Alessandro Rebuscini

"Est modus in rebus".

LA DANZA DI OKINAWA: APPROFONDIMENTO.

2020-12-30 20:12:09

In questo articolo, che rappresenta la seconda parte dell'articolo che è stato pubblicato sulla rivista SAMURAI.


Nell'articolo viene presentato un approfondimento sulla danza tradizionale di Okinawa, che come abbiamo potuto leggere nella prima parte, condivide alcuni aspetti importanti con il karate.

Prima di iniziare con questa seconda parte dell'articolo, ti consiglio ed invito se ancora non l'hai fatto a leggere la prima parte per avere un quadro generale più preciso.

La danza di Okinawa viene suddivisa in quattro "stili" principali da cui derivano diversi "sotto-stili".

Ognuno di questi tipi di danza possiede delle caratteristiche contraddistintive che derivano da diverse condizioni storiche e sociali. Ogni tipo di danza racchiude e raffigura una particolare visione del mondo ed esprime i sentimenti della popolazione.

Inizialmente la danza era eseguita da soli uomini ma nel tempo anche le donne presero parte a quest'arte. L'arte della danza insieme a quella della musica e dell'opera sono i simboli della cultura okinawense, che è una cultura unica nata dall'assorbimento di alcuni elementi tipici delle culture con le quali quest'isola ebbe rapporti, in primis la cultura cinese e quella giapponese, ed amalgamate con la propria cultura.

Una volta filtrati i diversi elementi attraverso la sensibilità e l'estetica tipica dell'isola essi divennero parte integrante della società. 

Le quattro tipologie di danza sono:

  • Koten-buyo o danza classica o di corte;
  • Zo-udui (odori) o danza popolare;
  • Sosaku-buyo o danza creativa "moderna";
  • Minzoku-buyo o danza etnica o folkloristica.

Danza classica o di corte


La danza classica, è divisa in alcune sottocategorie che si differenziano per l'età dei protagonisti e delle storie rappresentate. Troviamo la "rojin odori" o danza di persone anziane, troviamo la "wakashu odori" o danza dei ragazzi, troviamo la "onna odori" o danza femminile e troviamo la "nisai o nise odori" ovvero la danza dei giovani.

Ognuna di queste ha delle particolarità e rappresenta diverse fasi ed esperienze della vita umana. La danza classica viene anche chiamata "ukanshin odori" in contrapposizione a "zo odori" le cui origini risalgono solamente alla seconda metà del periodo Meiji (1868-1912) quando vennero aboliti i clan e furono istituite le prefetture.

La danza classica veniva utilizzata nelle dimostrazioni che si tenevano in occasione dell'arrivo delle delegazioni cinesi. Queste esibizioni erano note come "i sette banchetti" e presero il nome di "kansen odori" o "ukanshin odori". Il significato di "kansen odori" era "le prestazioni atte ad intrattenere gli inviati che hanno viaggiato fino alle Ryukyu sulla nave Kansen".

Le caratteristiche principali che le quattro sottocategorie della danza classica vogliono rappresentare sono rispettivamente:

  • Rojin odori: pone l'enfasi sulla longevità;
  • Wakashu odori: incentrata sull'esuberanza e la gioia della giovinezza;
  • Onna odori: esprime simbolicamente la sofferenza delle donne per evocare compassione e/o pietà;
  • Nise/Nisai odori: celebra il futuro dei giovani.

La danza classica veniva utilizzata anche in occasione dei frequenti viaggi di alcuni ambasciatori inviati nella capitale del clan giapponese dei Satsuma che aveva sede a Kagoshima, e nella capitale giapponese che era Edo dove i nobili delle Ryukyu dovevano recarsi per affari ufficiali e cerimonie.

Si può quindi affermare che l'arte della danza okinawense divenne più raffinata durante il periodo di dominazione da parte dei Satsuma, che iniziò nel 1609 e durò sino al 1879, in quanto gli ufficiali che si recavano sul suolo giapponese poterono vedere dal vivo e "rubare" quello che ritennero più bello delle arti dello spettacolo giapponese.

