Alessia Lenoci

Founder Junior

Più si fotografa, meno si vive il momento.

2019-07-22 09:03:04

DIMENTICARE momenti importanti della propria vita, perché presi dall'ansia di fotografare o filmare.

L'ossessione di immortalare episodi con video e foto, per poi condividerli, potrebbe avere un effetto negativo sulla memoria. Lo rivela uno studio coordinato da Maryanne Garry, docente di Psicologia alla Victoria University di Wellington, in Nuova Zelanda. 


Secondo la ricerca, la fotocamera e la videocamera che si trovano ormai nella maggior parte dei cellulari, stanno rovinando i nostri ricordi, impedendoci di vivere con serenità il presente. L'idea di cogliere in uno scatto istanti magici e unici di matrimoni, feste o viaggi impedisce di partecipare a pieno a situazioni piacevoli. Stress e tensione fanno sì che nulla viene impresso nella nostra mente. Un problema che tende ad aumentare nel caso dei selfie, dove alla preoccupazione per la scelta dell'inquadratura giusta, si aggiunge quella di apparire fotogenici. 


Insomma più si fotografa, meno si 'vive' il momento. Fra chi osserva e il mondo si crea una parete invisibile, che impedisce di vivere completamente esperienze. Garry ha approfondito da tempo il rapporto fra tecnologie digitali e cervello e ora sta studiando gli effetti della fotografia sui ricordi d'infanzia. "Le persone fanno mille foto e poi le scaricano da qualche parte e in realtà non hanno il tempo di guardarle molto perché è troppo difficile etichettarle e organizzarle. Questa mi sembra una perdita", spiega Garry. 


Dai compleanni alle vacanze, tutti vogliamo ricordare quei momenti preziosi grazie a una fotografia. Ma scattarle in modo frenetico, può secondo la psicologa farci dimenticare tutto in un lampo. Inoltre mentre in passato gli album esposti nelle librerie di casa, potevano essere sfogliati di tanto in tanto, oggi centinaia di immagini digitali archiviate nei computer, su chiavette o cd sembrano 'scomparire'. E nell'era della 'dematerializzazione' anche l'album dei nostri ricordi si cancella.

Valeria Pini

Ho riproposto questo articolo non mio, ma penso un importante spunto di riflessione per tutti noi, di questi tempi!