Antonio Brazzo

risto coach

COLLABORATORI OUTSTANDING

2021-12-20 08:46:38

COME INTERCETTARE COLLABORATORI TOP E MIGLIORARE LE PERFORMANCE

Molto spesso le pmi della ristorazione partono con un investimento che, agli occhi delle più strutturate s.p.a. o multinazionali, sembrano briciole; tuttavia se si osserva dalla prospettiva del piccolo imprenditore, quelle cifre pesano come macigni e spesso sono cattive amiche di notti insonni. Alla luce di questo i piccoli/medi imprenditori dovrebbero puntare principalmente a sostenere il loro investimento attraverso strategie adatte e precise, tutt’altro che improvvisate. Ovviamente per entrare nell’ormai ostico mondo della ristorazione e dell’ Hospitality in generale, è necessario sedersi con tranquillità, darsi un paio di pizzichi per smettere di sognare, e comprendere con serietà che si sta facendo impresa, ragion per cui, c’è bisogno di strutturare un progetto chiaro e preciso che contempli tutte le necessità e le eventuali onde anomale del mercato.

Ad onor del vero oggi siamo circondati da location gradevoli, innovative e funzionali, dotate spesso di tecnologie all’ avanguardia, ben posizionate e supportate da giusti capitali ed idee intriganti; come mai allora se ti fermi a parlare con i titolari senti quell’aria di lamentela e se valuti con loro l’andamento economico/finanziario per usare un eufemismo, distingui subito quell’odore di stalla?

A mio parere la svista più comune, frutto di un mancato adeguamento al cambiamento di mercato, è la scarsa considerazione del fatto che nonostante i capitali investiti in location, tecnologia e posizionamento, si continua a sottovalutare che il più grande capitale è IL CAPITALE UMANO, ossia le persone in mano alle quali si mette l’intero progetto!

 



Permettetemi una distinzione personale tra due parole o meglio due visioni di capitale umano: DIPENDENTI E COLLABORATORI. Credimi, in base al termine usato cambia di pari passo la tua visione, il modo in cui ti interfacci e l’andamento dell’azienda:

I DIPENDENTI, appunto, dipendono dal titolare e sono disposti a tutto pur di alimentare quell’egocentrismo tipico delle piccole aziende; non sono pagati per pensare ma per fare e spesso questo si traduce in fare il meno possibile per passare la giornata. Passano anni nelle aziende rimanendo sempre allo stesso punto e dopo poco perdono le evanescenti ambizioni bloccando il loro scopo al mero stipendio. Chi di voi non ha sentito uno di loro denigrare gratuitamente l’azienda? Sbraitare ad alta voce di fronte ai clienti? Lamentarsi della loro situazione lavorativa?

I COLLABORATORI, invece, collaborano con il titolare a favore di un risultato aziendale che corrisponda alle aspettative, pensano ed agiscono e se non sono daccordo, con le giuste maniere, spiegano al titolare il loro punto di vista; il loro scopo non è semplicemente lo stipendio, ma la buona riuscita del progetto attraverso le entrate e la soddisfazione del cliente. Hanno bisogno di stimoli, responsabilità ed obiettivi di crescita altrimenti, sentendosi appiattiti, tendono a migrare verso situazioni con prospettive più ampie.

Tutti vorrebbero avere collaboratori nell’azione e dipendenti nella reazione, ma non esiste un ibrido! Caro imprenditore, devi scegliere che strada percorrere e che risultati vuoi ottenere. Comprendo perfettamente il punto di vista dei costi del personale, ma se il tuo obiettivo è spendere meno, sicuramente non hai ben chiaro dove vuoi arrivare, o meglio le tue ambizioni sono limitate allo stipendio anzichè all’utile . In verità, ogni azienda ha il personale che merita, in base all’investimento, agli obiettivi, all’ etica, alla fiducia che si ripone nelle persone che compongono l’organico. Investire nel capitale umano non significa necessariamente andare sul mercato e scegliere i migliori giocatori, certo qualche testa di serie è bene averla per accelerare e programmare il business, ma è anche vantaggioso creare un vivaio di persone talentuose da far crescere gradatamente insieme al progetto. Investire nelle risorse umane è un tema che spesso tocco e per cui ancor più spesso accendo confronti. Ritengo sia il principale investimento che un’azienda debba affrontare semplicemente perchè, come già spiegato, l’intero progetto aziendale si basa sulla capacità degli uomini che la compongono ad intercettare le esigenze dei clienti e soddisfarle in modo da renderli profittevoli e soddisfatti. Investire nelle risorse umane non significa necessariamente pagare uno stipendio alto, ma anche saper intercettare ed attirare persone talentuose a medio costo ed investire un budget nella loro formazione affinchè, carichi di entusiasmo e gratitudine, possano mettere in pratica gli insegnamenti ripagando l’investimento fatto in formazione (che tra l’altro e totalmente detraibile). Prima di procedere rispondo subito all’obiezione che la maggior parte degli imprenditori mi solleva:

