Non è fantascienza né il risultato di un esperimento di ingegneria genetica, ma una vera pianta messa a punto con raffinate tecniche d’innesto. L’idea di creare il “Tree of 40 fruit” nacque nel 2008, quando il professore scoprì che il frutteto della New York State Agricultural Experiment Station stava per essere chiuso. Qui erano conservate centinaia di varietà native di frutti con nocciolo, alcune delle quali con una storia di 150-200 anni. Preoccupato dal fatto che potessero andare perdute per sempre alcune rare varietà ospitate nel complesso, con una storia di centinaia di anni alle spalle, decise di acquistarlo in toto con i suoi risparmi.
A quel punto prese il sopravvento l’estro artistico, e decise di creare un’unica pianta in grado di produrre 40 dei frutti con nocciolo più preziosi del frutteto. Per crearla realizzò uno schema dettagliato sui cicli di maturazione e produzione dei singoli frutti, e attraverso peculiari tecniche di innesto – come quella chiamata chip-budding – ha iniziato a creare il suo bellissimo albero “Frankestein”, piazzando ramo dopo ramo.
Ci sono voluti cinque anni prima di ottenere il primo, vero Tree of 40 fruit, ma il risultato è valso tutti gli sforzi e il tempo investito. Dai rami multicolori della pianta, infatti, tra giugno e ottobre maturano ciliege, mandorle, prugne, pesche, albicocche, pesche noci e altro ancora, alcune delle quali di varietà estremamente rare e preziose.
Dal 2014 a oggi Van Aken ha realizzato oltre venti di questi alberi-opere d’arte, alcuni dei quali sono esposti in gallerie e musei americani. Tra gli aspetti più interessanti del Tree of 40 fruit vi è il fatto che produce una quantità di frutta che evita gli sprechi, non troppa né troppo poca, ma varia e col giusto mix di colori e sapori.
da erbesalus.it