L' ALVEARE DI RONCHI

Cibi & Bevande

Basta uno sguardo dentro il piatto per farsi un’idea della personalità altrui.

2019-10-11 10:27:00

Da ciò che mettiamo nel piatto, e da come lo mangiamo, si possono dedurre alcuni tratti della nostra personalità. Come rivelano alcuni filoni di ricerca di storia, genetica e psicologia.

Mangiare è molto più di un istinto di sopravvivenza o la soddisfa­zione di una necessità biologica. È parte della cultura di un popolo, della sua strut­tura sociale e della sua storia. Soprat­tutto, è una sorta di presentazione di noi stessi. «Il nostro atteggiamento verso il cibo è importante perché mangiare è forse l'esperienza più coinvolgente della vita: il cibo si incorpo­ra, lo trasformiamo in una parte di noi stessi, e per questo diventa espressione del nostro rapporto con il corpo

La società at­tuale ha moltiplicato le tribù alimentari, dividendoci in onnivo­ri, vegetariani, vegani, ecc

l motivo? «Più una società si libera dai morsi della fame, che hanno segnato per secoli la storia dell'alimentazione, più gli individui si sentono liberi di fare scelte. 


Negli ul­timi anni gli psicologi sociali hanno fatto del rapporto con il cibo materia di studio. Scoprendo fino a che punto crea­tività, intransigenza, aggressività, ansia, fiducia in noi stessi abbiano buone pro­babilità di rivelarsi a tavola.

Sembrerebbe che la predilezione per dolce e salato ha un preciso collegamento caratteriale: i tipi "dolci", che vanno pazzi per pasticcini, torte e dessert, sono più emotivi e pro­pensi ad avere cura degli altri, i tipi "sa­lati", ghiotti di pasta, pizza e cracker, sono invece estroversi e indipendenti.

Secondo lo psi­cologo del cibo Leon Rappoport, docen­te alla Kansas University, le motivazioni alla base dei nostri acquisti al supermer­cato sono collegate alle teorie sulla strut­tura della personalità elaborate da Sigmund Freud. Di tipo freudiano sareb­be, per esempio, l'intima relazione esi­stente tra cibo, sesso e aggressività. Come il bimbo succhiando dal seno ma­terno sperimenta per la prima volta il piacere dei sensi, l'adulto trova soddisfa­zione in cene pantagrueliche. 

Alcuni psi­cologi ritengono addirittura che il modo in cui le persone mangiano (voracemen­te o meno) sia un primo indizio di come fanno l'amore. Nessuno stupore che non siano rari coloro che mischiano i due pia­ceri, spalmando miele o panna montata sul corpo nudo del partner.

Anche l'ag­gressività si può esprimere a tavola: lo dimostra l'offesa provocata dal rifiuto all'offerta di cibo, o i casi in cui la rabbia di una adolescente nei confronti dei ge­nitori è espressa da abbuffate o digiuni. 

Più recentemente, la ricerca scientifica ha evidenziato anche altri aspetti dell'a­limentazione di cui siamo inconsapevo­li. Per esempio, la crescente tendenza a giudicare gli altri in base a ciò che man­giano.