E SE INVESTO E DOPO 3 MESI VA VIA? Può accadere, è vero, ma è un rischio che puoi calcolare attraverso un accordo di minima permanenza meglio conosciuto come “patto di stabilità”. Comunque se dopo una prospettiva di crescita un collaboratore decide di dimettersi è bene porsi qualche domanda e scoprire il perchè.

Il vantaggio di far crescere le risorse è che il loro avanzamento di stipendio è graduale rispetto all’acquisizione di un professionista che costerebbe da subito molto di più. Ribadisco tuttavia che, comunque , bisogna inserire delle persone che “l’ave Maria” la conoscono già per avere delle linee guida a cui affidare la crescita dei nuovi. Il personale ha un costo che varia in base al risultato che si vuole raggiungere, non si può pretendere di inserire in organico una serie di incompetenti credendo che un professionista possa con una sorta di bacchetta magica mettere tutti in produttività come spesso succede.

É da folli investire diverse migliaia di euro in un’attività e lasciarla in balia di personale incompetente ed a basso costo; immaginate di essere milionari, acquistereste una Rolls Royce ed assumereste il figlio di “zia Rosetta” neopatentato come autista? Non credo sia per la Rolls che per la vostra incolumità! Quindi quando mettete in mano il vostro investimento a qualcuno, scegliete un buon autista.

Fatta questa premessa è bene passare ad alcune domande importanti da porsi in questo delicato argomento aziendale per non correre il rischio di cadere in una pozza di me…lma

QUANTE UNITÀ OCCORRONO?

il numero delle unità da inserire va valutato in base ad una serie di fattori quali: il fatturato , gli standard di servizio che si intende offrire, il business model, il numero dei coperti e così via. Comunque è sempre bene valutare il costo medio orario e le fasce più delicate in cui inserire le unità.

QUALE É IL BUDGET DA DESTINARE

Il budget da destinare a questo costo aziendale è necessario valutarlo attentamente e preventivamente cercando di attuare quanto detto sopra per far si che si possa ottenere il massimo risultato contenendo la spesa. Non tendere a spendere meno ma a risparmiare, ossia contenere i costi a lungo termine investendo nella crescita delle unità talentuose presenti. Affidati a persone esperte nella ricerca e selezione, tuttavia come detta un business plan standard, il costo del personale non deve mai incidere più del il 35% del fatturato.

COME TRASFORMO I DIPENDENTI IN COLLABORATORI OUTSTANDING?

Premetto che in verità non tutti i dipendenti sono propensi al cambiamento ed al miglioramento, va da se che purtroppo non tutti saranno adatti al tuo progetto e non sei tenuto a partecipare economicamente al loro progetto di carriera piatta, per cui nel mio modo di vedere le zavorre si tagliano. Per quanto riguarda i volenterosi ed ambiziosi, ci sono diverse tecniche applicabili in base ai risultati che si vogliono raggiungere. La prima ed imprescindibile regola però è che principalmente bisogna comprendere che si parla di risorse UMANE ed in quanto tali comprendere che oltre il risultato esiste la persona e che esiste un meraviglioso legame tra felicità e profitto.

Concludendo vorrei esprimere un pensiero che mi sembra adeguato visto il periodo prenatalizio: molte aziende in questo periodo donano ai propri collaboratori un panettone da condividere in famiglia; spesso i titolari non perdono occasione di fare la pessima figura di donare un prodotto commerciale e di basso costo che i collaboratori accantonano semplicemente perchè in quel regalo vedono un gesto anonimo e di basso valore. Quest’anno sforzati di investire qualche euro in più e dona un prodotto artigianale che abbia un prezzo adeguato al valore dei sacrifici quotidiani che le persone fanno per te, fa in modo che presentino a tavola davanti ai loro parenti con orgoglio il dono della propria azienda, quel valore lo ripagheranno largamente perchè avranno potuto dimostrare alla loro famiglia che lavorano per un’azienda che tiene alla loro presenza.