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ALLERGIA ALIMENTARE in cane e gatto

2020-05-17 22:53:53

Alcune delle domande più comuni che mi vengono poste sulle allergie e intolleranze alimentari. Sono sempre di più gli animali che soffrono di questi disturbi e c'è ancora molta confusione a riguardo.

> Sintomi: quali sono i principali sintomi clinici di un'allergia alimentare? Possiamo avere una sola sintomatologia cutanea o una sola sintomatologia gastro-intestinale? 

I sintomi dermatologici variano ampiamente da un prurito generalizzato, un prurito localizzato, una otite esterna (principalmente cronica), eruzioni cutanee sul dorso o in altri siti e podermatite. I sintomi del tratto gastrointestinale sono generalmente simili a una malattia infiammatoria cronica intestinale, dove in primo piano abbiamo vomito, diarrea e frequenti defecazioni. Per diagnosticare un'allergia alimentare non è indispensabile che tutti questi sintomi si verifichino contemporaneamente. Alcuni cani tendono di più a soffrire di manifestazioni cutanee, altri soffrono solo di otiti croniche e altri ancora mostrano solamente un cambiamento di consistenza delle feci con defecazioni frequenti. Può quindi verificarsi una sintomatologia prettamente cutanea o al contrario prettamente gastro-intestinale. 


> Sintomi: un soggetto presenta ulcerazioni cutanee pruriginose per lo più nell'area della testa / del collo. Può essere questa una manifestazione collegata all'alimentazione?


Sì! A causa del forte prurito le eruzioni diventano escoriazioni che possono degenerare a ulcerazioni della cute.


> Diagnosi: come viene diagnosticata un’allergia alimentare e qual’è il test "golden standard"?


Proprio come l'allergia classica (dermatite atopica), anche l'allergia alimentare si avvale di una diagnosi clinica. Un'anamnesi dettagliata supporta la diagnosi che è chiaramente avvalorata da una dieta di eliminazione 😊 dieta di esclusione) seguita da un test di provocazione.

Il test sierologico alimentare serve a selezionare una proteina e un carboidrato (risultati negativi al test allergico per entrambi gli anticorpi) per la dieta di eliminazione. Il test risulta molto utile anche per quanto riguarda la compliance del proprietario. Questo test non diagnostica una allergia ma serve per selezionare gli allergeni. Il "golden standard" rimane sempre la dieta di eliminazione con la successiva dieta di provocazione.


> Dieta di eliminazione: quante fonti proteiche o di carboidrati può contenere al massimo?


Dovrebbero essere utilizzate solo una fonte di proteine e una di carboidrati. Dopo una dieta di 2 mesi si può quindi provare a inserire un nuovo alimento ogni 14 giorni.


> Dieta di eliminazione: possono venir somministrate anche verdura e frutta nel caso di un'allergia alimentare e, in caso affermativo, quali varietà?


In linea di principio, nel corso di una dieta di eliminazione non dovrebbero venire utilizzate ne frutta ne verdura. Un problema in particolare lo possiamo avere con le verdure ricche di proteine come ad es. i fagioli o la soia: questi alimenti sono quindi, in linea di principio, da considerare come la carne.

Con la dieta di provocazione possono poi essere gradualmente testate sia la frutta che la verdura (solo un allergene ogni due settimane). Il pericolo maggiore lo abbiamo per lo più nel caso di un animale atopico che allo stesso tempo soffre anche di un'allergia alimentare: possono verificarsi reazioni crociate soprattutto tra polline e frutti (ad esempio polline di betulla e mele o carote) – questa situazione è nota anche come OAS (sindrome da allergia orale). Il polline di betulla è molto interessante in questo senso, in quanto può innescare la "sindrome della frutta fresca": avremo una forte reattività crociata tra il polline di betulla e la frutta (soprattutto mele) e varie verdure.
Quindi, nel caso di un'allergia alimentare pura non dovrebbero essere utilizzate verdure contenenti proteine. Inoltre, attenzione ai pazienti che soffrono anche di atopia: si deve sempre essere consapevoli delle reazioni crociate.


> Dieta di eliminazione: per quanto tempo dovrebbe essere eseguita per valutarne il successo?


