Antica Stregoneria Italiana

Libri & Scrittura

Buon Solstizio d'inverno 2019

2019-12-22 12:53:49

Come negli altri credi, anche la stregoneria ha i suoi giorni Sacri.Le streghe ( attenzione.. l’espressione Strega è corretta sia al Femminile quanto Maschile ) si riferiscono all'insieme dei loro otto giorni celebrativi come alla "Ruota dell'Anno". https://youtu.be/ElO6auK1GYw

La Stregoneria segue le regole della natura ed insegna che tutto nell'universo fa parte di un ciclo. La ruota gira durante l'anno e le streghe prendono parte al naturale ciclo degli eventi.
Le festività seguono antiche celebrazioni solari e del raccolto. Si celebra durante i solstizi e gli equinozi, ed anche per le grandi feste accanto al fuoco, come l'ultimo raccolto ed i riti di primavera. La festa delle streghe più conosciuta è Halloween, che le streghe chiamano Samhain (sah-wen). Questo è il tempo in cui il velo tra i mondi è più sottile, quando ci si può mettere in contatto con gli spiriti dei nostri morti.
Le antiche feste delle Streghe sono sopravvissute attraverso secoli di incomprensioni. Molte sono state adottate dalle religioni più giovani come mezzo per convertire i pagani ai nuovi credo.
 Persino oggi, molte delle decorazioni tipiche del Natale, provengono dalle tradizioni della stregoneria.

Le date ( nell'immagine) sopra elencate sono proprie di un calendario antichissimo, che suddivideva l'anno in due semestri uno con inizio a maggio, l'altro a novembre, ulteriormente suddivisi in due trimestri.
E' il calendario del periodo in cui le popolazioni erano ancora dedite alla caccia e alla pastorizia e non ancora all'agricoltura; l'inizio dei due semestri corrisponde infatti all'apertura delle stagioni in cui gli animali, siano essi selvatici o domestici, procreano.
Questo, solo per dire quanto l'origine dei riti, poi chiamati Sabba, sia antica e, comunque, sicuramente risalente all'antica religione pagana, rammentando che ancor prima vi era una sola ed una Religione oggi chiamata Vecchia Religione. Il termine Sabba, è etimologicamente identico a Sabato, ma il suo significato non ha nulla a che vedere con il Sabato della tradizione ebraica. Pare infatti che abbia origine da una antica tradizione secondo la quale il Sabato, festa della luna piena (da "shabat", "cessare" dato che la luna cessa di crescere), si celebrava con una festa gioiosa. Margaret Murray, ne "Le streghe nell'Europa occidentale" suppone invece che il termine derivi "dal verbo "s'esbattre" "sollazzarsi", definizione particolarmente adatta alla gaiezza e gioiosa festosità dei convegni.".
 Sempre in tema di gaiezza e festosità dei Sabba riportiamo, dal libro della Murray, il testo della dichiarazione, resa da una donna inquisita per stregoneria, che definisce la riunione notturna, il Sabba, come "il vero Paradiso, dove si provano piaceri tanto grandi da non potersi dire a parole: per quelli che lo frequentano, il tempo trascorre così veloce tra ogni specie di divertimenti, che il ritorno a casa è proprio un dispiacere".

Tutte le storie parlano di danze sfrenate e di orge alle quali, quasi sempre, partecipava anche una entità maschile ( Mentre la realtà, che  poco conosciuta è ben diversa, da quanto si narra, ai Sabba o Sabbat partecipavano inizialmente principalmente Uomini, coperti da grandi Sai, che ne coprivano pressoché l’intero volto, all’inizio della serata vi era sempre il rito iniziatico, al quale partecipavano, Uomini e Donne, ed era nel corso del rito che partecipavano via via anche le donne, che avevano precisi compiti iniziatici, questa cultura iniziatica è andata perdendosi con la Guerra Cristiana della Chiesa, nella caccia alle Streghe, gli Uomini fortemente protettivi, evitavano di praticare il culto delle arti, alla Stregoneria, proprio per scansare ogni dubbio o sospetto, che purtroppo a causa della forte sensibilità e necessità interiore, molte donne ed anche alcuni uomini, non riuscivano a nascondere, ad evitare, cosi da attirare su di loro, l’occhio inquisitore, che purtroppo ha mietuto vittime, non solo innocenti, ma ha coinvolto persone ignare alla Vecchia Religione )          spesso sotto forma di animale. 

