Alessandro Prosperini

Innovazione, Business, Fintech, Crypto

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YouTube contro l'Articolo 13 sul Copyright della UE. C'è il rischio che alcuni video diventino inaccessibili agli europei

2018-11-20 09:07:12

Il monitoraggio del copyright è un'impresa impossibile per YouTube con oltre 400 ore di video caricati ogni minuto. La situazione a volte è molto complicata perché enti diversi possono detenere i diritti per determinati aspetti specifici su un brano, video o altro contenuto multimediale. Il rischio è che YouTube possa trovarsi costretta a impedire ai cittadini europei la visione di certi video, se entrasse in vigore il tanto contestato Articolo 13 della nuova riforma europea sul diritto d'autore.

Susan Wojcicki, amministratrice delegata di YouTube, ha fatto un lungo intervento a riguardo, portando come esempio un video estremamente popolare, come Despacito:

"Questo video contiene molteplici copyright, che vanno dalla registrazione dell'audio ai diritti di pubblicazione. Anche se YouTube ha accordi con molteplici entità per sfruttare in licenza e pagare il video, alcuni titolari di diritto d'autore rimangono sconosciuti. Questa incertezza significa che potremmo essere costretti a bloccare video come questi per evitare di violare l'articolo 13. Moltiplica questo rischio considerando le dimensioni di YouTube, in cui più di 400 ore di video sono caricate ogni minuto, e le potenziali violazioni sono talmente tante che nessuna società potrebbe accollarsi un rischio finanziario così alto.
Le conseguenze dell'articolo 13 si estendono oltre all'aspetto finanziario. I cittadini europei potrebbero essere esclusi da video che, nel solo mese scorso, sono stati visualizzati oltre 90 miliardi di volte. Questi video provengono da ogni parte del mondo, inclusi oltre 35 milioni di canali europei, e includono corsi di lingua e tutorial scientifici oltre a video musicali"

YouTube si dichiara pronta a collaborare con i legislatori, in modo da tutelare i detentori dei diritti d'autore, ma anche i creators che hanno fatto di questo mezzo il proprio lavoro con cui sostenersi, e così potrebbero essere molto penalizzati nella creazione dei loro contenuti. Magari sviluppando meglio il Content ID, che identifica in modo automatico se in un video viene utilizzato un certo contenuto protetto registrato nel programma di Content ID, e o divide la monetizzazione tra creatore del video e detentore del copyright (come nel caso delle cover) o invia i guadagni al detentore dei diritti (se questo ha scelto questa modalità nel Content ID per quel contenuto). Grazie al Contenti ID inoltre ricordiamo che sono stati pagati tantissimi soldi ai creatori di contenuti originali, quando un loro brano o parte di video ecc.. sono stati usati in altri. Ricordo inoltre che chi utilizza contenuti protetti di altri potrebbe incorrere in pesanti conseguenze nel caso utilizzasse senza consenso opere protette da diritto d'autore nel caso in cui il possessore dei diritti opti per rivalersi in altra sede su chi lo ha usato.

La Wojcicki conclude dicendo che "le piattaforme che seguono queste leggi non dovrebbero essere ritenute responsabili per ogni contenuto caricato dagli utenti. Chiediamo ai legislatori di trovare una soluzione che protegga tanto i titolari dei diritti quanto i creatori di contenuti, e di ascoltare un coro sempre più forte di voci europee, che include anche alcuni stati membri, che sostengono che ci dev'essere un modo migliore per procedere". 

Magari proprio stamani aprendo YouTube vi siete imbattuti in un messaggio a riguardo dell'Articolo 13.