Non siamo mica delle statuine š
Cosa si intende per stabilizzatore d'immagine?
La macchina fotografica reflex ha un problema intrinseco non da poco: lāessere umano che la maneggia. Lāuomo, per quanto possa essere preciso e fermo, non riusciràā mai a tenere una macchina fotografica perfettamente ferma: il battito del cuore, il respiro, i microspasmi muscolari sono tutti movimenti che, a certe velocità di scatto, incidono e non poco sulla fotografia finale, rendendola mossa. Un problema affrontato dai vari costruttori con lāintroduzione dei cosiddetti stabilizzatori dāimmagine.
Lāeffetto mosso è direttamente proporzionale alla lunghezza focale ed al tempo di scatto. Per grosse linee possiamo calcolare il tempo di scatto limite per non avere mosso sulla foto semplicemente ātrasformandoā la lunghezza focale nel tempo minimo di scatto: con un obiettivo a lunghezza focale di 100mm il tempo di scatto minimo sarà più o meno 1/100s, con un obiettivo a lunghezza focale di 200mm il tempo minimo per evitare il mosso sarà allāincirca 1/200s e così via.
Per evitare il mosso non cāeā trucco che tenga: possiamo trattenere il respiro, fermare il battito cardiaco, usare un monopiede, un bilanciereā¦ma alla fine avremo sempre un limite oltre in quale non saraā possibile andare. Soprattutto di notte dove i tempi di scatto sono necessariamente più lunghi. E per questo motivo le case costruttrici di macchine fotografiche hanno inventato la stabilizzazione dāimmagine.
Stabilizzatore sul Sensore (corpo macchina)
Questo sistema opera direttamente sul sensore: grazie ad un sistema di molle, bilancieri e motori, il sensore CCD o CMOS che sia si muove compensando i movimenti del nostro corpo. Il processore dedicato alla stabilizzazione effettua un check e una correzione ogni 1/1000 di secondo: grazie ad esso è possibile guadagnare qualcosa come 2-3 stop (se non qualcosa di più negli ultimissimi modelli). Questo si traduce in un tempo di scatto più lungo: se senza stabilizzatore e con focale 100mm non dovremmo scendere sotto un tempo di scatto di 1/100, con uno stabilizzatore possiamo dividere per 3 questo valore e scendere a 1/40s senza problemi! Un guadagno enorme soprattutto quando scattiamo una foto in condizioni di scarsa luminosità.
La stabilizzazione sul corpo macchina ha due vantaggi innegabili: il prezzo ed il peso delle lenti. Essendo assente sulle lenti il sistema di stabilizzazione, queste costeranno di meno. E peseranno di meno essendo assente tutta lāelettronica dedicata. Di contro, ovviamente, le macchine fotografiche costeranno di più. Diciamo che una stabilizzazione può aumentare il prezzo di un corpo macchina anche di 500/700 euro. Al momento eā Sony la compagnia che ha puntato su questo tipo di stabilizzazione.
Stabilizzatori dāimmagine: Obiettivi Stabilizzati
Se Sony usa lo stabilizzatore sul corpo macchina, Canon (IS ā Image Stabilization) e Nikon (VR ā Vibration Reduction) hanno puntato su quello montato sugli obiettivi. Un approccio interessante in quanto permettono allāutente finale di scegliere quanto spendere: se non si ha un grosso budget si può puntare su obiettivi non stabilizzati il cui prezzo sarà circa la metà dellāequivalente stabilizzato. Ovviamente i corpi macchina, se paragonati ai Sony, costano meno mancando appunto lāelettronica di stabilizzazione.
La stabilizzazione ottica funziona in maniera identica a quella applicata sul sensore solo che a muoversi non è più il sensore ma le lenti presenti allāinterno dellāobiettivo. Il filmato in basso mostra unāottica Canon mentre il sistema di stabilizzazione agisce, appunto, sulla lente.
Vantaggi e svantaggi: lo svantaggio è il peso dellāobiettivo ed il suo prezzo anche se, come detto, sul mercato si trovano anche obiettivi senza la stabilizzazione. Un altro vantaggio è la rottura del sistema: se si danneggia su un corpo macchina, vi tocca mandare in riparazione tutto e perderete la vostra capacitaā fotografica. Se si rompe la stabilizzazione di un obiettivo, potrete sempre usarne altri.
Occhio che alcune compatte high-level (mi viene in mente la Canon G11, G10 e anche G9 nonché alcune Panasonic della serie Lumix) presentano questa stabilizzazione sulle loro ottiche. Quando ne scegliete una, quindi, informatevi. Fa una grandissima differenzaā¦.
Stabilizzatore Digitale
La stabilizzazione digitale è qualcosa di simile, in termini di concetto, alla stabilizzazione ottica: un processore registra, tramite una coppia di giroscopi, i movimenti che la macchina subisce durante uno scatto. Una volta scattata la fotografia, il processore prende i valori di movimento registrati dai giroscopi e li āapplicaā alla fotografia, pixel per pixel. In pratica la stabilizzazione digitale āgiraā i pixel.
La stabilizzazione digitale ovviamente ha un costo decisamente inferiore rispetto a quella ottica, offre un buon risultato (non paragonabile ovviamente a quella ottica) ed eā implementato in moltissime digitali compatte di fascia medio-alta.