Danza popolare o mista


La danza popolare, come anticipato precedentemente è nata all'incirca verso il 1879 quando Okinawa divenne una prefettura giapponese. In questo contesto i membri della classe privilegiata di Shuri (i nobili) che svolgevano le arti di intrattenimento come le danze, persero il lavoro e la loro classe sociale.

Con il passare degli anni vennero costruiti alcuni piccoli teatri nei pressi della città di Naha, precisamente nella zona portuale, dove venivano fatte regolarmente rappresentazioni di danza classica e di Kumi odori, una forma d'opera (di cui parlerò nel prosieguo dell'articolo) che viene considerata la danza ufficiale di Okinawa.

In questo nuovo ambiente e contesto socio-culturale è nata la "zo odori" che ha da sempre rappresentato lo stile di vita dei pescatori, degli agricoltori e della gente comune. 

Ritengo importante in questo preciso punto del discorso fare una piccola annotazione in quanto trovo che proprio qui si può ricercare un collegamento tra la danza e le arti marziali.

Quando la nobiltà isolana perse in parte i propri privilegi dovette re-inventarsi e per non perdere quello che aveva imparato durante gli anni passati a corte, apportò delle modifiche alle arti che conosceva, utilizzando e sfruttando quello che il nuovo stile di vita che intraprese obbligatoriamente gli offriva.

Le danze quando furono per le prime volte osservate dalle persone comuni dell'isola risultarono troppo raffinate e quindi non ebbero grande successo. Come conseguenza i musicisti ed i ballerini professionisti si resero conto che erano necessarie delle modifiche per far sì che, anche le persone con un grado di coltura bassa potessero apprezzarne i contenuti.

Per quanto riguarda invece l'utilizzo delle armi, una volta perso lo stato privilegiato ed essersi ritrovati a svolgere i lavori più umili, queste persone iniziarono ad applicare la loro conoscenza bellica e marziale a strumenti che venivano usati quotidianamente durante lo svolgimento delle mansioni lavorative.

Ecco come probabilmente il kobudo di Okinawa è nato oppure si è andato a modificare, proprio come avvenne per la danza.

Non è escluso dal discorso anche il karate in quanto sempre per gli stessi motivi vi era la necessità di non far "morire" quello che in duri anni di addestramento gli ex nobili avevano imparato e quindi la danza risultava essere uno strategico veicolo per trasportare nel tempo, tra l'altro in modo discreto, quei segreti e quelle conoscenze marziali che erano state vietate.

Probabilmente le tecniche marziali vennero inserite e camuffate nei movimenti dolci e lenti della danza e in questo modo si mantennero "vive" e vennero trasmesse fino a raggiungere i giorni nostri.


Chiusa questa mia personale riflessione che ritenevo però importante voglio proseguire con le altre due tipologie di danze tipiche dell'isola.

Danza creativa o moderna


La danza creativa o moderna è quella con una storia più recente ed è coreografata da ballerini moderni. Possiamo trovare tra le diverse rappresentazioni di questo genere:

  • Watanjabuni;
  • Higasaodori;
  • Bunomai;
  • Yugyonagare.


Fino al periodo dopo la Seconda guerra mondiale le opere e le danze di Okinawa erano molto popolari e seguite sull'isola ma con l'avvento delle nuove tecnologie e forme di intrattenimento come la televisione ed i film le antiche arti dell'isola ebbero un declino.

Negli ultimi anni però i giovani artisti cha hanno studiato le arti tradizionali all' Università della Prefettura delle Arti di Okinawa, hanno dato vita a nuove forme, moderne, di danza e teatro unendo anche elementi derivanti da altre arti dell'isola tra cui le arti marziali. Vi sono anche una sorta di "musical" ovvero teatro cantato che ha il nome di "kageki" ed anche una forma di teatro parlato chiamato "serifu-geki".


