Appunti di cinema: piccolo film che veicola calde atmosfere intime e private, mettendo a nudo un animo prettamente femminile.

È dolce Tara, è fragile Tara, è vulnerabile Tara con tutte quelle lentiggini, le lacrime, la debolezza che la guida verso la via della "fuga" e della perdizione.
È lieve la regia di Dominic Savage che indugia sulle lentiggini e dentro le inquietudini di questa donna sospesa tra quotidianità alienanti e bisogno assoluto di autostima.
Sono intimiste la musica e la fotografia che indirizzano il film in un finale finemente sospeso nel tempo e nel profondo dell'animo di Tara volendo quasi difenderla dai rumori della vita.

Timori, debolezze una muta richiesta di aiuto che sono messe in scena con garbo e delicatezza da Savage e che sono pesczte nel più profondo dell'anima femminile. Plauso al regista e alla protagonista Gemma Arterton in stato di grazia.
VOTO 8,5/10