Annalisa Cabrini

Non sposate le mie figlie ! (stasera in TV)

2019-08-04 17:47:53

Questa sera, su rai movie, trasmetteranno il film "Non sposate le mie figlie !", commedia francese molto divertente ma non solo: il film, infatti, pur senza essere eccessivamente impegnato o di protesta, ha il pregio di mettere a nudo l'ipocrisia della sinistra radical chic sul tema del razzismo...

La trama

Il film vede protagonisti Claude Verneuil e sua moglie Marie, una tranquilla coppia borghese cattolica e conservatrice che ha allevato 4 figlie secondo i principi di tolleranza, integrazione e apertura, che sono nei geni della cultura francese. Ma il destino li mette a dura prova - non una ma ben 4 volte! Il primo boccone amaro arriva infatti quando la loro primogenita decide di sposare un musulmano. Ma poi la seconda sceglie un ebreo e la terza un cinese. Ormai tutte le loro speranze di assistere ad un tradizionale matrimonio in chiesa vengono riposte sulla figlia minore, che finalmente, grazie al Cielo, ha incontrato un bravo cattolico. Peccato per loro che il ragazzo in questione è nero.

Recensione (by coming soon)

   Parliamoci chiaro, negli Stati Uniti una commedia così non l'avrebbe fatta nessuno, perché quei razzismi incrociati che consentono al film di non risparmiare nessuno avrebbero scatenato la mobilitazione di ogni possibile minoranza o categoria. Forse questo timore in qualche modo è arrivato fino alle pagine scritte da Guy Laurent e dallo stesso de Chaveron, che alla fine tendono a risolvere rivalità e dilemmi in nome della buona cucina, di solidarietà nate in situazioni di avventuroso pericolo o in una recitazione che, nel caso dei piagnucolosi e riottosi generi, sfiora il cartoon.


   Alle loro smorfiette fa da contrappunto la precisione di Christian Clavier, mago delle reazioni mute e delle facce gravi. Però ci viene un dubbio: non sarà che lo scempio di un doppiaggio italiano che vira verso il birignao e un tono cantilenante alla Orso Yoghi contribuisce non poco al cotè farsesco di alcuni personaggi? Resta fermo, e degno di nota, il gioco di squadra degli undici di Philippe de Chauveron, che come uno scrupoloso allenatore ha assegna a ogni componetene della sua formazione il giusto ruolo.

   Chiudiamo con un rammarico: un film come Non sposate le mie figlie! non si sarebbe potuto fare nemmeno in Italia - o forse sì, ma solo se al posto di Rachid, David, Chao Ling e Charles un regista un po' buonista avesse messo un romano, un napoletano, un brianzolo e un siciliano, interpretati dai soliti volti noti impegnati in ardite prodezze dialettali.
   Per molti di noi, ahimè, chi ha la pelle nera è arrivato con il gommone e chi viene dal Marocco o dalla Siria nasconde, sotto i vestiti, una cintura di tritolo.