Angelo Tatti

Montero e Zidane raccontati con un aneddoto di Ancelotti

2019-07-07 12:39:11

Questo aneddoto si trova nel libro di Carlo Ancelotti-"Preferisco la coppa"

«Il mio primo ricordo bianconero è Zidane. Penso a Torino, e mi viene in mente lui. Era pieno di avvocati pronti a difenderlo. L'uomo dei sogni era innocente a prescindere, protetto dai suoi costosissimi legali: Gianni Agnelli e Paolo Montero. La strana coppia. Alleati nel nome di Zizou, cometa discesa dal cielo e poster disceso dal muro. benvenuto tra noi, nostro signore del pallone.
Agnelli era pazzo di lui, Montero era pazzo e basta. Guardavano Zidane e vedevano la luce, e pazienza se qualche volta si presentava in ritardo.
Un giorno dovevamo partire per una trasferta, ma lui non c'era. Sparito, con il telefono spento. Un po' l'ho aspettato, poi ho deciso:"Andiamo".
"Ma Carlo come fa a raggiungerci?"
"Si arrangia."
Così dal fondo del pullman è partito Montero, diretto verso di me. Considerata la cattiveria dello sguardo, mi aveva sicuramente scambiato per Pasquale Bruno. "Mister ti devo parlare."
"Aspetta Paolo, partiamo e poi sono da te."
Si è piazzato davanti all'autista:"E' questo il punto. Senza Zidane, qui non si muove nessuno."
Mi sono preso qualche secondo per riflettere. Ho valutato la situazione con una certa lucidità:"Allora davanti a me ho un folle omicida. Fra i buoni e i cattivi ha sempre sacrificato i buoni, punta il pallone e prende la gamba, punta il piede e prende la gamba, punta la gamba e prende la gamba."
"Ok Paolo, lo aspettiamo." La salute prima di tutto.»

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