Alex Tolloi

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Videogames e app per diagnosi precosi del Parkinson

2019-10-06 08:46:43

Diagnosticare il morbo di Parkinson con un videogame o con delle app. Strano ma vero. Questa malattia è disturbo neuro-degenerativo; le terapie ad oggi disponibili ne trattano soltanto i sintomi.

Alcuni scienziati europei, tuttavia, hanno sviluppato non solo vaccini ma anche "app" per ridurre la gravità e migliorare la funzionalità nei pazienti.

UN'APP PER LA DIAGNOSI PRECOCE

Un'associazione di pazienti della Grecia settentrionale ha collaborato con un gruppo di ricercatori del progetto dell'Unione europea "I-PROGNOSIS” per trovare risposte a molte domande. Ermioni aveva 49 anni quando le fu diagnosticato il Parkinson. Lei è una dei 35 pazienti che si sono offerti volontari qui a Salonicco per testare diversi videogiochi progettati per fornire migliori trattamenti.

Lavora ancora come insegnante di lingua tedesca. Ma la malattia, ci spiega, le ha cambiato bruscamente la vita: "Ora ci metto molto più tempo per programmare tutte le mie attività quotidiane. Ad esempio, quando vado a fare la spesa so che avrò bisogno di molto più tempo, quindi non vado al supermercato nelle ore di punta, perché devo fare la spesa e mettere tutto quello che compro molto lentamente nelle borse e non voglio stressarmi. Poi ci metto molto più tempo a prepararmi per il lavoro, a vestirmi o a truccarmi; per tutte le mie attività quotidiane ho bisogno di qualche ora in più. Anche per cucinare.”

https://t.co/cJpDmIGG2n

LOTTA CONTRO IL TEMPO PER RICONOSCERE I SINTOMI

I ricercatori hanno sviluppato 14 diverse terapie per aiutare i pazienti a riguadagnare la tensione muscolare, per migliorare la propria forma fisica e combattere la depressione.

Attualmente, sotto stretto controllo clinico, questi video-games sono essere utilizzati sia in strutture specifiche che a casa, ma solo sotto prescrizione medica.

Bulula Dias, educatrice Sociale e Fisica presso l'Università di Lisbona ci spiega che, dopo la prescrizione medica, se i pazienti giocano con almeno tre o quattro di questi video-games per circa 30 minuti al giorno ogni settimana, vedranno un miglioramento della malattia; e l’evoluzione della malattia potrebbe anche stabilizzarsi. 

Da parte loro, i neurologi potrebbe controllare i progressi dei loro pazienti sia online che durante le normali consultazioni. Queste app, dicono i dottori qui in Grecia, potrebbero davvero diventare uno strumento terapeutico di grande aiuto. "Questi esercizi, questi programmi per computer, possono essere davvero efficaci come strumenti di trattamento. Sono rigorosamente mirati e realizzati su misura. Possono essere adattati alle esigenze di ogni paziente", sottolinea Sevasti Bostantjopoulou, Professoressa emerita di Neurologia presso l’Università Aristotele di Salonicco.

Paesi dell’Unione Europea con il tasso di malati più alto del mondo

https://infogram.com/futuris-ep-33-iprognostic-1h7g6kyjlx1o4oy

I-PROGNOSIS: IL PROGETTO EUROPEO

Gli scienziati di questo progetto di ricerca dell'Unione europea “I-PROGNOSIS” vogliono anche migliorare la diagnosi dei primi segni del Parkinson. Il tutto con l'aiuto di una piattaforma integrata in dispositivi come smartphone o orologi. 

Dimitris Iakovakis è un ingegnere Elettronico ed Informatico e lavora presso l’Università Aristotele di Salonicco. "Stiamo ancora testando i nostri strumenti di intelligenza artificiale su persone differenti, sia su persone sane che su pazienti con il Parkinson", racconta. "L'app ci aiuta a raccogliere dati significativi tutto l'anno, in modo da poter identificare con precisione se ci potranno essere dei cambiamenti nei pazienti. Questo dovrebbe aiutarci a determinare gli schemi utili che potrebbero portare alla diagnosi precoce della malattia.”

https://twitter.com/cnectcloud/status/1070277475664568325?s=21

Il sistema mira a identificare piccoli tremori, rallentamento dei movimenti, perdita dell’uso della voce o di alcune espressioni del viso, sintomi correlati con il Parkinson. "Siamo piuttosto ottimisti. Dopo tre anni di ricerca e sviluppo, abbiamo raggiunto un tasso di precisione di circa l'82-85% nelle stima delle nostre diagnosi precoci. Ora ovviamente dobbiamo estendere la base dei nostri pazienti per ottenere ancora più dati; questo è il nostro obiettivo per i prossimi anni”, fa notare Leontios J. Hadjileontiadis, Docente di Ingegneria ed Informatica presso l’Università di Salonicco e Coordinatore del Progetto Salonicco “I-PROGNOSIS”.

Con questi strumenti e tanto lavoro, i ricercatori sperano di poter aiutare i pazienti e combattere una malattia che colpisce almeno 10 milioni di persone in tutto il mondo.