Andrea Michelotti

Founder Senior

Viaggio alla scoperta del caffè in Rwanda (prima parte)

2019-09-16 16:55:44

Un articolo scritto in occasione di un viaggio di lavoro in Rwanda e pubblicato sul sito https://www.ilcaffeespressoitaliano.com (A causa della lunghezza oltre le possibilità lo pubblicherò a puntate.) Buona lettura!

Andrea Michelotti, scrittore, tostatore e soprattutto grande appassionato di caffè, di ritorno da un viaggio in Rwanda racconta in esclusiva per il nostro blog la sua esperienza attraverso la filiera del caffè del paese africano.

Il paese delle mille colline. La casa del gorilla di montagna. La Svizzera d’Africa. Ma anche il teatro del genocidio del 1994. Il Rwanda è un paese piccolo per dimensioni ma capace di offrire innumerevoli argomenti di riflessione e una natura di debordante bellezza.

Il paese si estende su un altopiano a 1500 mt slm e tutto il suo territorio è un susseguirsi di colline, sovrastate dalla mole della catena di vulcani a nord (fino a 4200 mt d’altitudine) e incorniciati dall’incantato lago Kivu a ovest. Verso est il quadro si completa con il digradare verso le pianure della Tanzania. Il nomignolo di Svizzera d’Africa si deve al maniacale ordine e alla pulizia con cui ogni spazio comune viene mantenuto dalla popolazione e, negli ultimi anni, dalla presenza di alcuni fra i più importanti istituti bancari del continente.

Terreno vulcanico d’alta quota, abbondanza d’acqua e una vegetazione spontanea che favorisce l’ombreggiatura, fanno del Rwanda un buon posto dove coltivare la coffea arabica. Le piantagioni di caffè e tè sono le principali voci dell’esportazione del paese e le uniche entrate in moneta pregiata su cui la bilancia commerciale rwandese può fare affidamento. Il tè ha una forte diffusione anche sul mercato interno, mentre il caffè è praticamente ignorato. Tradizionalmente è preparato bollendo il macinato in acqua con l’aggiunta di spezie, soprattutto zenzero, latte e zucchero.

In Rwanda si coltiva arabica per il 95%, genere Bourbon o varianti, e di questo il 90% è destinato all’esportazione. Il raccolto avviene fra Aprile e Giugno e negli ultimi anni viene lavorato per lo più col metodo fully washed. Durante il mio viaggio ho potuto visitare tutta la filiera produttiva, dalle piantagioni sul lago Kivu, un luogo dalle atmosfere fiabesche, fino alle torrefazioni di Kigali, la capitale, dove i massicci investimenti degli ultimi anni hanno permesso la realizzazione di impianti di tutto rispetto. Stazioni di lavaggio, impianti per la decorticazione e la crivellatura, la selezione manuale: tutte le nozioni di cui avevo letto sui manuali in breve tempo hanno preso corpo e identità nelle molte persone con cui ho potuto parlare e di cui ho apprezzato il lavoro.


La guerra civile del 1994, in cui sono state massacrate quasi tre milioni di persone su una popolazione stimata di dieci milioni, è stata per l’intero paese un punto di non ritorno. Niente poteva essere, o tornare a essere, come prima. Lo sforzo di elaborazione della tragedia e di soluzione dei conflitti è stato enorme e non è ancora concluso, ma ha anche permesso al paese di ripartire con una spinta propulsiva enorme, non saprei dire se alimentata dalla paura che l’orrore potesse ripetersi o dal desiderio di voltare pagina e poter tornare ad avere fiducia in se stessi e nei propri vicini.

Il governo si è completamente rinnovato e ha avuto il merito negli anni di costruire le condizioni ideali per attrarre capitali e sovvenzioni estere con cui attivare progetti concreti, puntando su una gestione trasparente, efficienza e obbiettivi chiari. Oggi il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale indicano il Rwanda come un esempio da seguire. E molte organizzazioni lo scelgono per impiantare le proprie sedi principali, riconoscendo il paese fra i più sicuri e stabili dell’area.

Fra queste, Twin & Twin Trading (twin.org.uk) una ONG che aiuta i piccoli produttori di caffè, cacao e noci a migliorare le loro produzioni in qualità e quantità e a ottenere migliori condizioni dal mercato attraverso una propria societa commerciale Twin trading . Per il suo operato Twin ha vinto il premio SCAA 2018 Sustainability nella categoria Business. Sostegno alla creazione di cooperative, formazione, tutela dei diritti dei lavoratori e parità di genere, difesa ambientale sono gli ambiti in cui l’organizzazione si è attivata e specializzata negli anni. In Rwanda il responsabile per l’africa dell’Est , Mattia Guglielmi, mi descrive un paese sicuro, più organizzato dei vicini e un governo forse eccessivamente presente e decisionista.  Stempera il mio entusiasmo “turistico” per le cooperative di piccoli agricoltori con la consapevolezza di chi quei paesi li conosce e li vive da anni. “C’è molto da lavorare” sarebbe una chiosa possibile e veritiera.

Twin sostiene tutta la filiera, cercando di ottenere un posizionamento di mercato che remuneri adeguatamente (o sarebbe meglio dire “meno ingiustamente”) gli agricoltori, le loro famiglie e le comunità che beneficiano di tutti i progetti paralleli che possono nascere grazie a queste buone pratiche.

(nella prima foto interno di uno stabilimento di lavorazione, nella seconda la scelta dei chicchi migliori fatta a mano da centinaia di donne)

(Fine prima parte)