Per essere significativa, una dieta di eliminazione dovrebbe proseguire almeno per un periodo di 8 settimane (in rari casi, è necessario anche più tempo, ma dopo 2 mesi è già visibile almeno un miglioramento dei sintomi). Altrettanto necessario sarebbe poi procedere con la dieta di provocazione, poiché questo metodo è il "golden standard" al fine di diagnosticare senza alcun dubbio un'allergia alimentare. Tuttavia, il problema qui è di solito che il proprietario è felice che il suo animale sia finalmente privo di sintomi e non vuole quindi esporlo a ulteriori esperimenti.


> Dieta: una dieta idrolizzata garantisce l’assenza di allergeni al 100%?


In una dieta idrolizzata, le strutture che provocano allergia sono scomposte nei loro singoli elementi costitutivi e non vengono riconosciute dal sistema immunitario come un intero allergene. Oltre alle proteine (ad esempio carne, pesce) possiamo trovare anche fonti di carboidrati (riso, soia, ecc.) idrolizzate nel mangime. Tuttavia, ci sono animali che reagiscono anche a questi allergeni idrolizzati, quindi purtroppo non esiste una garanzia al 100%.

> Dieta: quali fonti alternative di carboidrati esistono se il mio animale domestico è allergico ai carboidrati convenzionali?


Si consiglia di cercare fonti alternative di carboidrati ad esempio nei supermercati alimentari ben forniti o nei negozio di alimenti naturali/biologici. Gli esempi includono: quinoa, amaranto, miglio, grano saraceno (questi 4 sono anche privi di glutine), manioca (tapioca), zucca, patate dolci, tapioca.

Attenzione: farro, farro verde, grano duro, kamut, khorassan, piccolo farro/monococco e bulgur sono tutti sottotipi di grano! Il farro è tollerato da alcuni soggetti allergici al grano, ma non esiste una garanzia al 100%.


> Dieta: un paziente mangia renna e patate da anni e li ha sempre tollerati benissimo, ma ora nasce il sospetto che possa aver sviluppato un’allergia a questi alimenti. È possibile?


Certo, ci sono soggetti che soffrono di allergie per le quali devono cambiare e adattare la dieta regolarmente nel tempo poiché attraverso un nuovo contatto allergenico può svilupparsi una nuova sensibilizzazione. È quindi del tutto possibile che da un momento all'altro un paziente non riesca più tollerare una dieta che ha funzionato per anni.


> Dieta: nonostante le classiche diete ipoallergeniche, non si riesce ad eliminare i sintomi allergici in un dato soggetto. Potrebbe essere che il paziente manifesti una reazione allergica anche a questi alimenti ipoallergenici?


Sì, è possibile. Ci sono soggetti allergici che non tollerano proprio le diete commerciali. Ciò può essere dovuto allo stoccaggio, alla metodica di produzione, etc. In questi casi gli acari degli alimenti possono essere i responsabili della risposta allergica. Per questi pazienti è necessario passare ad una dieta casalinga (ad esempio: carne di cavallo e patate). Inoltre ora alcuni studi dimostrano che i mangimi commerciali possono essere contaminati da allergeni diversi da quelli contenuti e dichiarati.


> Intolleranza alimentare: è possibile dimostrarla con il test allergologico alimentare? Come agire in un caso di sospetta intolleranza alimentare?


Poiché l'intolleranza alimentare non è mediata da anticorpi, non può essere rilevata con il test sierologico convenzionale. Se viene sospettata, l'animale dovrebbe sempre seguire una dieta di eliminazione. I meccanismi dell'intolleranza alimentare sono complessi. Possono avere un ruolo: l’intossicazione alimentare (tossine nei mangimi), l’intolleranza farmacologica (ad es. avvelenamento da cioccolato), i meccanismi pseudoallergici (istamina mediati: alto contenuto di istamina nei mangimi), le reazioni metaboliche (intolleranza al lattosio), l’idiosincrasia alimentare (simile all'allergia alimentare ma senza meccanismo immunologico, ad esempio: additivi per mangimi) e l’intolleranza ai disaccaridi. Un'allergia alimentare classica invece è mediata dagli anticorpi e gli allergeni possono essere rilevati mediante i test sierologici alimentari.


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by Dott.ssa Deborah Fratucello