Voglio menzionare un particolare che oltre a fungere da approfondimento sul "bunomai" può aiutarci a comprendere ancora meglio i rapporti tra danza, musica e teatro e le arti marziali.

Gichin Funakoshi nel 1914 scrisse in merito ad alcune danze rurali chiamate "Mekata" dicendo che secondo lui questo tipo di danza ed il karate antico avevano le stesse origini.

Purtroppo, questa danza si estinse dopo gli anni '70 del secolo scorso ed oggi è considerata come un'arte scomparsa. Negli ultimi anni si è sviluppata una forma di danza chiamata "Bunomai" che è nata dall'idea di ridare vita al "Mekata" combinandola con altre forme teatrali ed utilizzando anche movimenti e forme tipiche (kata) del karate e del kobudo incorporandoli in alcuni contesti e scenari storici.

Le due danze però sono diverse e non vanno confuse. Quello che però è utile per la nostra ricerca è sapere che alcune autorità del karate hanno, seguendo quando anticipato ad inizio XX secolo da Funakoshi ed Iha Fuyu, -che scrisse un saggio sulle origini del karate nel quale attribuì l'origini di alcune danze, nelle quali si simulano degli scontri tra i due partecipanti, al Mekata che definiva essere una vera e propria arte marziale-, individuato una caratteristica in comune tra il karate ed il Mekata che consiste nel modo in cui vengono utilizzate le mani nelle due discipline.

Derivando il karate dal Te (mano), che fa dell'uso delle mani la sua principale caratteristica, l'origine di queste arti viene fatta risalire a tempi antichi e in comune tra loro.

Funakoshi Gichin sosteneva addirittura che il Te derivava dal Mekata e una volta fusosi con le arti marziali cinesi giunte sull'isola questi "ingredienti" diedero origine al karate. Tra le forme di Mekata ve ne erano alcune che prevedevano l'utilizzo del bastone lungo (bo) e probabilmente alcune di queste sono ancora vive e si possono trovare nei villaggi sparsi per l'isola.


Danza etnica o folkloristica


Questo genere di danza venne e viene tutt'oggi tramandata di generazione in generazione in base alla località dell'isola. Ogni villaggio ha una o più particolare forma di danza ma ve ne sono alcune che sono riconosciute ed utilizzate su tutta l'isola. Alcune di esse sono:

  • Shishimai;
  • Eisa;
  • Bouodori.


Queste arti popolari, così chiamate perché vengono utilizzate durante feste ed eventi regionali, sono vere e proprie attività di gruppo in quanto le persone ballano e cantano insieme.

La danza Eisa che è una tra le più famose ed antiche sull'isola si dice che abbia le sue radici nella danza buddista ed arrivò sull'isola attraverso il contatto con la cultura giapponese. Inizialmente questo tipo di danza veniva utilizzata principalmente durante le feste finalizzate ad onorare gli antenati defunti

Prima di concludere questo articolo fare qualche breve accenno anche alla musica okinawense che accompagna le danze e al Kumi odori che è la forma teatrale dell'isola.


Kumi odori


Il Kumi odori è la forma teatrale dove danza, musica e parole si amalgamano andando a dar vita a dei racconti passati di generazione in generazione. I contenuti tematici variano dalla maturità, al romanticismo, all'amore familiare fino ad arrivare a tematiche di vendetta e violente uccisioni.

Viene considerata come una proprietà culturale intangibile e immateriale del Giappone (1972) ed è anche definita come una versione okinawense dell'opera europea. Molto belli e di pregevole fattura sono i costumi e le scenografie presenti nelle varie scene che sono frutto di una grande abilità nella produzione di prodotti artigianali di grande qualità. I metodi utilizzati per creare questi prodotti risalgono al periodo tra il XV e il  XVI secolo ovvero il periodo di massimo splendore per quanto riguarda gli scambi commerciali tra il regno delle Ryukyu con i paesi esteri.

