Alessandro Rebuscini

"Est modus in rebus".

CHOKI MOTOBU ED IL BUBISHI

2020-12-13 22:01:53

In questo articolo parlerò della possibile conoscenza che, probabilmente, ebbe Motobu Choki del famoso libro di origine cinese che è servito da modello ed ispirazione per i più grandi pionieri del karate ad Okinawa.

Choki Motobu come altri antichi maestri di karate ebbe molto probabilmente la possibilità di studiare un antico testo cinese noto come il “Bubishi”. Risaputo grazie ad alcune testimonianze è il fatto che maestri come Chojun Miyagi, Kenwa Mabuni e Gichin Funakoshi ebbero la possibilità di studiare questo testo in quanto ne erano in possesso o per via del fatto che i loro maestri nello specifico Kanryo Higaonna ed Itosu Anko ne possedevano una copia. Attraverso alcuni studi e ricerche è possibile affermare che anche Motobu “la scimmia” (come veniva soprannominato) ebbe la possibilità di studiare questo testo. Un’attenta analisi delle quarantotto forme contenute nel testo del Bubishi e delle dodici forme di kumite contenute in uno dei libri scritti da Choki Motobu, ci può aiutare a dare valore a questa tesi. In aggiunta attraverso la pratica e lo studio del karate shorin della scuola Shidokan, scuola fondata dal maestro Katsuyha Miyahira che fu allievo per un certo periodo del maestro Motobu, è possibile notare come molte applicazioni presenti nei kata studiati in questa scuola sono molto simili alle tecniche mostrate dal maestro combattente e quindi riconducibili al misterioso testo cinese. Oltre alla parte relativa all’arte marziale nel libro scritto da Choki Motobu vi è una sezione dedicata alla medicina tradizionale cinese dove nello specifico l’autore annota delle “ricette” utili a curare o prevenire possibili danni causati dalla pratica marziale. Queste ricette sono quasi identiche a quelle riportate nella stessa sezione presente nel Bubishi. Questo aneddoto rafforza ulteriormente la possibilità che questo maestro ebbe la possibilità di studiare questo libro o quanto meno che ricevette alcuni insegnamenti tratti dal suo contenuto.

Questo maestro che ha avuto molto meno successo in termini di popolarità rispetto ad altri suoi conterranei e coetanei si è contraddistinto per le sue abilità nel combattimento e tutta la sua pratica ed i suoi insegnamenti son sempre stati mirati all’efficacia reale. Nella sua patria, Okinawa, è comunque molto conosciuto e rispettato ed ha diritto di entrare nella lista dei grandi maestri che hanno aiutato l’arte del karate a svilupparsi nel mondo.

Ora procediamo illustrando alcune somiglianze tra le tecniche presenti nel Bubishi con quelle della pratica di questo maestro oltre che con lo stile shorin, nello specifico vedremo quali saranno i punti in comune con la scuola Shidokan.

Dodici forme di kumite di Choki Motobu:

Nelle seguenti immagini troverete le dodici forme di kumite illustrate sul libro di Choki Motobu. Sono immagini in formato gif e quindi sono animate. Potrete vedere quindi le diverse fasi delle forme. Queste dodici forme sono in parte ispirate ai kata classici in modo particolare sono facili da riscontrare alcune applicazioni tratte dal kata naihanchi, così come dai kata passai e seisan ma non solo. Dopo le immagini, andrò ad analizzare alcune delle forme illustrate nel Bubishi e che hanno alcuni concetti applicativi simili alle tecniche del kumite della scuola di Motobu Choki.


Immagini tratte dal Bubishi:

Questa figura rappresenta la n° 46 delle 48 presenti nel testo del Bubishi, e come si può vedere è molto simile alla forma di kumite n° 3 del maestro Choki Motobu. Questa forma ci mostra una parata su un pugno dell’avversario accompagnata con un colpo ai genitali;


Questa figura rappresenta la n° 7 delle 48 presenti nel testo del Bubishi, e come la precedente possiamo ritrovarla all’interno della forma n° 3 di Choki Motobu. In questo caso specifico il difensore si difende da un colpo diretto al viso parando il pugno ed attaccando simultaneamente il torace dell’avversario. Questa tecnica è un chiaro esempio dell’utilizzo del concetto di “meotode” ovvero mani marito e moglie, che si basa sull’utilizzo di entrambe le mani contemporaneamente, una para e l’atra attacca.

Questa figura rappresenta la n° 34 delle 48 presenti nel testo del Bubishi, e analizzando attentamente l’evolversi della forma n° 5 delle 12 di Choki Motobu possiamo notare una grande somiglianza. Vi è in entrambi i casi una parata mirata ad abbassare e controllare il braccio dell’avversario unito ad un colpo portato al torace o al viso. 

