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Conoscerlo, crescerlo, educarlo, amarlo

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"Sbagliando si impara" vale anche per i nostri cani, quindi... viva gli errori!

2018-10-16 19:16:16

"Sbagliando si impara" è un proverbio che funziona benissimo anche per il cane. Vediamo perché i suoi meccanismi di apprendimento non sono tanto diversi dai nostri (in effetti... siamo entrambi mammiferi!)

Per l'uomo moderno l'errore è un fallimento, un'umiliazione, qualcosa da evitare e nascondere.

Lo dice anche il proverbio che «sbagliando si impara», ma è in corso un processo continuo ed estenuante in cui dobbiamo mostrare in ogni secondo della nostra vita quanto siamo bravi, infallibili, perfetti.

In ogni colloquio di lavoro si pretende che il candidato arrivi già impeccabile, esperto di tutto ciò che serve anche se ha 18 anni.

In ogni sport quando si inizia a giocare è meglio essere già bravi.

In qualsiasi discussione bisogna dimostrare in modo maniacale di essere ferrati sull'argomento.

Al minimo sbaglio, al minimo sgarro, ecco che arriva come un macigno l'umiliazione dell'errore.

Insomma, in qualsiasi cosa si pretende che arriviamo già "nati imparati", ma cosa c'è che non va in tutto questo?

Il fatto è che l'uomo, il cane e un sacco di altri mammiferi (e non solo) imparano principalmente dai propri errori.

Cioè, l'errore è fondamentale nel processo di crescita e formazione di ogni individuo.

E' una parte essenziale del proprio essere, ed è assolutamente necessario per lo sviluppo del cervello, del carattere, dell'esperienza, delle capacità che rendono l'individuo capace di vivere nel proprio ambiente!

E' anche per questo motivo che il gioco è stato premiato dall'evoluzione.

Tutte le forme di vita che chiamiamo «superiori» in un modo o nell'altro iniziano a conoscere il gioco nei primi momenti della vita e attraverso il gioco imparano le basi di quelle che saranno le capacità in grado di farli vivere.

E alla fine che cos'è il gioco, se non la possibilità di fare errori in tutta tranquillità, in un ambiente protetto e senza il rischio di lasciarci le penne, per poter imparare senza pericolo dai propri errori?

Se pensiamo al cane, è per questo che i cuccioli giocano: perché è una situazione in cui possono fare tutti gli errori che vogliono ed imparare da essi senza conseguenze tragiche.

Attraverso una lunga serie di errori il comportamento si migliora pian piano, giorno dopo giorno, fino ad arrivare al perfezionamento delle abilità che fanno di un individuo un essere in grado di affrontare la vita.

Nessuno è nato già capace di fare tutto. Nessuno è nato già capace di fare anche le attività più elementari.

L'errore e la capacità di imparare da esso sono mattoni fondamentali nella formazione di un individuo sano!

Che cosa vuol dire tutto ciò nella pratica di tutti i giorni?

Siamo abituati a considerare l'errore come un demone da combattere con tutte le forze o come una piaga da evitare come la peste, e questo si riflette anche nel modo in cui ci comportiamo quando insegniamo qualcosa al nostro cane.

Imparare una capacità attraverso l'esperienza si compone di:

  • una fase di apprendimento;
  • una fase in cui si mette in pratica quello che si è appreso.

Quando insegniamo qualcosa al cane, ricordiamoci che le due fasi valgono anche per lui.

Nella prima apprende un'abilità attraverso una serie di errori e piccole modificazioni successive del comportamento, nella seconda mette in pratica ciò che ha imparato.

Quando ci troviamo nella fase di apprendimento, se cominciamo a punire il cane ogni volta che sbaglia, stiamo castrando la sua capacità di imparare dagli errori.

Stiamo distruggendo la sua possibilità di imparare qualcosa per poi metterlo in pratica.

Se puniamo il cane in qualsiasi modo quando commette errori nella fase di apprendimento, stiamo rovinando il suo apprendimento.

Esempio

Prendiamo il «seduto».

Quando si tratta di «insegnare qualcosa al cane», è uno dei concetti più famosi.

Normalmente il seduto si compone di una fase in cui si insegna al cane il movimento da compiere per sedersi, e di un momento in cui viene premiato quando lo esegue correttamente (per semplicità tralasciamo voce, postura, stato emotivo, ecc.).

Moltissime persone mentre stanno insegnando al cane il movimento del sedersi, cominciano a sparare un sacco di «Nooo» quando il cane per forza di cose le prime volte sbaglia e non si siede perché non sa come fare.

Se si continua a dire «Nooo» ogni volta che il cane sbaglia nella fase di apprendimento, si allunga a dismisura questa fase perché punendo l'errore si rovina la capacità del cane di imparare da esso.

Durante la fase di apprendimento, se il cane sbaglia dimentichiamoci per un attimo di fare i marescialli della situazione e tratteniamoci dal dire «Nooo» e dal dare qualsiasi tipo di punizione.

Quando il cane sbaglia nella fase di apprendimento, facciamo in modo di avere i nervi saldi e non diciamo nulla.

Ripetiamo semplicemente la nostra proposta, ripetiamogli la proposta finché il cane non si comporta correttamente, ed in quel momento premiamolo.

Se non ne azzecca mai una, magari siamo noi che gli proponiamo la richiesta in modo non del tutto comprensibile.

Cerchiamo quindi di cambiare il modo in cui gli stiamo insegnando il movimento, magari mettendoci in un'altra posizione della stanza o del giardino, o su un altro tipo di terreno, oppure rallentiamo o acceleriamo i nostri movimenti e così via.

Appena il cane si comporta nel modo corretto, allora scatta il premio che gli fa capire «così va bene, è proprio questo il comportamento giusto!».

In questo modo si rende davvero efficace il processo di apprendimento.

Perché l'errore non si punisce mai quando siamo ancora nella fase in cui si sta imparando.

Quando il cane saprà già fare bene qualcosa, allora potremo dirgli i «no» che tanti desiderano, ma senza spararli a caso: solo se il nostro beagle mette in pratica un comportamento intollerabile.

Quindi, niente punizioni quando si sta imparando, ridiamo all'errore la sua dignità.

E chi se ne importa di chi pretende di avere davanti individui che sanno già tutto al primo colpo!

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