Alessia Lenoci

Founder Junior

Le chiamiamo rondini, ma sono rondoni!

2020-05-02 18:13:11

Ho sempre aspettato che tornassero ogni anno fin da bambina a danzare e cantare nei cieli di primavera. Mentre vi scrivo sono su un terrazzo guardo il cielo in festa e vedo rincorrersi questi uccelli gioiosi.


Quasi tutti gli uccelli che vediamo in città non sono rondini, ma rondoni o addirittura balestrucci. I primi vivono nelle costruzioni più alte, anche nei centri cittadini, i secondi più in periferia. I grandi gruppi di uccelli che si inseguono volando a gran velocità, per esempio, sono certamente rondoni. Che non sono affatto “mariti delle rondini” come si sente dire. 


Le rondini preferiscono stalle e altre costruzioni in piena campagna: rimesse, garage e altri edifici rurali. Questo perché la specie è molto legata alla presenza di grandi mammiferi; in Africa possono essere bufali, gazzelle o mucche domestiche, che camminando nella savana spaventano e fanno alzare i piccoli insetti di cui si cibano le rondini. Anche se da noi si devono accontentare di qualche mucca o cavallo al pascolo.


Non si può parlare ancora di rischio estinzione, ma il declino è evidente: in molte aree di studio delle rondini si è osservata una diminuzione della loro popolazione di circa il 50% in soli dieci anni. 


Il pericolo maggiore proviene molto probabilmente dalla migrazione. Oltre a superare il rischio della distanza, che può arrivare a 15.000 chilometri, o dei cacciatori, gli stormi che arrivano in Africa devono affrontare il deserto del Sahara, la cui estensione, a causa del riscaldamento globale, cresce di anno in anno. Una vera e propria “barriera ecologica” difficile da valicare per un uccello così piccolo.