Questa figura rappresenta la n° 8 delle 48 presenti nel testo del Bubishi, ed è collegabile alla tecnica n° 8 delle 12 di Choki Motobu. Nello specifico la seconda parte della tecnica di kumite del maestro okinawense ci illustra un bloccaggio del braccio avversario seguito poi da un calcio. Nella tecnica del Bubishi però in base alla versione questa tecnica viene illustrata in modi diversi. In questo caso l’immagine tratta da un libro di Kenwa Mabuni non illustra il bloccaggio del braccio come invece ci viene illustrata nella versione del Bubishi tradotto da Patrick McCarthy. Questo specifico passaggio possiamo compararlo alla parata eseguita nel kata Itosu no Passai presente anche nella scuola Shidokan. Vi è un’altra tecnica nel Bubishi che comunque si adatta alla forma n° 8 di Choki Motobu ed è la n° 14 che potete vedere di seguito.

Questa è la figura n° 14 di 48 del Bubishi ed è ancora più netta la somiglianza con la tecnica n° 8 di Motobu Choki. Qui possiamo infatti notare come il braccio avversario viene bloccato nel medesimo modo. Anche questa figura del Bubishi possiamo dire che possiamo ritrovarla in uno dei kata tipici dello Shuri-te ovvero nel kata Passai. 


Questa è la figura n° 19 delle 48 del Bubishi. Se la confrontiamo con la forma n° 10 delle 12 di Motobu Choki possiamo evidenziare come vi sia una netta somiglianza. Infatti, possiamo notare come il maestro combattente colpisce utilizzando il gomito il torace avversario mantenendo il contatto con il braccio di quest’ultimo.


Questa è la figura n° 13 delle 48 presenti nel Bubishi. Un’ attenta analisi ci mostra come la parata mirata al controllo del braccio avversario è identica a quella che ci viene illustrata nella forma n° 10 delle dodici di Choki Motobu. Cambia il contrattacco, se nel Bubishi questa tecnica è seguita da un colpo al viso, nel testo di Motobu Choki troviamo un contrattacco di gomito al torace avversario.


Questa è la figura n° 13 delle 48 nel Bubishi ed ha una chiara controparte in una delle dodici forme di kumite di Choki Motobu. Nello specifico osserviamo la n° 12, l’ultima, e possiamo vedere che la tecnica è molto simile. Questa applicazione la possiamo trovare nel kata seisan.


Vi sono diverse altre tecniche che possiamo identificare tra quelle presenti in queste dodici forme di kumite create da questo maestro, inoltre vi sono alcune applicazioni di diversi kata che sono riconducibili alle figure che possiamo consultare nel misterioso libro cinese. 


Medicina erboristica tradizionale cinese 


Ho potuto riscontrare, avendo a disposizione sia il Bubishi (versione  di Patrick McCarthy) che il testo Okinawa Kempo Karate Jutsu, (di Choki Motobu) come in entrambi i testi sono presenti rimedi naturali con i quali curare ferite, contusioni ed altri problemi. Nel Bubishi ce ne sono davvero parecchi e anche nel testo di Motobu ve ne sono alcuni molto interessanti. L'unico problema risulta essere la difficile comprensione di quali siano alcuni degli ingredienti di queste "ricette" in quanto sono stati in entrambi i libri mantenuti i nomi originali. Due ricette che si trovano nel libro del maestro del kumite, sono identiche per dosi e posologia. Ho cercato di trovare per questi rimedi più informazioni possibili ricercando quali potrebbero essere gli ingredienti. Di seguito riporterò le ricette di entrambe le versioni in modo che si possa notare la somiglianza. 

A.

Ricetta Choki Motobu:

Descrizione: Curare ferite e abrasioni prodotte da un colpo.

Ingredienti: 

-18,75 gr Tahwan bagnato col vino;

-1,857 gr Kiwe (parte finale del Toki);

-2,5 gr Taoren (si trova dentro i semi di pesca).

Preparazione: mescolare gli ingredienti e macinarli finche diventano polvere. Dopo mettere la polvere in un chiminswan e far bollire il tutto. 

Utilizzo: bere l'intruglio al canto del gallo all'alba.

Ricetta Bubishi:

Descrizione: Medicina di polvere del canto del gallo (Ji ming san).

Ingredienti:

-18,75 gr Rheum Tantguticum Maxim (Polygonaceae) [Rabarbaro?] macerato in vino di riso;

-2,5 gr Angelica Sinensis (Umbelliferae) [Ginseng femminile];

-2,5 gr Prunus Persica (Rosaceae) [Pesco].

Preparazione: ridurre in polvere gli ingredienti, farne un decotto in vino di riso.

Utilizzo: bere all'alba al cantare del gallo.