Tale entità rappresentava nella mitologia del momento il Dio incarnato a cui le Streghe convenute rendevano omaggio, prima che si iniziassero le danze a cui partecipavano tutti i presenti. Molto spesso, il luogo della riunione era una radura che aveva, al centro, una grande pietra intorno alla quale si danzava, i paramenti ed indumenti indossati, cambiavano a seconda del periodo, del momento, da lunghe tonache, a leggerissimi tessuti semi trasparenti, alla totale nudità del corpo, cosi come dello spirito.
La festa si concludeva con un abbondante banchetto e all'alba, prima che il gallo cantasse, ognuno ritornava alla propria casa.
Moltissimi sono i luoghi in cui si riteneva avvenissero i grandi Sabba, tra i più famosi in Italia vi è la cima del Tonale (TN), dove si racconta che migliaia di streghe si radunassero per compiere i loro riti… (altro luogo famoso, legata dal periodo oscuro della Caccia alle Streghe è Triora, in Liguria, un Paese fortemente suggestivo per chi lo visita, che infonde forti vibrazioni ai visitatori.)
 Si narra che le Streghe, dopo aver confermato di non professare la nuova religione, vedessero comparire un magnifico destriero in groppa al quale raggiungevano la cima del monte.  Qui danzavano vestite di abiti leggerissimi, volteggiando graziosamente. Le loro danze erano accompagnate dal Dio delle donne, che gli esponenti della nuova religione chiamarono Diavolo, che cantava: "Liru, liru, liru, Tepp Tepp!"

Mentre Uno dei canti per il Solstizio è…

Regina del Sole, Regina della Luna
Regina dei corni, Regina dei fuochi
Portaci il Figlio della Promessa.
E' la Grande Madre che Lo crea
E' il Signore della Vita che è nato di nuovo!
L'oscurità e la tristezza vengono messe da parte
quando il Sole si leva di nuovo!
Sole dorato, delle colline e dei campi,
illumina la Terra, illumina i cieli,
illumina le acque, accendi i fuochi!!
Questo è il compleanno del Sole,
io che son morto, oggi son di nuovo vivo.
Il Sole bambino, il Re nato in inverno!

(canto tradizionale tratto da "La danza a spirale" di Starhawk)

I nomi che caratterizzano il Solstizio:

(Alban Arthan - Solstizio d’Inverno - Jule)
(Sol Invictus - Sol Index - Sol Indigens - Brumalia - Saturnalia)
(Celebrato dalla prima decina di dicembre alla prima di gennaio)
 (Culmine 2019: la notte tra il 21/22  dicembre)

Yule rappresenta la seconda tappa dell'anno  esoterico. 

L’etimologia di questa parola è riassuntiva del suo significato: essa proviene dalla corruzione di una antico vocabolo germanico che significava  "ruota".

Gli avi parlavano spesso di "Ruota dell’Anno", per indicare le fasi e periodi cruciali dell’anno naturale. I solstizi sono i punti di svolta per il calendario spirituale delle stirpi europee; il giorno raggiunge, in questo giorno, il minimo della durata per poi iniziare ad allungarsi nuovamente.

A livello esoterico il significato attribuito dal paganesimo moderno è generalmente questo; l’elemento solare maschile discende nel profondo degli inferni per poi iniziare la risalita verso il Mondo di Mezzo e verso il Mondo Bianco , nel suo cammino incrocia la Dea Madre che ha assunto l’aspetto definitivo di oscura purificatrice e che si prepara al suo lungo ritiro negl’Inferi.

Nella festa di Yule è insita una forte mistica della morte, ma non in senso orrorifico. Si riconosce alla morte la benemerita funzione di equilibratrice naturale, equilibratrice indispensabile per il ritorno della vita. Come accennato anche nei riguardi Samhaine, agli antichi non sfuggiva che senza la morte degli esseri viventi il ciclo naturale sarebbe impazzito causando la distruzione del nostro spazio vitale. Così la morte anche in senso esoterico-rituale è indispensabile alla nostra rinascita in nuova forma.

E’ il momento in cui il Dio Solare e la Madre Terra s’incontrano per la prima volta nel ciclo dell’anno naturale.

