Come ti vedono gli altri: dipende da te o dagli altri?

È venerdì e, come al solito, sto ripercorrendo la mia settimana. Questa settimana è stata abbastanza imprevedibile, ma ho appena notato un pattern molto interessante.

Il 90% delle mie conversazioni di coaching è stato incentrato su questa domanda: ‘Come mi vedono gli altri?’

Automaticamente, quando mi pongono questa domanda, rispondo: 'Come vuoi che ti vedano?'

Ma, in questo momento, mi viene in mente un altro pensiero: ‘Cosa vedono veramente le persone?’

Alcuni anni fa, ero al Museo van Gogh di Amsterdam e stavo ammirando un autoritratto dell'artista tra una dozzina di altri visitatori, inclusa una bambina che sembrava davvero impressionata da ciò che stava vedendo.

Più tardi in mattinata, ho incontrato di nuovo la bambina e l'ho sentita dire a sua madre quanto fosse stato emozionante vedere i capelli rosa e gli occhiali blu di van Gogh, aggiungendo che le sarebbe piaciuto avere lo stesso aspetto!

Bene, immagino che la bambina abbia confuso il vero van Gogh con uno dei visitatori, che è rimasto di fronte al ritratto per un bel po’ e, in effetti, aveva dei bellissimi capelli rosa e dei grandi occhiali blu.

Quanto è facile distrarsi e uscire dai binari, non è vero?

Credo che quello che Edmond Wells (The Encyclopedia of Relative and Absolute Knowledge) scrive riguardo alla comunicazione verbale si possa applicare senza troppi indugi anche al non verbale: 

‘Fra

Quello che penso,

Quello che voglio dire,

Quello che penso di dire,

Quello che dico,

Quello che vuoi sentire,

Quello che pensi di sentire,

Quello che senti,

Quello che vuoi capire,

Quello che capisci,

Ci sono dieci possibilità che potremmo avere difficoltà a comunicare.

Ma proviamo comunque...’

Allora, mi chiedo: ‘Cosa direbbe van Gogh a riguardo e... cosa vedrebbe veramente in questa situazione?’

Qualche idea?