Alessio Tanca

Come iniziare a accettarsi per quello che si è

2019-08-14 06:09:26

Nessuno è perfetto: facile a dirsi. Difficile metterlo in pratica. Ecco come imparare ad accettarsi - nel corpo e nella mente - con serenità. Per vivere meglio con se stessi e con gli altri

L’anelito alla perfezione è spesso ricorrente: molte persone non riescono ad essere serene e ad accettarsi per quel che sono e come appaiono se stesse e agli altri. 


Perché accade questo?


Secondo il professor Roberto Pani, psicoterapeuta a Bologna e docente di Psicologia Clinica all'Università di Bologna, uno dei responsabili di questa mancata accettazione di se stessi potrebbe essere il pensiero inconscio che farebbe costruire dentro di sè una sorta di 'sillogismo razionale' del tipo: "se io sono perfetta, nessuno avrà alcunché da criticare di me: così non sarò rifiutata nè criticata, e quindi sarò accettata".


Il punto è che le persone perfezioniste fanno di tutto - o almeno tentano - per avvicinarsi alla perfezione. Anche se non ci riusciranno mai. Lo scopo finale è quello di essere accettati. Da chi? Ecco che ritorna il pensiero inconscio: "dagli altri, forse originariamente non deluderò le aspettative dei genitori, delle sorelle più grandi o dei fratelli vicini psicologicamente ai genitori. Forse non deluderò e sarò degna delle amiche più belle, più raffinate, più intelligenti di me, più mature, quelle che ci sanno fare molto più di me...".


Peccato che la perfezione non esiste e sarebbe meglio dare valore a se stessi perché le nostre caratteristiche sono originali e importanti. Solo l’insicurezza può rappresentare un problema. Ma non possiamo alimentare un circolo vizioso. Per evitare che l'insicurezza ci ammorbi è bene elaborare le cause che ci hanno portato ad essere insicuri.


Dal punto di vista pratico, è meglio per noi - e la nostra serenità «Accettare e comprendere che i difetti non esistono in sè, ma esistono solo nel vivere se stessi come inadeguati: altrimenti si continua a far crescere l’insicurezza che si basa su fantasmi persecutori che sono tormentosi e non risolvono niente, anzi aggravano la situazione perché diventano vere e proprie ossessioni» prosegue lo psicoterapeuta.


Accettiamo di essere come siamo e cerchiamo di migliorarci con serenità puntando non alla perfezione, ma alla positiva concretezza delle nostre caratteristiche. È fondamentale non guardare a chi dovrebbe giudicarci come quando eravamo bambini: in questo modo eviteremo di mantenere inconsciamente la odiata e al tempo stesso cercata dipendenza dallo sguardo censore degli altri (ma che ormai abbiamo interiorizzato).


Che cosa possiamo fare per accettare noi stessi con maggior serenità? Innanzitutto comprendere che non conviene combattere contro i mulini a vento: darsi 'provvisoriamente' un po’ di fiducia e di coraggio nel valorizzare se stessi nutre l'autostima. Inizia a essere orgogliosa di ciò che sei: un difetto fisico, come un naso considerato non perfetto o un volto dai lineamenti irregolari, può diventare il tuo punto di forza perché ti caratterizza.


Smetti di confrontarti con gli altri. Quando guardiamo sconfitti a noi stessi, è perché idealmente consideriamo le caratteristiche dell'altro migliori. In realtà, stiamo conducendo una battaglia senza senso. Se osiamo abbandonare per un attimo i canoni ci rendiamo conto che i corpi, i colori, le sfumature e tutto ciò che siamo sono così unici che diventa assurda anche solo l'idea di fare paragoni. In fondo, accettarsi significa imparare a vedersi: il primo passo di un lungo viaggio che ci impegnerà fino all'ultimo dei nostri giorni.