Yule è sentita ancora oggi in modo vivissimo dalle popolazioni germaniche e scandinave.
Sintetizzando, in Yule si celebra:
 - il culmine del processo di chiarificazione interiore

attraverso i misteri legati alla discesa della Madre Terra  (Gaia, Magna Mater, Nerthus, Brigit ), ora Madre Tenebrosa, nel mondo infero;
- la rinascita della divinità solare (Sol Invictus, Balder, Grannos) con tutta la mistica legata ad esso; Per quasi tutte le antiche stirpi europee, a Yule era antica consuetudine accendere un fuoco consacrato ( il fuoco simboleggia da sempre il principio solare-maschile legato agli elementi Aria e Fuoco, da qui nasce indiscutibile la riflessione che ci si dovrebbe porre, del valore della parola Strega, che indica Uomo e Donna, il legame e gli infiniti ruoli, denotano quanto in verità vi sia molto più rispetto da parte dell’Uomo verso la Donna nei tempi che furono, in quella Religione, che la chiesa, governo mondiale ha volutamente, dichiarato guerra, avvalendosi delle armi e della forza, perché il libero essere, il libero pensiero, non percorresse la strada verso un futuro di crescita interiore, di sapere e cultura, poiché il popolo si governa con l’ignoranza e nel caso con la forza, che sia delle armi o peggio psicologica… ) nel momento culminante della celebrazione di rinascita del Dio Sole.
Durante questo periodo, per sintonizzarsi con il respiro dei cicli naturali, si dovrebbe assolutamente completare il processo di purificazione e chiarificazione interiore iniziato con Samhaine.
 Le fredde e potenti energie naturali libere in questo periodo aiuteranno.

Infatti questa per gli Scandinavi, Era la "Lunazione del Lupo", associata alla runa Heol,  patrocinante le energie fredde.
A conferma si ricordi che per i celti il Solstizio d’Inverno cadeva tra la lunazione di Dumannios, il " Tempo delle Profonde Tenebre " e Riuros, il " Tempo del Freddo ", ciò a testimoniare come le forze legate al ghiaccio e al gelo fossero ritenute catartiche.
Per gli antichi europei, lo svolgersi dei Misteri aveva anche, non esistendo conflittuale dicotomia tra vita spirituale e vita materiale, una diretta implicazione nell’esistenza quotidiana del singolo. Quindi la necessità di chiarificazione imposta da Yule vale sia per quanto riguarda la propria essenza spirituale, che per quella materiale. In questa celebrazione è tradizione chiedere alla divinità favori e concessioni di tipo materiale.

- la presa d’atto che la morte è necessaria all’esistenza poiché complementare alla vita stessa.
- il gelo, il ghiaccio e il vento come benefici elementi catartici.

e tempi che ti sono essenziali per comprendere l’importanza di un nuovo ciclo, di un nuovo cammino, un cammino che in molti casi  può determinare il totale Con il Solstizio d'Inverno si celebra dunque l'inizio di un nuovo ciclo, il compimento di una trasformazione che era stata avviata, che ci porta verso quella Luna del Lupo che concluderà un Ciclo di trasformazione interiore,  infonderà in via definitiva la consapevolezza nelle scelte fatte, che debbono essere accettate e vissute, nel bene di se stessi, si lascia il vecchio per il nuovo e, vero, per ciò si è sempre cercato e mai trovato, si allontanano in via definitiva le condizioni che portano, danno, ed hanno dato dolore, si allontana chi falso, ed accade si dia il braccio a chi vive affianco a noi osservandone lo sviluppo senza interferire, in quella condizione che fa  parte di un passato che possa essere sia recente o meno, lasciando si manifesti  il vero volto senza lo si sia condizionato in alcun modo, la Vita scorre, mostrando sempre i veri volti, la conoscenza è accettare la realtà che spesso, si pone ai nostri occhi in modo più dolce e semplice di quanto poi non sia, un serpente resta immobile ore senza attaccare, attende solo l’istante buono che tu ti muova per  attaccare e mordere a morte creando quella condizione che quando lo fa spesso è tardi, il suo morso è letale in molti casi,  ma se lo si osserva con giusti occhi si evita l’attacco, lasciandolo li da solo perché riprenda un diverso cammino, un leone mangia quando ha fame, una rosa punge quando non poni attenzione alle sue spine, un cucciolo di cane dona amore, ma se lo maltratti si allontana, ogni forma di vita, sa dare il suo, ogni forma di vita và osservato e ti dirà cos’è, e chi Tu sia veramente.  In questo e solo questo ti farà comprendere che solo che quel vecchio che ha inciso prima positivamente  spesso và lasciato correre forse era già Vecchio,  cosi da  dar Luogo ad un Nuovo ciclo di trasformazione nei modi cambiamento della Tua intera vita, di una nuova ed importante visione, questo accade con l'ingresso del disco solare nella Caverna Cosmica  sei mesi  prima, ed attenzione sei mesi prima di quel  Solstizio d'Inverno che segna l'inizio dell'anno, che cade appunto oggi vivete appieno la rinascita del Sol Invicto.

