Amalia Cossio

Appunti di cinema : dopo "loro", cioè gente che non merita la nostra attenzione, parliamo di una gran bella opera...

2019-06-13 06:56:36

"Il vizio della speranza" di Edoardo de Angelis 2018 un cupo e amaro affresco di persone al margine. Affascinante opera nel panorama cinematografico italiano che giunge dopo " A Ciambra" di Jonas Carpignano altra coraggiosa opera sul mondo Rom

Una favola nera purtroppo più reale di quello che vuole apparire. Donne, solo ragazzine, esili figurine perse nella nebbia e nell'acqua del Volturno. Figurine al margine, al bando, dove la speranza sembra non poter sopravvivere, non avere diritto di appartenenza.

Altre figure losche tentano di impossessarsi delle vite altrui, derubandole dell'unica cosa ancora di proprietà... la dignità e la maternità. De Angelis è bravo a descrivere questo mondo che, se irreale è invero una cruda fotografia di una certa esistenza al margine.

Dopo "Indivisibili" De Angelis racconta sempre di una umanità al margine dove solitudini e difficoltà di vita si accompagnano a quella strada che diviene maestra di vita insieme a prostituzione droga e delinquenza comune.

Grande colonna sonora e una sceneggiatura poetica e cupa sono elementi del film. Finale un poco "a sensazione" ma che veicola un segno di speranza... di sapore mistico... "Caldo , freddo , nascere ... piccole cose comunque da poter insegnare a un figlio quando non si ha niente e quando si arriva dal niente.

Plauso a Edoardo De Angelis, calda scintilla nel panorama cinematografico italiano affievolito da anni su commediucce senza arte e povero di questo coraggio.

Poetico struggente e come sempre svisto in poche sale.

VOTO 8/10