I giovani senza studio e senza lavoro. Un fenomeno principalmente italiano
Riflessioni sui giovani e sulla scuola di oggi
I giovani senza studio e senza lavoro. Un fenomeno principalmente italiano
I giovani senza studiare ne lavorare un fenomeno principalmente italiano
La scuola. Il posto dove i ragazzi di oggi, come abbiamo fatto noi negli anni 60/70, dovrebbero ricevere quella formazione culturale che servirà loro per inserirsi a pieno titolo nel mondo del lavoro. Invece no! La scuola è profondamente cambiata in peggio. Quando noi andavamo a scuola non sapevamo mai che cosa ci aspettava. Se i professori spiegavano, interrogavano o se avendo litigato in casa si sfogavano affibbiandoci un compito in classe. Per cui dovevamo sempre essere pronti in tutte le materie. Oggi non è così. I Neet cioè giovani fra i 15 ed i 25 anni dei quali il 23.4% non studia e non lavora ed i Millennials fra i 25 ed i 29 anni di cui ben il 47% non fa nulla. Più del doppio della media europea. Le cause possono essere due. La prima é aver visto uno dei genitori trovarsi senza lavoro e non riuscire a trovarlo. La seconda, come già detto la mancanza di cultura. Stiamo creando una o più generazioni di persone infelici. Per iuuuyfermare questo fenomeno non ci resta che fare due cose
La prima é cambiare la nostra mentalità. I lavori tradizionali a libretto e stipendio fisso stanno scomparendo. Bisogna iniziare un lavoro on-line, magari aiutati da un amico o conoscente che già lo sta facendo. Basta mostrare ai figli una costante ricerca di lavoretti come cat o dog sitter, stage sottopagati di due tre mesi, ecc....
La seconda é tornare alla scuola com'era un tempo, per stimolare e dare più consapevolezza e fiducia ai nostri ragazzi. Ma la cosa più importante è riprendere il dialogo generazionale. Abbandoniamo lo Smartphone, tablet o PC almeno nelle ore di pranzo in modo che le cose ai ragazzi le spieghiamo noi e non Wikipedia o peggio qualche compagno "so tutto io" . Possiamoed abbiamo il dovere di sistemare questa società. Per noi adulti per goderci ancora la vita e prepararci ad una vecchiaia tranquilla, ma soprattutto per i trnostri ragazzi perché possano avere ancora dei sogni per i quali lottare e non vedano la Vita come una cosa piatta e sempre uguale. Il tempo che ci è rimasto non èmolto. Diamoci da fare!!!