E' la porta "degli dei" della tradizione, dedicata a San Giovanni Evangelista, così come l'altra porta solstiziale, quella " degli uomini ", è dedicata al Battista.
La lama dei tarocchi che meglio identifica questo momento di uscita nella luce è Il Bagatto. Essa simboleggia la vera essenza dell'uomo la cui missione è conseguire l'unione fra spirito e materia. Il Bagatto ha già davanti a sè tutti i simboli del potere materiale: i denari che indicano la soddisfazione dei bisogni più elementari; la coppa che indica il superfluo, l'amore, gli agi; la spada simbolo di un certo potere economico. Con la mano sinistra sostiene una bacchetta magica che indica il cielo e rappresenta un certo grado di conoscenza acquisita. L'alternarsi dei colori azzurro e rosso dei suoi vestiti rappresenta l'equilibrio degli opposti; e questo personaggio intraprende l'Opera alchemica lavorando con i 3 principi e i 4 elementi ( i tre piedi e i quattro angoli del tavolo) grazie ai quali si mantiene permanentemente all'erta. Il Bagatto vive l'oggi come il primo e l'ultimo giorno della creazione unendo la sua Opera a quella del creatore.
Il senso più alto della carta è dato dal suo numero, che indica il motore immobile, il Principio di tutte le cose, anche se il suo cappello a forma di otto allungato simboleggia il movimento continuo.
 Partendo dalla materia, il Bagatto ci rammenta che tutto si deve svolgere in essa e con essa. Ci rammenta che, nel linguaggio alchemico, ogni uomo è un metallo che portato alla sua perfezione metallica e viene chiamato Oro. E che l'uomo, l'essere più completo della creazione, possiede in potenza questa perfezione, che ha dimenticato a causa della caduta. Però l'iniziato, restaurando in sè l'Adamo Primordiale (l'Adam Kadmon microcosmico) riesce a impiantare lo stato di grazia. Inoltre rinnovando completamente le sue energie vitali, rende possibile il raggiungimento di realizzazioni spirituali e materiali, come i saggi, artisti e filosofi di un tempo, che vivificavano nel loro interiore il solve et coagula alchemico.

Il numero del Bagatto è l'uno, la sua lettera l'Aleph. Uscendo dalla Caverna Cosmica, con il Solstizio d'inverno, perciò, si passa da Ain a Kether, dal nulla all'unità. Dall'unità, la Monade, proviene la serie dei nove numeri naturali, con l'aggiunta dello zero, e da essi la moltitudine numerica, capace di numerare tutto il numerabile. Associato al punto geometrico, l'uno aritmetico è anche l'origine e il destino di tutti, dato che tutti da lui provengono e a lui tornano, giacchè i numeri indefiniti, nonostante la loro illusoria moltiplicazione, ritornano sempre all'uno a terminare il loro ciclo.

L'unità vede riflessa se stessa nel binario; e a partire da questa prima polarizzazione, tutto ciò che si esprime nell'ordine sensibile è sessuato nei suoi principi: maschio e femmina, vita e morte, luce e tenebre, cielo e terra, spirito e materia. Il punto si polarizza, dando origine alla linea retta. Però, perchè due cose si oppongano, deve esserci qualcosa di comune in entrambe, perché è quello che unisce i contrari e li complementa. Il maschio e la femmina si uniscono nel figlio, il cielo e la terra nell'uomo, lo spirito e la materia, appunto, nell'anima intermedia.

Torniamo ora al simbolismo delle porte Solstiziali. Esse corrispondono rispettivamente all'entrata e all'uscita dalla Caverna Cosmica. La prima porta, quella "degli uomini", corrisponde al Solstizio d'Estate, cioè all'entrata del Sole nel segno zodiacale del Cancro, la seconda, quella "degli dei", al Solstizio d'Inverno, cioè all'entrata del Sole nel segno zodiacale del Capricorno.