Il Kumi odori risale al XVIII secolo più precisamente si dice che nacque nel 1718 quando fu creato da Choukun Tamagusuku che fu nominato magistrato di danza dalla corte reale. Quest'ultimo basandosi su alcune leggende delle Ryukyu, sulle antiche arti di spettacolo dell'isola e traendo anche spunto dalle arti giapponesi creò questa forma di intrattenimento che inizialmente servì ad intrattenere gli inviati cinesi che giungevano sull'isola.

Simile alle forme giapponesi del Noh e del Kyogen è stato tramandato fino al giorno d'oggi quando nel 2010 è stato registrato come patrimonio culturale dell' UNESCO

La musica di Okinawa


La musica è di fondamentale supporto agli spettacoli di danza tipiche di quest'isola tropicale e viene suonata da musicisti chiamati "jikata". Questo tipo di musica è composta da una parte cantata che prende il nome di "uta" e di una parte suonata che prende il nome dallo strumento utilizzato per creare la melodia ovvero il "sanshin".

Unendo i due termini si ottiene il nome con cui viene definita questa particolare musica di accompagnamento alla danza: "utasanshin".

Il sanshin è un liuto di origini cinesi, che in Giappone dopo qualche modifica divenne lo "shamisen", ed ha un valore molto importante per il popolo dell'isola in quanto è uno dei simboli che maggiormente incarna le caratteristiche della cultura e dell'orientamento della società tipica dell'isola.

Basti pensare che a differenza dalla cultura nipponica che aveva l'usanza di lasciare di generazione in generazione come cimelio di famiglia una spada, ad Okinawa al posto dell'arma, simbolo della tradizione dei samurai, era il sanshin, uno strumento musicale, ad occupare una posizione simile a quella della spada.

Questo dimostra come la mancanza di una tradizione orientata alla guerra ed orientata invece alla cultura come mezzo per intrattenere l'estraneo sono da sempre il marchio che contraddistingue lo spirito delle Ryukyu. 

Conclusione

Quando si fanno ricerche sull'isola di Okinawa, sulla sua cultura e sulle arti che si sono li sviluppate, non si può non venire a conoscenza dello spirito pacifico del popolo delle Ryukyu.

Questa particolare cultura ha quasi sempre cercato di evitare di risolvere le controversie con gli altri stati utilizzando la forza militare, ed ha capito che la via della pace era la più efficace.

Le origini delle arti sviluppatesi sull'isola sono cinesi, giapponesi e anche di altri luoghi dell'asia ma sono tutte state filtrate attraverso il modo di essere tipico ed unico della cultura delle Ryukyu. Molte di esse hanno origini in comune e comunque tutte hanno permesso di sostenere la vita spirituale e culturale delle persone di queste isole. 

Per quanto riguarda il rapporto tra danza ed arti marziali, che è il tema principale di questo articolo, spero di aver dato qualche informazione utile ed interessante per chi desiderava conoscere quali possibili vicinanze queste arti hanno e allo stesso tempo spero di aver incuriosito chi non aveva mai preso in considerazione questo argomento.

Invito tutti ad effettuare, se interessati, aggiuntive ricerche servendosi di internet in quanto ci sono veramente molte fonti affidabili e ricche di ulteriori informazioni. In lingua italiana ho sempre fatto fatica a trovare materiale interessante e soprattutto affidabile quindi mi son permesso di prendere i dati più interessanti e tradurli con la mia personale rielaborazione


Fonti:

https://www.oki-islandguide.com

http://okinawa.com

https://www.visitokinawa.jp

https://www.nt-okinawa.or.jp

http://ryukyu-bugei.com

https://ameblo.jp


Fatemi sapere nei commenti se l'articolo vi è piaciuto e se avete delle domande non esitate a scrivermi.

Alla prossima…


by Alessandro Rebuscini