Anna Marsili

La Festa dell’Immacolata a Napoli tra miti, leggende, tradizioni e Cultura

2019-12-08 09:49:12

Resta interessante sapere, cosa in realtà nasconde questa Festa dell'immacolata, i suoi costumi e la cultura che la circonda, le tradizioni.. un mini viaggio in quel di Napoli....

Molti cristiani pensano erroneamente che l’8 dicembre si celebri la concezione di Cristo nel grembo di Maria. Si tratta di una credenza assolutamente errata. Solo il fatto che la festività cada 17 giorni prima di Natale, dovrebbe farci capire che i conti non tornano. Il concepimento di Gesù viene, infatti, datato il 25 Marzo, nove mesi esatti prima del Santo Natale. Ma allora cosa festeggiamo esattamente il giorno dell’Immacolata? Semplice, la concezione della Beata Vergine Maria nel grembo di Sant’Anna.
La ricorrenza ha origini antichissime, risalenti al settimo secolo. Fu allora che le Chiese d’Oriente iniziarono a celebrare la Concezione di Sant’Anna. La sua diffusione in Occidente si ebbe non prima dell’XXI secolo. Due furono le date emblematiche in tal senso: il 28 febbraio 1476 quando Papa Sisto IV estese la festa a tutta la Chiesa occidentale vincendo le ritrosie iniziali sotto minaccia di un’eventuale scomunica, e l’8 dicembre 1854 quando Papa Pio IX dichiarò ufficialmente “l’Immacolata Concezione” un dogma della Chiesa sostituendo così, di fatto, il culto della Concezione di Sant’Anna.
L’origine cristiana dell’albero di Natale
La festa dell’Immacolata Concezione apre ufficialmente il periodo delle festività natalizie così molti, in questa giornata, si dedicano al tradizionale allestimento dell’albero di Natale o del presepe. Ti sei mai domandato nulla circa l’origine di questa antica tradizione? Molte sono le correnti di pensiero sull’argomento. Quella cristiana attribuisce alla scena biblica dell’Eden, sviluppata nei “misteri“, la genesi cristiana dell’abete di Natale. Queste sceneggiate che si svolgevano sul sagrato delle Chiese la vigilia di Natale, durante il Medioevo, rappresentavano la caduta di Adamo ed Eva dinanzi all’Albero della Vita e la loro successiva riconciliazione con Dio.
La tradizione del Presepe a Napoli il presepe-napoletanoFu durante il XVII e il XVIII che in Italia si diffuse l’usanza del Prepese o, per dirla alla napoletana, del “Presebbio”. Il termine deriva dalle parole latine praesepe o praesepium che significano appunto “mangiatoia“. Fin qui niente di strano. La situazione iniziò a farsi interessante solo intorno al 1600. Prima il presepe napoletano non si distingueva affatto per originalità da quello delle altre regioni cristiane. In fondo non si faceva altro che rappresentare la Natività sempre in maniera classica. Soltanto nel ‘600 il presepe napoletano divenne quello che oggi tutto il mondo ci invidia. Gli artigiani ebbero la geniale idea di introddurre scene di vita quotidiana, tradizione rimasta viva fino ai giorni nostri.
Festa dell’Immacolata a Piazza del Gesù a Napoli
La Festa dell’Immacolata è vissuta con grande partecipazione dai napoletani che l’8 dicembre si riuniscono a frotte attorno alla Guglia, sita in Piazza del Gesù, per assistere all’offerta di una corona di fiori alla Vergine Maria da parte dei coraggiosi Vigili del Fuoco. L’obelisco è un gigantesco simbolo di devozione mariana la cui prima pietra fu apposta la notte del 7 dicembre del 1747. Il monumento, come spesso capita a Napoli, sposa il sacro e il profano. Da un lato infatti sono state scolpite sulla sua superficie episodi di vita della Madonna e dei Santi, dall’altro lato sono presenti scene blasfeme di chiaro riferimento alla morte.
La tradizione dei roccocò
Il roccocò è il dolce che, per tradizione, conclude il pranzo partenopeo dell’Immacolata e che accompagna, almeno a tavola, i napoletani per tutte le festività natalizie fino all’Epifania. Leggenda narra che i ‘biscotti’ siano stati preparati per la prima volta intorno al 1320 nel Real Convento della Maddalena. Il nome Roccocò o Roccia Artificiale pare derivi dal francese ‘roccaille‘ e stia ad indicare la sua somiglianza ad una conchiglia dalla forma barocca e tondeggiante.

Il falò per l’Immacolata di Castellammare di Stabiai-falo-di-castellamareLa sera del 7 dicembre, come ogni anno, durante la Festa dell’Immacolata, in tutti i quartieri di Castellammare di Stabia vengono accesi dei grossi falò, detti anche ‘fuocaracchi‘ per celebrare la Vergine Maria. Leggenda vuole che, durante la notte del 7 dicembre, alcuni pescatori fossero sorpresi da una tempesta. Ciononostante riuscirono ad aver salva ugualmente la vita grazie a dei fuochi che segnalavano loro la costa.
Fratielle e Surelle
Dal 26 novembre in poi, per circa 12 giorni, fino cioè all’8 dicembre, in alcuni rioni di Castellammare di Stabia, si sentirà riecheggiare a cominciare dalle prima ore dell’alba il famoso canto di Fratielle e Surelle. Tutto ebbe inizio da un voto di un pescatore. L’uomo incappò in una terribile tempesta e promise alla Madonna pur aver salva la vita di dedicarle ogni anno una Novena che recita così: “Fratielle e surelle, ‘o Rusario ‘a Madonna! ogge è ‘a primma stella d’ ‘a Madonna!”,“Fratielle e surelle,‘o Rusario ‘a Madonna! Ogge è ‘o nommo bello d’ ‘a Madonna!“.

le-zeppole-dellimmacolataA Castellammare di Stabia la Festa dell’Immacolata è molto sentita. Tale ricorrenza, infatti, è celebrata con tutti gli onori del caso ricorrendo non solo alle tradizioni religiose ma persino a quelle meno legate al rito cristiano. Di certo, anche la tavola vuole la sua parte e, come spesso accade a Napoli e provincia, ecco spuntare anche per questa ricorrenza una vera e propria delizia per il palato: ‘e zeppole dell’Immacolata dette anche di Castellammare. Chi non le ha mai assaggiate, non sa davvero cosa si è perso fino a questo momento. Non ti resta che rimediare.
La processione di Torre del Greco per l’Immacolata
Anche Torre del Greco ha la sua tradizione che si ripete puntualmente, ogni anno, in occasione della Festa dell’Immacolata. A partire dal 1862 viene allestito un carro che trasporterà la Vergine in giro per la città. Si tratta di una struttura lunga 10 metri, larga 2,80 metri e alta 6 metri. La processione ha inizio il 6 dicembre. E’ solo l’8 dicembre però che la statua della Madonna abbandona la Basilica di S. Croce per farvi ritorno alcune ore dopo. Questa processione nacque in seguito ad un voto espresso dai Torresi. Nel 1861 il carro uscì dalla Chiesa alle 11.00 e in quel preciso istante si avvertì la prima forte scossa di terremoto. Alle ore 14.00 quando il carro fece rientro nella Basilica, la terra si aprì e vomitò lingue di fuoco. La lava si arrestò miracolosamente e, da quel giorno, ogni anno, Torre del Greco ringrazia la Vergine Maria per la grazia ricevuta.