Dal punto di vista iniziatico la caverna, per via del suo carattere di luogo nascosto e chiuso, rappresenta un momento di totale interiorizzazione dell'essere, vale a dire il luogo dove avviene, accedendovi, la seconda nascita dell'adepto. Seconda nascita, corrispondente nel significato ai Piccoli Misteri, e che si differenzia da una terza nascita, in uscita dalla porta solstiziale d'inverno, corrispondente invece ai Grandi Misteri. La seconda nascita si realizza sul piano psichico, definendosi come rigenerazione psichica dell'adepto; la terza nascita invece opera direttamente nell'ordine spirituale e non più psichico, in quanto l'adepto deve a quel punto aver risolto la sua individualità, trovando così libero accesso alla sfera di possibilità di comprensione sovra individuale. Ossia: spiritualizzando la materia e materializzando lo spirito.

Riportando l'intero processo ai fondamenti massonici si avrà che con la realizzazione del grado di apprendista l'adepto compie effettivamente quello che gli viene simbolicamente indicato nel gabinetto di riflessione e durante tutto il rituale di iniziazione, ovverossia risolve la sua coscienza profana in maniera tale da giungere alla prima morte iniziatica e quindi alla sua seconda nascita. Nella stanza di riflessione il nuovo adepto opera, appunto, una "riflessione", cioè, nel senso etimologico del termine, un ripiegamento su se stesso. Esso rappresenta la materia prima della Grande Opera Alchemica.

Avviene poi la rinascita: la cella di riflessione rappresenta un condensato della creazione, la condizione primordiale per ogni generazione, data la totale assenza della luce del sole. Qui il candidato rivive le tre tappe del processo alchemico: le tenebre si infittiscono, l'alba s'imbianca, la fiamma risplende. In prospettiva macrocosmica, tutto ciò è significato dall'ingresso del Sole nel segno zodiacale del Cancro, con il Solstizio d'Estate. Il Solstizio d'Inverno corrisponde invece, in senso microcosmico, alla presa di coscienza della vera spiritualità, in quanto uscita nella luce.

Durante questo processo la comprensione esoterica può essere visualizzata come un'illuminazione riflessa che rischiara il buio della caverna: un fascio di luce che penetra da un'apertura nel tetto della caverna e che genera quell'illuminazione di riflesso, descritta anche dal mito della caverna sacra di Platone e la cui fonte è il "Sole Intelleggibile".

Nell'ordine microcosmico, per quanto concerne l'organismo sottile individuale, tale apertura corrisponde al centro energetico che si trova sulla sommità del capo: il chakra della corona, il kether della Sefiroth.

Esso rappresenta il settimo livello del sistema dei chakra e corrisponde a ciò che nella nostra cultura viene indicato come il settimo cielo. E' lo stato di consapevolezza della libertà assoluta. La sede del creatore. Secondo gli indù al chakra della corona si fondono la Prakrti, la materia originale, e il Prusha, lo spirito.

A questo livello l'uomo, in virtù della forza spirituale, diventa padrone della materia.

 

Nel percorso rettilineo tra la seconda e la terza nascita, all'interno della Caverna Cosmica, tra le due porte solstiziali, l'illuminazione, dunque, penetra in noi dalla sommità del cranio, come, secondo i rituali operativi massonici, sulla sommità del cranio di ogni uomo è sospeso il filo a piombo del Grande Architetto, quello che segna la direzione dell'Asse del Mondo. E che questa ricorrenza ci ricorda.

Mondo naturale: Attività vitale rallentata e poco visibile. Nel regno animale il gelo opera selezione sugli individui deboli e malati.

Cammino iniziatico: A Yule il seme, parte vitale del frutto spirituale, si spoglia del suo involucro e pare cadere nel sonno della morte: per gli alchimisti è la Nigritudo o Nigredine.

 Rituali favoriti: Si festeggia all'alba, simbolo di rinascita, con fuochi e candele per rendere omaggio al ritorno del Sole, della Luce del Padre. E' simbolo di vita che non finisce mai.

E' una festa di natura passiva, per cui il consiglio è di astenersi dalla celebrazione di riti, meglio usare questo periodo per il raccoglimento delle energie con tecniche di meditazione. Qui, i rituali fatti in precedenza per accrescere o ottenere cose importanti vengono portati a realizzazione.

