Antonio Brazzo

risto coach

ristoratori o ristor-attori?

2021-12-13 18:47:56

Son tutti abili a navigare in acque tranquille

http://www.antoniobrazzo.com


Qual'è il primo obiettivo di un imprenditore ? Questa è la prima domanda che pongo ai ristoratori e per la quale 9 volte su 10 non ottengo la risposta auspicata. Molti pensano che il primo obiettivo sia cucinare il miglior piatto, o avere il miglior servizio o ancora la location più apprezzata, e così via.





Ebbene NO! Il primo, grande ed importante scopo è il PROFITTO e chiedo scusa , ma è la pura realtà con la quale bisogna confrontarsi quotidianamente se si decide di fare questo splendido mestiere.





Se il "cassetto non canta" la melodia desiderata l'unica bocca che riuscirete a sfamare è quella del vostro ego! E così continuerete a recitare la vostra parte a volte drammatica quando vi confronterete con i collaboratori, a volte spumeggiante quando dialogherete con i clienti, a volte tragica quando vi confronterete con i costi ed il fisco; proprio come su un palco ... come attori, proprio così: ristor-Attori ossia titolari in eterno conflitto tra la voglia di emergere e la cruda realtà di una prigionia dalla quale non sapete come evadere.





Quanti titolari conoscete che invidiano o ancor peggio rinfacciano la libertà dei propri collaboratori? Le loro ferie, la loro spensieratezza, la loro libertà. Eppure dovrebbe essere il contrario, anzi a dire il vero spesso nella stessa realtà accade proprio che anche i collaboratori provano le stesse emozioni contrastanti nei confronti del titolare e questo ritengo sia un paradosso stile "separati in casa in uno stitico matrimonio di convenienza.





Torniamo al principio di base:





RISTORATORI O RISTOR-ATTORI?





Cosa intendo? i primi sono tutti coloro che, consapevoli delle responsabilità e degli obiettivi principali, quotidianamente mettono da parte il loro ego e studiano strategie per ottenere il meglio, coloro che realisticamente agiscono e si evolvono attirando a se le forze lavoro necessarie a perseguire lo scopo. Sono sul pezzo della crescita aziendale e personale, fanno upgrade per diventare la propria miglior versione essendo allo stesso tempo pronti a disinstallare gli atteggiamenti tossici ed obsoleti, umilmente focalizzati sui ricavi e non sui costi, a favore della gratitudine e non della critica. Quando le cose non funzionano si sentono responsabili prima degli altri consapevoli che il danno spesso è a monte prima di arrivare a valle.





I ristor-Attori sono semplicemente il contrario. Si atteggiano da titolari spesso senza alcun titolo, autoritari ma non autorevoli, si pavoneggiano ritrovandosi spesso nelle stesse dinamiche disastrose continuando a valutare con maestria tutti i difetti e gli errori di clienti e collaboratori senza comprendere che i risultati sono frutto delle azioni e non del caso. Sono attori perchè vivono in una realtà fittizia senza mettere in discussione il loro modo di pensare o agire spesso con furbizia, noncuranti del fatto che le aziende si sostengono con etica, denaro e strategie e non con lo sfruttamento delle ingenuità altrui.





Non voglio e non mi piace cadere nel tranello del giudizio, anche perchè ritengo che essendo tu l'imprenditore o il collaboratore hai il diritto di gestire e guidare la tua azienda o la tua vita, come meglio ritieni, assumendoti le responsabilità dei risultati. Quello che mi piace sottolineare è semplicemente che, alla luce di questo mio modo di pensare:





LE SITUAZIONI DIPENDONO DALLE AZIONI





per cui non ci sono altri responsabili all'infuori di te, e questo lo sostengo con forza e realismo in quanto io per primo mi sono confrontato con questa cruda verità prima di comprenderlo! Ed è proprio per questo che oggi tengo a cuore la tua sorte.





 È importante nel tuo percorso che ti ponga delle domande dirette con risposte oneste che ti consentano in intimità di far luce sulla situazione e ti consentano di cambiare schema se comprendi che qualcosa non ti aggrada. Personalmente posso suggerirti alcune domande "toste" che pongo all'inizio di un percorso e se vuoi puoi rispondermi personalmente o farlo nel tuo intimo, l'importante e che siano risposte sincere senza pregiudizi e giustificazioni.





  Le soluzioni non nascono mai da mezze verità









  • Quanto hai investito nella tua attività?
  • Quanto hai investito su te stesso e sui tuoi collaboratori per far funzionare la tua attività? (corsi/attestati pratici, sviluppo attitudini personali)
  • Il tuo presente risponde alle aspettative che avevi immaginato?
  • Il tuo rapporto tempo / lavoro ti soddisfa?
  • Quanto è importante per te e per chi ti circonda la riuscita del tuo progetto?
  • Per te è più importante avere ragione o avere successo?





Concludendo voglio sostenere ancora una volta la mia posizione "super partes" sottolineando che non ci sono titolari perfetti ed allo stesso modo non ci sono collaboratori perfetti, tuttavia la sorte degli uni è strettamente legata a quella degli altri e questa non è un'affermazione sorniona, ma un dato di fatto! Sono dalla parte realistica del buon funzionamento etico delle organizzazioni che per prosperare, come da libretto delle istruzioni, non possono permettersi di essere gestite come una sorta di " tiro alla fune".Ogni azienda è composta da un insieme di elementi tra loro collegati e coordinati per il raggiungimento di un fine comune; quindi per dirla in maniera spicciola se il denaro non circola allora a circolare saranno tutti i membri dell'organizzazione.






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