Ho provato tramite una ricerca personale di identificare gli ingredienti di queste "ricette" e ne ho dedotto le seguenti considerazioni:
-Rheum Tantguticum/Tahwan: questa pianta appartiene come descritto nel Bubishi alla famiglia delle Polygonaceae. In questa famiglia la specie Rheum conta numerose specie tra cui vi è appunto il Tantguticum del quale però non sono riuscito a trovare notizie. In questa famiglia di piante vi è il Rheum Officinalis più comunemente conosciuto come Rabarbaro. Ho voluto inserire questa pianta in quanto sono conosciute le sue proprietà cosmetiche.
-Angelica Sinensis/Toki: questa pianta è conosciuta come Ginseng femminile o pianta delle donne e sono riconosciute le sue proprietà di antidolorifico contro sintomi pre mestruali e ginecologici in generale, ma anche come rilassante muscolare.
-Prunus persica: il Pesco pianta di origine cinese, dove veniva considerato simbolo dell'immortalità, e molto conosciuto per il suo frutto. In questi due rimedi viene utilizzato la parte interna del nocciolo della pesca dove vi è rinchiuso il seme. Porprio dento il seme vi sono delle sostanze che aiutano a mantenere bella la pelle. Dal seme si ottiene un olio delicato e lenitivo mentre triturandoli si ottiene una polvere esfoliante. 
 B.
Ricetta Choki Motobu:
Descrizione: Calmare dolore causato da un colpo.
Ingredienti:
-1 sen di Nuchun (nel 1925: 1 sen = 1/5 cent. circa) 
-3,75 gr Toyaku;
-3,75 gr Toki;
-3,75 gr Tsuso ( Peonia rossa);
-3,75 gr Bachi;
-3,75 gr Chonggong;
-3,75 gr Niodai crudo;
-3,75 gr Tangpi (corteccia dell'albero della Peonia rossa);
3,75 gr Knozo (Liquirizia).
Preparazione: schiacciare le erbe fino a renderle polvere, poi mescolare 11,25 gr di quella polvere con vino di riso.
Utilizzo: bere per 3 o 4 giorni. 
Variante 
 Ingredienti: 
-11,25 gr Somung;
-11,25 gr Honhwah (Chiwada nel linguaggio okinawewnse);
-11,25 gr Kwiwe  (parte del Toki);
-11,25 gr Tahwan.
Preparazione: rendere polvere gli ingredienti e mescolarli con vino di riso tiepido.
Utilizzo: bere fino a  completa guarigione.
Ricetta Bubishi:
Descrizione: Cura per sopprimere il dolore di ferita da arma.
Ingredienti:
-3,75 gr Boswelia Cartherii (Burseraceae) [Incenso/Olibano];

-3,75 gr Commiphora Myrrha [Mirra];

-3,75 gr Paeonia Lactiflora (Paeoniaceae) [Erbacea];

-3,75 gr Angelica Dahurica (Umbelliferae);

-3,75 gr Rehmannia Glutinosa (Scrophulariaceae) [Digitale cinese];

-3,75 gr Angelica Sinensis (Umbelliferae) [Ginseng femminile];

-3,75 gr Paeonia Suffruticosa (Paeoniaceae) [Arborea];

-3,75 gr Glycyrrhiza Uralensis (Leguminosae) [Liquirizia cinese].

Preparazione: ridurre gli ingredienti in polvere sottile e far macerare in vino di riso. Preparare poi una dose di 1,55 gr.

Utilizzo: 25 gr per ogni trattamento da assumere con vino di riso.

Variante

Descrizione: Trattamento alternativo per ferite da arma.

Ingredienti:

-11,25 gr Casealpina Soppan (Leguminosae);

-11,25 gr Carthamus Tinctorius (Compositae) [Cartamo/Zafferanone];

-11,25 gr Angelica Sinensis ( Umbelliferae) [Ginseng femminile];

-11,25 gr Rheum Tantguticum Maxim (Polygonaceae) [Rabarbaro?].

Preparazione: ridurre gli ingredienti in polvere sottile, mescolare in vino di riso caldo e preparare una dose di 1,55 gr.

Utilizzo: 35 gr per ogni trattamento. Bere per 3 o 4 giorni fino a completa guarigione. 


CONCLUSIONE:

Quello che emerge dunque da questo breve studio è la concreta possibilità che questo maestro si sia ispirato al Bubishi per creare le sue forme di kumite ma non solo; è infatti facile individuare diverse analogie tra le forme del Bubishi e le applicazioni che possiamo trovare nelle diverse scuole e nei diversi stili di karate. Uno studio delle applicazioni dei kata approfondito e non basilare ci consente di riavvicinarci a questo antico testo cinese che sicuramente ha influenzato molto il karate nel corso della sua evoluzione


Fonte di ispirazione per questo lavoro è stato un documento in formato Pdf che ho trovato online scritto da Roland Barret dell' Istituto Tengu ( Centro di ricerca Budo). 

by Alessandro Rebuscini
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