  “solstizio”  (dal latino solstĭtĭum, composto da sōl, «Sole», e sistĕre, «fermarsi») è in astronomia il momento in cui il sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l'eclittica, il punto di declinazione massima o minima. Questo significa che il solstizio di estate e il solstizio di inverno rappresentano rispettivamente il più lungo e il più corto dell'anno. L'impressione del "fermarsi" del sole è dovuta al fatto che in corrispondenza dei solstizi la variazione della declinazione è molto lenta (lo si vede bene nell'analemma), a differenza degli equinozi in cui la variazione della declinazione è più significativa.

Nel corso di un anno il solstizio ricorre due volte: il Sole raggiunge il valore massimo di declinazione positiva nel mese di giugno (segnando l'inizio dell'estate boreale e dell'inverno australe) e il valore massimo di declinazione negativa in dicembre (marcando l'inizio dell'inverno boreale e dell'estate australe).

Il solstizio ritarda ogni anno di circa 6 ore rispetto all'anno precedente (più precisamente 5h 48min 46s) e si riallinea forzosamente ogni quattro anni in corrispondenza dell'anno bisestile, introdotto proprio per evitare la progressiva divergenza delle stagioni con il calendario. A causa di tali variazioni può capitare che i solstizi cadano il 20 o il 21 giugno oppure il 21 o il 22 dicembre.

Mentre l'anno volge al termine, le notti si allungano e le ore di luce sono sempre più brevi, fino al giorno del Solstizio invernale, il 21 dicembre. II respiro della natura è sospeso, nell'attesa di una trasformazione, e il tempo stesso pare fermarsi. E' uno dei momenti di passaggio dell'anno, forse il più drammatico e paradossale: l'oscuritá regna sovrana, ma nel momento del suo trionfo cede alla luce che, lentamente, inizia a prevalere sulle brume invernali.

Dopo il Solstizio, la notte più lunga dell'anno, le giornate ricominciano poco alla volta ad allungarsi.
Come tutti i momenti di passaggio, Yule è un periodo carico di valenze simboliche e magiche, dominato da miti e simboli provenienti da un passato lontanissimo.

Il Natale e' la versione cristiana della rinascita del sole, fissato secondo la tradizione al 25 dicembre dal papa Giulio I (337 -352) per il duplice scopo di celebrare Gesù Cristo come "Sole di giustizia" e creare una celebrazione alternativa alla più popolare festa pagana. Sin dai tempi antichi dalla Siberia alle Isole Britanniche, passando per l'Europa Centrale e il Mediterraneo, era tutto un fiorire di riti e cosmogonie che celebravano le nozze fatali della notte piö lunga col giorno più breve.

Due temi principali si intrecciavano e si sovrapponevano, come i temi musicali di una grande sinfonia. Uno era la morte del Vecchio Sole e la nascita del Sole Bambino, l'altra era il tema vegetale che narrava la sconfitta del Dio Agrifoglio, Re dell'Anno Calante, ad opera del Dio Quercia, Re dell'Anno Crescente.

Un terzo tema, forse meno antico e nato con le prime civiltá agrarie, celebrava sullo sfondo la nascita-germinazione di un Dio del Grano... Se il sole è un dio, il diminuire del suo calore e della sua luce À visto come segno di vecchiaia e declino. Occorre cacciare l'oscuritá prima che il sole scompaia per sempre.

Le genti dell'antichitá, che si consideravano parte del grande cerchio della vita, ritenevano che ogni loro azione, anche la piö piccola, potesse influenzare i grandi cicli del cosmo. Così si celebravano riti per assicurare la rigenerazione del sole e si accendevano falž per sostenerne la forza e per incoraggiarne, tramite la cosiddetta "magia simpatica" la rinascita e la ripresa della sua marcia trionfale.

Presso i celti era in uso un rito in cui le donne attendevano, immerse nell’oscurità, l’arrivo della luce-candela portata dagli uomini con cui veniva acceso il fuoco, per poi festeggiare tutti insieme la luce intorno al fuoco.

Yule, o Farlas, è insieme festa di morte, trasformazione e rinascita. Il Re Oscuro, il Vecchio Sole, muore e si trasforma nel Sole Bambino che rinasce dall'utero della Dea: all'alba la Grande Madre Terra dá alla luce il Sole Dio.
La Dea è la vita dentro la morte, perche' anche se ora è regina del gelo e dell'oscuritá, mette al mondo il Figlio della Promessa, il Sole suo amante, che la rifeconderá riportando calore e luce al suo regno. Anche se i più freddi giorni dell'inverno ancora devono venire, sappiamo che con la rinascita del sole la primavera ritorna.

