Andrea Grosso GP
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Anello di Brica da Pian Meluzzo - Cimolais - Trekking FVG
Descrizione:Dal parcheggio proseguire lungo la pista tralasciando subito a destra la deviazione per le Bregoline. Dopo avere attraversato un esteso ghiaione, la strada sfocia in una ampia radura delimitata dal bosco. Lasciata a destra la casera Meluzzo, si supera un piccolo greto asciutto e ci ...
Descrizione: Dal parcheggio proseguire lungo la pista tralasciando subito a destra la deviazione per le Bregoline. Dopo avere attraversato un esteso ghiaione, la strada sfocia in una ampia radura delimitata dal bosco. Lasciata a destra la casera Meluzzo, si supera un piccolo greto asciutto e ci si riporta sulla fiumana ghiaiosa, proseguendo quasi in falsopiano in un ambiente dominato dalle poche piante in grado di colonizzare il detrito. Raggiunta la confluenza con la val Postegae il sentiero sembra incunearsi un poco nella valle stessa, ma ad un bivio (cartello) si lascia a destra il segnavia CAI n.362 per riprendere a sinistra la direzione principale verso il Cason dei Pecoli (CAI n.361). Dopo un breve tratto su terreno più consolidato, ci si innesta nuovamente sul greto della val Meluzzo dove la traccia di pista scompare definitivamente e si procede sulla direzione indicata da alcuni ometti. Si avanza mantenendosi sulla sinistra fino ad oltrepassare un restringimento della valle dopo il quale la fiumana ghiaiosa si allarga sensibilmente. Si prosegue ancora guidati dagli ometti fino ad accostarsi ad un secondo restringimento in corrispondenza del quale solitamente fa la sua comparsa anche l’acqua. E' solo a questo punto che la vegetazione inizia a scendere dalle pendici che rinserrano la valle rendendo possibile la permanenza di un buon sentiero. Si prosegue a salire sulla destra orografica fino a raggiungere un importante crocevia presso la radura del Cason dei Pecoli (m 1363). Qui si lascia a sinistra la deviazione per il bivacco Marchi Granzotto (segnavia CAI n.359) e a destra il sentiero che risale la val di Brica (segnavia CAI n.379) e che utilizzeremo al ritorno.Dopo il bivio il sentiero acquista una pendenza più marcata iniziando a salire con maggiore decisione all'interno di un bosco di faggio, abete rosso e pino silvestre. Più in alto si taglia un pendio di mughi e si traversa definitivamente il greto principale che ha assunto ora il nome di rio Valmenon. Oltrepassata una ampia radura tra grandi esemplari di abete rosso e larice, nel cui sottobosco a luglio possiamo riconoscere le fioriture dell'ormino e dell'aconito giallo, con un'ultima risalita si giunge alla base del grande pianoro di casera Val Binon (m 1778). La casera è formata da due edifici che dal 2006 vengono gestiti nel periodo estivo (informarsi presso il Parco delle Dolomiti Friulane). Dal ricovero si prosegue lungo il sentiero principale innestandosi quasi subito, verso destra, sul Truoi dai Sclops che proviene da forcella Urtisiel (segnavia CAI n.369). Si riprende a salire con modesta pendenza all'interno di un ampio solco naturale fino alla base di un ghiaione che si rimonta con un paio di svolte. Sul detrito si possono ancora osservare le ultime fioriture del rododendro irsuto che vengono sostituite con l'avanzare dell'estate da quelle del papavero giallo e della campanula dei ghiaioni. Il sentiero riprende quasi pianeggiante affacciandosi al grande pianoro erboso del Campuros dove si lascia a sinistra il segnavia CAI n.367 che risale verso i vicini Cason di Campuros e passo Lavinal, per costeggiare il margine di questa bellissima distesa prativa, forse unica nel suo genere. ormino, tofieldia, nigritella e bistorta minore punteggiano a luglio il grande pascolo mentre nei pressi del piccolo rio che solca pigramente il piano si possono osservare i batuffoli degli eriofori. Oltrepassato il piccolo corso d'acqua punteggiato dalle fioriture degli eriofori, il sentiero inizia a risalire il vallone alla base di Cima Valmenon ma lo abbandona quasi subito per piegare a destra e raggiungere il catino sottostante la forcella Val di Brica a cui si perviene con una serie di svolte (m 2088). Nei pressi dell'intaglio, su terreno detritico, è facile notare anche il raponzolo di Sieber e la statice montana. Dalla forcella si cala nell'opposto versante tagliando in quota i pendii ghiaiosi che scendono dalle Cime Fantulina fino ad un evidente bivio. Qui si abbandona il Truoi dai Sclops che prosegue verso la forcella dell'Inferno e si piega a destra (segnavia CAI n.379). Il sentiero cala lungo il solco di una valletta tra larici e mughi poi, oltrepassato un rugo, taglia a sinistra raggiungendo il piccolo ripiano del Cason di Brica (m 1745, ricovero sempre aperto, dedicato a G.Milan). Dalla piccola baita si scende ancora per un tratto poi il sentiero si riporta a destra procedendo su terreno un poco sconnesso. Dopo qualche macchia di bosco si esce infine sulla conoide detritica di fondovalle e nuovamente sul greto principale della val Meluzzo. Da qui non resta che percorrere a ritroso quanto fatto in precedenza. Sentieri CAI: 361 - 369 - 379