Andrea Grosso GP
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Junior Cally – ed il falso moralismo “ Sanreminiano”(?)
Provo ad andare provocatoriamente contro corrente - Sinceramente tutta questa polemica la trovo un po' leggera e figlia dei soliti campioni da tastiera che fanno prima a linkare...
Sinceramente tutta questa polemica la trovo un po' leggera e figlia dei soliti campioni da tastiera che fanno prima a linkare notizie pronte e magari fasulle piuttosto che informarsi ed approfondire prima il tema.
Un anno fa credo di essere stato tra i pochi a difendere la canzone vincitrice di Sanremo avendo cercato di capire il testo nel suo complesso quanto tutti si soffermavano ottusamente al solo significato materiale dei “soldi”. Non era così infatti. Ma faceva comodo allora estrapolare una parola per fare polemica anche col rischio di passare per ignoranti. Tra l’altro quella canzone è arriva tra i primi posti all’Euro Festival. Tutti ignoranti pure in Europa insomma.
Ora rieccoci all’ennesimo paragrafo dove si decontestualizza di nuovo un testo soffermandoci a quelle frasi forti che girano in rete e che potrebbero far pensare male. Ma..
Direi che la musica e di conseguenza i testi spesso sono delle metafore e quindi non significano sempre quello che appaiono o meglio vogliono dire. Molte volte utilizzare verbi o aggettivi duri è solo una forma forte per evidenziare una realtà. Uno stato sociale alla portata di tutti ma che nessuno ha il coraggio di denunciare apertamente.
Fermarsi alle sole frasi: “Si chiama Gioia ma beve e poi ingoia - Balla mezza nuda e dopo te la dà - Si chiama Gioia perché fa la troia - Sì, per la gioia di mamma e papà” potrebbe essere riduttivo.
Prima nello stesso testo infatti viene riportato anche: “Lei mette soltanto le cose firmate - Esce la sera con macchina Cabrio - Lei non lavora ma vuole il denaro - Beve e poi balla sopra ad un divano - Sempre in vacanza, lei vive in Francia”.
Personalmente (e lungi comunque da me a prendere una difesa precisa, ma provo solo a capire) vedo una protesta provocatoria dell’autore ad un modo di vivere preciso ma scorretto di certi figli ed a quanto poco hanno insegnato i loro genitori. L’autore non dice di fare queste cose, ma evidenzia solamente un dramma sociale ricorrente tra figli abbandonati a se stessi ed ai loro genitori assenti. Tutto qui insomma a mio modo di vedere. Provocatorio? Certamente. Reale? Anche, drammatico direi.
La mia vuole essere solo una riflessione su un genere musicale tra l’altro che non seguo molto, ma nel contempo non posso nascondere si tratti comunque di una cultura musicale emergente, di protesta, come lo era stato a suo tempo il punk, il rock ed altre forme musicali in passato trasgressive.
Ora facciamo i moralisti pure su una canzone del prossimo Sanremo che nessuno ancora ha ascoltato e che tra l’altro una rivista musicale, che ha ascoltato in anteprima tutte le canzoni in programma quest’anno, ha votato tra le migliori con un 7 e mezzo.
Ma non importa, il polverone si è alzato ormai perché a Sanremo bisogna essere tutti santi mentre nel frattempo ci scordiamo che sullo stesso palco un certo Masini aveva cantato in una edizione passata: "mi verrebbe di strapparti questi vestiti da puttana"..
Ma poco importa però, le cose si dimenticano, ma quando parte la canzone giusta e la musica incalza tutti ad urlare: “Ho perso un'altra occasione buona stasera . È andata a casa con il negro, la troia”, oppure senza un minimo di scandalo: “Father, yes son? I want to kill you. Mother, I want to fuck you!”. Ma è in inglese e quindi facciamo finta di non sapere. E comunque di testi provocatori più o meno espliciti ne è piena la discografia italiana da Guccini a Ferradini o allo stesso De Andrè. Ma essendo mostri sacri della musica a nessuno verrebbe in mente di metterli alla gogna..
Peace and Love [Andrea Grosso]