La pianta sacra del Solstizio d'Inverno è il vischio, pianta simbolo della vita in quanto le sue bacche bianche e traslucide somigliano allo sperma maschile. Il vischio, pianta sacra ai druidi, era considerata una pianta discesa dal cielo, figlia del fulmine, e quindi emanazione divina. Equiparato alla vita attraverso la sua somiglianza allo sperma, ed unito alla quercia, il sacro albero dell'eternitá, questa pianta partecipa sia del simbolismo dell'eternitá che di quello dell'istante, simbolo di rigenerazione ma anche di immortalitá. Ancora oggi baciarsi sotto il vischio èun gesto propiziatorio di fortuna e la prima persona a entrare in casa dopo Farlas deve portare con se' un ramo di vischio. Queste usanze solstiziali sono state trasferite al gennaio, il Capodanno dell'attuale calendariocivile.

Riallaciandomi ai Paesi d’italia culto e spiritualità delle Streghe, luoghi e misteri

Triora è un borgo in Liguria ricco di fascino e suggestione. Le leggende, infatti, narrano che questo luogo sia stato protagonista della più la più grande caccia alle streghe che l’Italia ricordi. Le streghe hanno abitato il borgo e con i loro malefici hanno inflitto carestie e calamità agli abitanti.

La Liguria è ricca di borghi bellissimi, uno di questi è Triora, una piccola cittadina a pochi chilometri da Imperia, che ha anche ricevuto il riconoscimento di borgo più bello d'Italia dall'Unesco. La sua sua storia è molto affascinante e misteriosa, e quello che oggi appare come un grazioso borgo, un tempo nascondeva storie, leggende ed episodi non proprio sereni. Nel 1587 la città di Triora fu colpita da una pesante carestia e da delle condizioni meterologiche davvero impervie. Questi accadimenti funesti convinsero gli abitanti che la colpa di queste sciagure era da imputare alle streghe, che si diceva vivessero nascoste nel borgo.

Streghe di Triora. 

Nel borgo Ligure di Triora nel 1587 si è tenuta la più grande caccia alle streghe che l'Italia ricordi. A Triora c'era un luogo chiamato la Cabotina, dove si pensava che le streghe avrebbero stretto i loro patti mortali con il diavolo.

La Chiesa con il Tribunale dell'Inquisizione fu chiamata a verificare i sospetti della popolazine di Triora sulla presenza delle malvagie streghe. E fu così che furono individuare prima 20 donne accusate di stregoneria, poi aumentarono sempre di più in un clima di paranoia e confessioni ottenute sotto tortura. Le presunte streghe furono processate, molte di loro si tolsero la vita o la persero a causa delle sanguinose torture, ciò che è certo è che almeno 4 streghe furono bruciate sul Monte delle Forche.

Questo periodo storico controverso a Triora è testimoniato da un museo dedicato ai processi dell'Inquisizione. All'interno di questo Museo etnografico e della stregoneria di Triora vengono ricostruite le torture e le vicende del periodo.

Triora, casa dele streghe. 

Il borgo di Triora si trova su una montagna a quasi 900 metri d'altezza. Il centro è caratterizzato da stradine e tipici carrugi, nei quali ci si può perdere. Per sapere di più del mistero delle streghe, da vedere assolutamente è il Museo Etnografico e della Stregoneria, la Cabotina, il casolare in cui si narra si riunissero le streghe di Triora. Nel borgo si può ammirare anche il Castello diroccato e la Chiesa di San Bernardino, famosa per i suoi affreschi medievali. Altro luogo sacro presente a Triora è la Chiesa della Collegiata.

Ogni anno sono tanti gli eventi suggestivi dedicati al mondo delle streghe, uno di questi è l'Autunnonero Ghost Tour Triora, un evento annuale che si tiene in estate, un tour notturno alla scoperta di Triora tra leggende e storie di streghe. Altro momento da non perdere a Triora è Halloween, la festa delle streghe per eccellenza, che qui ogni anno viene celbrata con due giorni di eventi mostruosi. Infine ricoprdiamo una manifestazione chge si tiene dal 2001, "Strigòra", una parola composta da streghe e Triora.  Lo scopo di questo evento è rivalutare la figura delle povere streghe, ingiustamente condannate.