Le caramelle

Ho contato i miei anni e ho scoperto che avevo meno tempo per vivere da qui di quanto ne avessi sperimentato finora.
Mi sento come quel bambino che ha vinto una confezione di dolci: mangia con piacere i primi, ma quando si è accorto che ne erano rimasti pochi ha cominciato ad assaggiarli intensamente.
Non ho più tempo per interminabili riunioni in cui si discutono statuti, regole, procedure e regolamenti interni, sapendo che non si otterrà nulla.
Non ho più tempo per sostenere persone assurde che, nonostante la loro età cronologica, non sono cresciute.
Il mio tempo è troppo breve: voglio l'essenza, la mia anima ha fretta. Non mi sono rimasti molti dolci nella confezione.
Voglio vivere con persone umane, molto umane, che sanno ridere dei propri errori e che non sono gonfiate dai loro trionfi e che si assumono la responsabilità di se stesse. In questo modo si difende la dignità umana e si va verso la verità e l'onestà.
Voglio circondarmi di persone che sanno toccare i cuori, persone che hanno imparato le grandi difficoltà della vita, con tocchi dolci dell'anima.
Sì, ho fretta, ho fretta di vivere con l'intensità che solo la maturità può dare.
Non ho intenzione di perdere nessuno degli altri dessert. Sono sicuro che saranno raffinati, molto più di quanto abbiano mangiato finora.
Il mio obiettivo è arrivare alla fine, soddisfatto e in pace con i miei cari e con la mia coscienza.
Abbiamo due vite e la seconda inizia quando ti rendi conto di averne solo una. - Bel poema / Mario de Andrade (San Paolo 1893-1945)