AmarEducare

Educare bambini e ragazzi da 0 a 21 anni

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Educare bambini e ragazzi da 0 a 21 anni

Ecco come rendere forti i nostri figli!

2021-05-15 08:49:36

Dobbiamo aiutarli ad affrontare DOLORE e FATICA e ad elaborarli per trarne grande insegnamento! Ecco un articolo di Paolo Crepet che approvo totalmente.

“Oggi, due parole molto importanti sono scomparse dal vocabolario dell’educazione: DOLORE e FATICA. Tuteliamo i figli da tutto. Se dovessimo costringere per un giorno i nostri ragazzi a indossare i pantaloni corti, noteremmo che non esiste più un ginocchio sbucciato. Conseguenza: quella di oggi è una generazione FRAGILE. Ed è colpa nostra. 
I dolori che non si hanno da piccoli faranno soffrire da grandi. Meglio sbucciarsi le ginocchia a 8 anni che a 48! 
Una volta non c’erano i cellulari e i figli andavano lontano da casa e non erano raggiungibili dai genitori e si dovevano arrangiare. Così diventavano grandi.

Il fatto di correre sempre in aiuto dei figli, di fare le cose per loro di sostituirci a loro nella soluzione dei problemi rende loro la vita FACILE: per loro non c’è più nemmeno il gusto della CONQUISTA.
SE NOI PERMETTIAMO TUTTO, SVALUTIAMO TUTTO E UCCIDIAMO IL DESIDERIO. DOBBIAMO AVERE IL CORAGGIO DI TOGLIERE AI NOSTRI FIGLI, NON DI DARE!!!

LASCIAMO CHE I NOSTRI FIGLI SBAGLINO: LA CRESCITA E’ FATTA DI TENTATIVI ED ERRORI! Non dobbiamo spianargli noi la vita e rendergli tutto facile! Che si ingegnino  a risolvere i problemi! 
Altra cosa importante: BISOGNA INSEGNARE AI BAMBINI A STARE DA SOLI. La solitudine aiuta a pensare e se penso sono (cogito ergo sum). I nostri figli, oggi, non pensano, FANNO. E fanno tante di quelle cose, che non hanno mai il tempo di pensare. Se ci sostituiamo a loro in ogni cosa e non gli diamo nemmeno il tempo per pensare, come faranno a voler diventare se stessi? “Se cominci a voler diventare te stesso a 20 anni, non ce la farai mai. Se inizi a 5, puoi farcela!”. E non inseriamo i nostri figli dentro a rigidi schemi: apprezziamo la loro originalità.

Ricordiamoci che ogni bambino ha un TALENTO e che il nostro compito è di saperlo TIRAR FUORI. E’ così che educhiamo. Diversamente, istruiamo, mettiamo dentro qualcosa che viene da noi e che non esce da lui. Lasciamoci STUPIRE  dai nostri ragazzi! E cerchiamo di non essere amici dei figli, ma genitori, che danno regole e che sono punto di riferimento nelle difficoltà della vita!

Non diamo tutto ai nostri figli! SE UNO HA TUTTO, NON HA PIU’ DESIDERI, QUINDI NON HA PIU’ PASSIONI, QUINDI NON HA PROGETTUALITA’. 
E non teniamo i figli presso di noi! Quello è puro egoismo genitoriale, siamo noi che abbiamo paura del nido vuoto. Lasciamoli liberi  di andare per il Mondo. Torneranno.

Insegniamo, che PER AVERE SUCCESSO NELLA VITA CI VUOLE TALENTO e che IL TALENTO AL 98% E’ FRUTTO DEL SUDORE. DISCIPLINA: questa è la parola chiave. E’ da lì che esce il talento. I 4 a scuola servono, perché fanno capire i nostri limiti e fanno capire che la vita non è dei furbi, come si crede. La VITA E’ UNA MARATONA e ogni cosa va sudata, conquistata con fatica.

Se c’è una cosa sana nella vita è INSEGUIRE I PROPRI SOGNI, RINCORRERE LE PROPRIE PASSIONI!!! NON ACCONTENTIAMOCI DELLA MEDIOCRITA’. RENDIAMO LA NOSTRA VITA STRAORDINARIA, come diceva il professor Kitting nell’Attimo Fuggente. E’ meglio un ignorante appassionato che un colto indifferente. Non andiamo mai al di sotto del livello della passione.

Sapremo se avremo avuto successo nel nostro compito educativo come genitori o avremo fallito, solo nell’ultimo giorno. Se quel giorno avremo qualcuno a tenerci la mano e ad accarezzarci la fronte, vorrà dire che siamo stati buoni genitori; se, invece di essere lì con noi, i nostri figli saranno davanti a un notaio a litigare per l’eredità… allora avremo fallito".

Paolo Crepet

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