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Tulsi Godwa, la dea degli alberi
Tulsi Gowda è un’ambientalista che cura la foresta del Karnataka. Ha 83 anni, è originaria della tribù degli Hakkali, dell’India del Sud.Viene considerata “l’enciclopedia della foresta” per la sua grandissima conoscenza di semi e piante, pur senza aver ricevuto un’istruzione formale.
Secondo i rapporti del Governo Indiano, ha piantato finora oltre 100.000 alberi. Ha lavorato tutta la sua vita per proteggere il Pianeta.
Nata in una famiglia della tribù Hakkali in un povero villaggio del Karnataka, ha perso suo padre a due anni. Si è sposata a 11 anni. Quando ha perso il marito ha iniziato a collaborare, pagata alla giornata, per il dipartimento forestale del Karnataka, dedicandosi in particolar modo alla cura dei semi nel semenzaio di Agasur.
È stata volontaria nel programma di rimboschimento dello stato. Dopo essere stato sostenuto per anni, il dipartimento forestale, solo quattordici anni fa, ha finalmente riconosciuto i suoi sforzi e le ha dato un lavoro fisso come piantatrice di alberi. Oggi vive con una piccola pensione, sua unica fonte di reddito.
Non soltanto ha piantato innumerevoli alberi che rendono migliore la vita dell’intero pianeta, ma ha anche aiutato a impedire ai bracconieri di distruggere la fauna selvatica e lavorato per prevenire gli incendi boschivi.
Grazie al suo vasto archivio e le sue accurate conoscenze sulla flora, ha difeso le pratiche del governo e dei proprietari di piantagioni che devastano l’ambiente.
Attraversa le piantagioni a piedi nudi e le basta sfiorare le foglie con le dita per capire come stanno i germogli. Tulsi Gowda ha perso il conto delle centinaia di migliaia di piante che ha restituito alla foresta del Karnataka, proteggendo le specie autoctone e promuovendone la rigenerazione.
Per il contributo inestimabile fornito all’ambiente e la sensibilizzazione alle giovani generazioni, le è stato assegnato il Padma Shri Awards 2020, quarta onorificenza civile nazionale indiana.
Sguardo fiero, capelli raccolti, il sari tradizionale con i gioielli che le adornano collo e polsi, Tulsi Gowda viene definita dagli ambientalisti una “enciclopedia della foresta”, ma per la sua tribù è la “dea degli alberi”.
Il suo nome è quello di una pianta dalle innumerevoli proprietà, tulsi (ocimum sanctum) simile al basilico, considerata sacra perché la manifestazione della dea Lakshmi nel mondo vegetale.
Le sono state riconosciute competenze fuori dall’ordinario, soprattutto in merito alla rigenerazione delle piante autoctone.
Dopo anni di studio era emerso che, in India, il 90 per cento degli alberi nativi ha difficoltà di rigenerazione, nonostante tutte le ricerche condotte in questo campo. Gowda sa identificare l’albero madre di ogni specie in qualsiasi punto della foresta. La rigenerazione delle piante è più efficace quando il seme viene dall’albero madre: lei conosce il tempo della fioritura, della germinazione e sa cogliere il momento migliore per raccogliere il seme dell’albero madre. Non sa spiegarti come, ma ne è a conoscenza, perché parla il linguaggio della foresta e vederla all’opera è un’esperienza incredibile.
Anche se in pensione, e benché torni al dipartimento forestale solo per consegnare i semi migliori che trova, questa forte donna hakkali non ha smesso di creare consapevolezza sul ruolo vitale delle piante, dei fiori e delle erbe.
Spiego sempre ai bambini che la foresta va protetta e nutrita. Dobbiamo farlo tutti; se c’è un bambino, lasciate che pianti un seme e che se ne prenda cura.
Lunga vita alla dea degli alberi, dunque!