della donna artista è avvenuto solo nel ‘900.

Pur essendo il soggetto privilegiato della rappresentazione artistica, è difficile ricostruire la sua presenza attiva nel campo artistico perchè per secoli la donna artista è stata invisibile o quasi, la sua attività si svolgeva tra le mura domestiche, nei conventi e le sue occupazioni principali si svolgevano nell'ambito delle arti cosiddette minori, come il ricamo, la tessitura e la miniatura.

Non si addiceva ad una donna tenere in mano pennelli, martello o scalpello, soprattutto la si voleva tenere lontana dal nudo maschile e dalla promiscuità con uomini, il che offendeva la sua virginale virtù.

È stato durissimo per la donna ottenere il privilegio di essere ammessa in un'accademia di Belle Arti proprio per questo motivo. Ma alla fine le donne ce l'hanno fatta!

La donna ha avuto dalla natura lo stesso dono di creatività che appartiene all'uomo, il che ad un certo punto, sfondati tutti i muri di resistenza, le ha permesso di affermare il proprio diritto ad esercitarla.

Ma cosa accomuna le donne pittrici ed artiste del passato? Il talento, la voglia di non piegarsi alle regole imposte dalla società del loro tempo.

Fragili, ma indomabili, si sono difese dalla violenza maschile, dalle avversità dei tempi, dalla ferocia della storia, dai tormenti delle malattie, dai pregiudizi. Ebbero vite tempestose e luminose, ognuna con una speciale virtù per reagire alla prepotenza del mondo circostante.

Ognuna di loro, quando riuscì ad essere riconosciuta come artista, rivolse alla realtà femminile uno sguardo diverso e partecipe, capace di raccontare gioie e ferite come la mano maschile non aveva mai fatto: ognuna ha contribuito a cambiare la posizione femminile da un’eterna periferia al centro della scena.

Le donne che in passato sono riuscite a diventare artiste importanti hanno dovuto combattere una lotta corpo a corpo col proprio tempo, superare ostacoli, impossibilità, incomprensioni, violenze, condanne, delusioni

Per questo sono state maestre di disobbedienza, anche se bistrattate, sottovalutate, hanno non poco faticato a veder riconosciuti i loro diritti, rimanendo per anni nascoste dietro a figure maschili, ma hanno sempre fatto parte dell'arte, anche se in modo non plateale.

Le donne pittrici cominciarono ad esprimere la loro personalità femminile solo quando riuscirono ad affrancarsi dal giogo delle figure maschili di riferimento: i loro dipinti, lavorando a stretto contatto col familiare che le aveva avviate nell'arte, producevano una pittura che non si distingueva da quella maschile a conferma della loro mancata affermazione individuale.

E spesso hanno superato in bravura e creatività i propri padri e maestri.

Le prime pittrici ricordate nei libri di storia sono quelle nominate da Plinio il Vecchio e si riferiscono alle artiste dell’antica Grecia Timarete, Kalipso, Aristarete, e Olympas, ma solo nel sedicesimo secolo vi è stata la loro comparsa ufficiale nella storia dell'arte.


Nel Medioevo gli artisti erano per lo più anonimi, poiché molto raramente veniva indicato il nome dell'autore di un'opera, essendo gli artisti considerati artigiani e si veniva menzionati personalmente solo se si faceva parte di una corporazione.


Solo a partire dal sedicesimo secolo riescono a farsi riconoscere alcune pittrici anche a livello più ampio del loro luogo di residenza, alcune addirittura superano i confini per raggiungere altri Paesi europei.

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