Riflessioni per Nutrire l'Anima

Spiritualità & Filosofia

Riflessioni per nutrire l’anima: la ricerca dell’equilibrio

2021-05-06 17:07:20

Un rapporto armonico tra la nostra parte razionale e quella affettiva ci permette di promuovere equilibrio nella nostra vita....

Un rapporto armonico tra la nostra parte razionale e quella  affettiva ci permette di promuovere equilibrio nella nostra vita.
Riscontro  che diversi clienti chiedono di trovare nella propria vita equilibrio tra la parte razionale e la parte affettiva.
Premetto che al nostro interno esistono tre cervelli:

  • Il cervello rettiliano, il più antico, preposto alla difesa della persona;
  • Il cervello neocorticale nell’ emisfero celebrale di sinistra deputato alla logica, al ragionamento;
  • Il cervello limbico nell’emisfero celebrale di destra che esprime le nostre emozioni.

Quando ci troviamo di fronte ad un pericolo imminente si attiva il nostro cervello rettiliano e possiamo reagire fuggendo o attaccando.
Ricordo che, in estate in montagna, da giovane solevo andare a camminare nel colle dietro la casa del nonno.
Un pomeriggio soleggiato e caldo mi sono addentrato nei viottoli con mio cugino e nel mezzo del procedere ci siamo imbattuti in una vipera che attraversava il sentiero.
Sentendo i nostri passi la serpe si era attorcigliata su se stessa in atteggiamento di attacco.
Mio cugino, che abitava  nel paese ed era  più coraggioso, mi precedeva con fare deciso.
Ricordo che mi disse di girarmi lentamente e iniziare a correre. 
Il mio spavento fu grande e memorabile la corsa a ritroso per evitare di ricevere un morso dall’animale.
Ammetto che ogni tanto, quando vivo una preoccupazione il mio pensiero va a quell’episodio che è rimasto stampato nella mia mente.
Quando vogliamo contare, riflettere su una questione, attingiamo risorse dal nostro cervello neocorticale.
Riconosco che c’è molta propensione al ragionamento.
Mi giungono uomini e donne con questa spiccata capacità.
Ho motivo di credere che il contesto in cui viviamo ci spinga a “spremere le meningi”.
La società ci impone modelli di benessere elevati che richiedono capacità economica e di conseguenza noto molte persone che si ingegnano a fare più lavori per integrare il reddito.
Durante la chiusura, causa la pandemia, ho riscontrato un fiorire di attività online a carattere commerciale.
Questi clienti, “molto di testa” quando si cimentano nelle relazioni rischiano di rimanere nella loro rigidità mentale.
Prima di decidere sono molto riflessivi e appaiono poco spontanei, i più accaniti sembrano prescrittivi e giudicanti.
Con queste persone occorre fare un lavoro di alleggerimento e di ricerca del piacere.
Ricordo un militare che venne perché non riusciva ad essere disinvolto con la propria fidanzata.
Il suo obiettivo era quello di apparire meno preoccupato e più spontaneo.
All’inizio, durante il colloquio, mi chiedeva di fare i compiti a casa in modo da addestrarsi nell’intento.
Lui era abituato a ricevere ordini e in questo si sentiva a posto.
Puntualmente, gli rispondevo che il mio compito non era quello di orientare la sua persona verso una determinata direzione, ma di creare le condizioni per uno sviluppo autonomo.
Insieme cercammo di individuare delle azioni concrete che potessero dare al cliente la sensazione di essere più sciolto, meno impacciato.
Quando usciva con la sua ragazza decise in prima battuta di mettere le mani in tasca mentre prima le braccia correvano rigide lungo le gambe come quando marciava.
In una  seconda fase vinse la timidezza mettendo un braccio attorno al collo di lei.
Quella serata che poteva essere uguale a tutte le altre, scontata e monotona, divenne l’inizio della sua nuova vita.
La ragazza gli chiese ragione del gesto così tenero e inconsueto e lui, quasi balbettando, cominciò a descrivere il suo stato d’animo.
Fu una grande conquista.
Capimmo, strada facendo, che bastava  stare nel flusso della vita, ascoltarsi ed esprimere le sensazioni.
Il mio cliente aveva imparato a contattare le sue emozioni, ad attivare il cervello limbico, quello di destra che esprime le sensazioni, in accordo con la sua parte ragionale.
Nell’ultimo colloquio di congedo mi disse che finalmente aveva trovato il suo equilibrio e questo traguardo lo rendeva contento e sereno.
Ci sono anche le persone molto emotive che hanno una sensibilità fuori dal comune.
Questo genere di persone sono così profonde che appena parlano sono in grado di descrivere con precisione lo stato d’animo dell’interlocutore.
Sono il genere di clienti da accompagnare con i guanti di velluto.
Chiedono di fare ordine nella loro vita, di vedere più chiaro.
In questo caso gli strumenti efficaci sono l’uso dell’agenda e il diario.
Nell’agenda la persona riesce a pianificare i suoi impegni così da gestire in modo efficace il tempo e lo spazio.
Nel diario il cliente fissa i suoi pensieri, le sue emozioni e va a  costituire un archivio di energia positiva da attingere al bisogno.
Il diario permette anche di generare connessioni e ricavare significati utili al ragionamento.
Con l’agenda e il diario il cliente molto emotivo impara a far uso del cervello  sinistro preposto alla riflessione e al ragionamento, così facendo risparmia energie e riporta nella vita equilibrio.
Penso che nella nostra vita la natura ci spinga a cercare quello che ci manca per il bisogno di completezza e quando riusciamo a trovare la giusta strategia troviamo la nostra centratura.
Auguro a tutti di ricercare il benessere, partendo da se stessi, perché solo noi conosciamo come aprire la porta della nostra felicità.
Un caro saluto.
Antonio

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by Antonio Masoch